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Autore: Jack83    03/05/2008    1 recensioni
In una strana cantina si fanno strani incontri
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da pochi giorni avevo comprato, con alcuni sacrifici e una fortuita vincita ad una lotteria, una casa non troppo grande, posta nel centro storico della mia città

Da pochi giorni avevo comprato, con alcuni sacrifici e una fortuita vincita ad una lotteria, una casa non troppo grande, posta nel centro storico della mia città.

Era il giorno dopo il mio trasloco, la casa era piena di scatoloni vuoti, mentre altri erano ancora pieni.

Era sera, guardando fuori dalla finestra la pioggia cadeva, non avevo voglia di guardare la T.V. e né di leggere, decisi quindi di riordinare gli scatoloni che avevo ancora per casa. 

Uno ad uno portai portai gli scatoloni in cantina, avevo deciso do portare li quelli vuoti e una parte di quelli pieni.

La cantina era di quelle che si possono trovare tranquillamente nei vecchi centri storici, con le piglie le colonne e le volte ad arco in pietra a vista; il tutto ripieno di ragnatele .

Ormai avevo portato l’ultimo scatolone, quando, per un fatto fortuito, inciampai e con una spallata aprì una porta nascosta, di quelle che si vedono nei film storici o nei libri di saghe medioevali.

Mi ritrovai di fronte ad un fatto strano: oltre alla porta alla porta trovai una stanza; Ma voi direte che stranezza è? Questo è vero, ma la stranezza sta nel fatto che al fondo della stanza c’era una figura che mi somigliava molto, anzi era uguale a me!

Subito pensai ad uno specchio, che posto al fondo della stanza, rifletteva la mia immagine, poi guardandolo meglio capi che non poteva essere così; in quanto io ero vestito con una tuta bianca, mentre quell’altro era vestito con: pantaloni di Jeans, una maglietta nera e una giacchetta di Jeans.

Oltre a questa figura c’era una cartello che pendeva con su scritto: “ PER  OGNI RISPOSTA POSARE UN’ OGGETTO ” .

Mentre su un lato della stanza segreta c’erano molti oggetti che sembravano essere stati portati lì dalla mia infanzia e dalla mia adolescenza.

Il mio clone cominciò a parlare: “ Io sono te e tu sei me ”.

Io pensai: - Sto qua o è pazzo oppure lo sono io. Eppure non ho bevuto, non ho preso farmaci, non ho battuto la testa e, soprattutto, non ho battuto preso droghe. -

Lui mi guardò, reclino il capo verso sinistra e ricomincio a parlare: “ Già dimenticavo ” dicendo questo si era dato una pacca sulla fronte “ Io vengo da un altro universo. ”

“ Universo parallelo !? ” sbottai io “ Impossibile, tu sei solo un parto della mia fantasia, sarà il fatto che sono caduto e avrò battuto la testa! ” Anche se non ero caduto e né avevo battuto la testa.

“ Ma tu non sei caduto, né hai battuto la testa ” Mi fece notare il mio me dall’altra parte della cantina.

“ Sarò caduto l’altro giorno ”, in quel momento mi sovvenne la fiaba del Lupo dell’Agnello, ma per ora solo per la somiglianza dello scambio di battute.

Lui sorrise, cosa che mi fece accapponare la pelle, non sapevo il perché, ma forse era il luogo: una stanza nascosta, ricavata all’interno di una cantina, buia, umida e piena di ragnatele.

“Non vuoi risposte?” Chiese il mio doppio.

“ Perdendo un mio ricordo caro? No, grazie!” Mi sembrava di finire come Bastian della  Storia Infinita, senza ricordi per aver troppo desiderato, anche se alla fine si è salvato e ha riavuto i suoi ricordi.

“ Ah! Quel cartello! E’ solo un vecchio cartello che dei buontemponi hanno messo lì”

Il mio me era  sempre lì sorridente, io sempre più confuso e pieno di timore per quella strana situazione che stavo vivendo.

Mi sembrava essere nel libro IT, è la cosa mi stava suggerendo la fuggire via di lì. “ Senti” faccio prendendo un po’ di coraggio “ Cosa diavolo ci fai qua e chi sei? ”

Lui mi rispose così: “ Io sono qui per farti rivedere una parte della tua vita e poi ti ripeto io sono te”.

Io lo riguardai, scossi la testa e poi, sempre cercando un po’ di sangue freddo, replicai: “ Rivedere la mia vita? Ma io ci ripenso sempre alla mia vita, alle mie scelte e ai miei errori. ”

Lui non diceva niente, continuava a sorridere.

Ad un certo punto si sentirono dei passi, pensai ad un mio vicino che stava scendendo in una delle altre cantine.

Un’ uomo si affaccio alla porta della cantina, si avvicino a me senza che potessi sentirlo.

Davanti a me il mio contraltare smise di sorridere, prese una pistola che c’era vicino a lui e sparò.

Mi credetti morto, la vita mi scorse davanti come in un film, poi avvenutomi del fatto, mi girai e provai a scappare; ma inciampai nel corpo dell’ uomo ferito e caddi.

Il mio io si avvicino, io cominciai a strisciare preso dal panico, non pensai nemmeno ad urlare talmente ero terrorizzato.

L’altro me prese la mirai, io chiusi gli occhi, pensando che ormai era giunta la mia ora…

 

Ma non accadde niente.

Il mio altro tirò su l’uomo, gli attacco qualcosa all’uomo e sparì.

Non ebbi il coraggio di raccontare ciò che mi era accadde.

Anche perché sarei stato preso per matto.

Una cosa però feci… Non scesi più in cantina.

   

   
 
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