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Autore: DoLCe_MeNoSa    03/05/2008    2 recensioni
Arianna ed Eleonora: belle, vuote e ignoranti. Tutte e due. Sino al malaugurato giorno in cui, Eleonora, si aggiudica un bell’otto più in chimica ed è l’inizio del Kaos. E grazie a chi? Tutto merito di Adalberto Reconi, disgustoso secchione brufoloso ed asociale, che insieme al suo compare Giangi si aggiudica sempre i voti più alti. Ma non stavolta. Perché il povero studiomane, da Eleonora è rimasto stregato ed ha mandato la voglia di studiare a farsi benedire. Come la mettiamo? Beh, se Giangi decide di farla pagare alle due bellezze della classe e per, contro, Arianna ha bisogno del suo aiuto per superare un impossibile compito in classe, è sicuro. Sarà l’inizio d’un disastro coi fiocchi. Tra secchioni diabolici e ragazze frivole, acne e doppie punte, gli antagonisti d’ogni aula si scontrano in una lotta senza quartiere..
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Aiolfi Andreano..-

-Presente!

-Aghi Patrizia..-

-Ci sono...-

-Alcantara Eleonora..-

Dal suo banco, in terza fila, Eleonora Alcantara riemerse quel tanto che bastava per incrociare lo sguardo della Ravasi, inflessibile professoressa di chimica, e mormorare un fiacco “ presente!” attraverso le labbra rosee impiastricciate di lip gloss alla fragola.

Si risistemò ben dritta contro lo schienale, quel tanto che bastava perché i ragazzi nelle retro vie adocchiassero il suo sensualissimo tanga dei puffi, e risprofondò quindi a sedere, una volta che la Ravasi ebbe espresso i consueti commenti sul suo piercing alla lingua che, a parere della zitella ultracinquantenne, l’aveva trasformata in una vegetale balbuziente impedendole di parlare come si deve.

Ele, di quei commenti d’altronde, se ne strafregava.

Era bella, con i suoi boccoli neri da bambola di porcellana e gli occhioni verdi, e le forme esattamente dove avrebbero dovuto stare.

Da grande avrebbe fatto la velina, o la attrice in qualche fiction tv.

Che cavolo gliene fregava dunque, della Ravasi e delle sue farneticazioni termodinamiche da donna senza scopo e soprattutto priva di passatemi sufficientemente interessanti?

Un beato cavolo.

-Mainetti Arianna..-  Gracchiò quindi la Ravasi nuovamente, allungando il collo grinzoso nel tentativo di scorgere la fidata compare di Eleonora.

-Mainetti Arianna..-

Nessuna risposta.

-Insomma, qualcuno mi sa dire dove diavolo sia finita Mainetti, alle otto meno cinque?

Proprio in quell’istante, scricchiolando paurosamente, la porta si aprì.

-Scusi per il ritardo, professoressa..- Fresca come una rosa, sorseggiando come di consueto il suo estathè deteinato, Arianna Mainetti fece il suo ingresso in aula, accompagnata dal suo sederino sculettante, i capelli platinati perfettamente lisci che ricadevano fluenti lungo le spalle.

La solita storia.

Arianna arrivava perennemente in ritardo a scuola, occupata com’era a “mediare” con i suoi numerosi corteggiatori per strada, e a prepararsi adeguatamente davanti allo specchio per la lunga giornata che la attendeva. La Ravasi storse le labbra.

-Sarà che mi sento di buon umore Mainetti, ma non mi va di riprenderti come meriteresti, oggi..- Borbottò infatti la professoressa -...va a sederti..-

Con un sorrisino vittorioso sulle labbra, Arianna Mainetti si diresse saltellando in direzione del proprio banco, che come prevedibile era proprio quello accanto ad Eleonora.

-Ciao sister! Vuoi l’ultima novità? oggi mi tocca pure fare a Kristian la grazia di uscire con lu! Che sbatto!Sul pullman mi ha sfinito troppo l’esistenza..- Arianna attaccò immediatamente a parlare, come di consueto, mentre Eleonora annuiva convinta.

D’altro canto ,per loro, dover assecondare le proposte dei loro pretendenti per “accontentarli”, era ordinaria amministrazione. .

Avete presente quel tipo di ragazza che, appena vi si para davanti, suscita in voi un misto d’odio e di pietà per la sua totale aridità, peraltro inversamente proporzionale allo smisurato ego?

Ecco.

Arianna Mainetti ed Eleonora Alcantara erano ESATTAMENTE, quel tipo di ragazza.

Reginette della 3^D, erano abituate ad ottenere qualunque cosa volessero a facevano coppia fissa sin dai tempi delle elementari, quando ancora avevano entrambe i capelli scurissimi e boccolosi e potevano senza difficoltà essere scambiate per sorelle.

I maschi della loro classe, ironicamente, avevano attribuito loro il simpatico appellativo di veline dei poveri. Ma, come diceva saggiamente Ele, quella era tutta frustrazione, perché tanto quei bifolchi si erano loro malgrado resi conto che non avrebbero mai ottenuto nulla da due bellezze irraggiungibili del loro calibro..

Ad ogni modo, Arianna ed Eleonora erano migliore amiche dei tempi dell’asilo: e della loro classe erano senza dubbio le ragazze più belle, ma anche le più tristemente superficiali, e quelle che a scuola andavano decisamente peggio.

Almeno sino a quel momento..

-Ora vi restituirò i compiti sull’equilibrio chimico, ragazzi...- annunciò infatti la Ravasi, mentre la classe veniva scossa da un brivido.

Arianna, invece, se ne stette tranquilla. D’altra parte lei, quel compito non lo aveva nemmeno fatto: il giorno stesso aveva marinato la scuola insieme a Ste, il biondino dell’ultimo anno che da una vita le faceva il filo..

La Ravasi, come sempre, consegnava i compiti in ordine crescente di valutazione: prima, restituiva i test agli studenti che avevano ottenuto i voti più bassi,  imbarcandosi in fantasiose perifrasi per umiliarli pubblicamente. Poi, una volta raggiunte le valutazioni maggiormente elevate, lanciava quasi i fogli sui banchi, come se dover ammettere che alcuni suoi studenti non fossero dei totali incapaci la infastidisse in maniera insopportabile.

-Ari, ho paura..- Sussurrò Ele con voce strozzata, affondando le lunghe unghie rosa pesca nella mano abbronzata di Arianna.

Per tutta risposta, Arianna arricciò disgustata il nasino.

-Ma che diamine te ne frega, Ele?- Protestò infatti a bassa voce, mentre la Ravasi si scatenava contro la povera Paola Scavaronati, studiosa ma totalmente ignorante..- Alla peggio sarà un altro  cinque, niente di così drammatico..-

Con orrore di Arianna e giubilo di Ele, apparve però dopo poco evidente che il suo, un cinque, non doveva essere.

La Ravasi aveva infatti già da tempo consegnato il primo sei, e si stava a tutta birra dirigendo verso i gradi offlimits della scala, per due studentesse svogliate come loro.

-Oddio Ari.. e se ho preso un voto alto..? Fece Ele con un fil di voce, speranzosa.

Arianna scosse la testa.

Ci doveva essere stato un errore...

A distanza di qualche secondo, venne tuttavia, finalmente, il momento della verità.

-Ragazzi..- Gracchiò infatti la professoressa sorridendo amaramente, con voce tonante..- vorrei richiamare la vostra attenzione su un evento più unico che raro. La nostra principessa sul pisello, la Alcantara, ha preso addirittura un otto più. La dimostrazione che lo studio paga sempre. Bel lavoro Eleonora. Hai pienamente recuperato le tue mediocri valutazioni.

Con un gridolino acuto, Eleonora strinse al petto la sua verifica, ancora incredula, mentre Arianna guardava stupefatta dritto davanti a sé. Se c’era una cosa su cui aveva fatto affidamento, sin dai tempi delle medie, era il reciproco disinteresse che lei ed Eleonora condividevano a riguardo di qualsiasi questione scolastica. Ma se ora, quella sciagurata della sua migliore amica, iniziava pure a diventare intellettuale.....beh, le cose si complicavano parecchio!

-Cos’è quella faccia, Mainetti? Forse non credevi che la tua compare potesse arrivare così in alto?- Come prevedibile, la Ravasi si intromise senza mezzi termini nella questione, rivolgendo ad Arianna un sorrisetto malefico – se ben ricordo, tu devi oltretutto recuperare il compito.

Arianna deglutì.

-...come ben sapete, questa settimana sarò assente..- Continuò tuttavia la Ravasi, mentre la nostra eroina tirava un sospiro di sollievo - Accompagno la 5^B in gita. Ma mi aspetto che, la settimana prossima, tu mi faccia una bella sorpresa. . Siamo intesi?-

Arianna annuì, sconfortata. Ora, non avrebbe neanche più potuto condividere i suoi insuccessi scolastici con Eleonora.

Per qualche strano motivo, aveva avuto un’improvvisa ondata di genialità!

La ragazza si chiuse in un impenetrabile silenzio, mentre la Ravasi andava a fare la predica per ragioni a lei sconosciute a quei due secchioni insulsi di Giangi e Reconi, nelle retro vie dell’aula.

Dopo qualche minuto, fortunatamente, la campanella suonò. Aveva proprio bisogno di riprendersi dallo shock.

-Si può sapere come hai fatto?- Domandò quindi Arianna stravolta all’amica, spalancando i suoi occhioni castani, una volta che la Ravasi si fu definitivamente levata dai piedi – dove sono finiti i bei tempi in cui tutte e due eravamo ignoranti e felici?

Eleonora le rispose con un risolino ed un’alzata di spalle, portando alla bocca una sostanziosa cucchiaiata di yogurth alla fragola zero grassi.

-Scusa tesoro. Ma gli esami a settembre in chimica proprio non me li volevo beccare!- Fu la risposta di Eleonora, che nonostante la contentezza per il bel voto ora sembrava realmente dispiaciuta.

-Sì, ma da quando ci capisci qualcosa di termodinamica? 

-Da quando ho preso ripetizioni da Reconi!

Gli occhi di Arianna si strabuzzarono ulteriormente, mentre il bell’incarnato color ambra della ragazza diveniva verde pistacchio.

Re...Re..Reconi?

Quel disgustoso ammasso di brufoli tossicologici e capelli unti, con il quale dal primo anno si erano ripromesse di non parlare, salvo casi di estrema necessità?

-So già cosa stai per dirmi..- Protestò Eleonora, facendo il broncio – Reconi è nauseante. E sì, nel caso tu abbia qualche dubbio...non nego che lo sia! Ma avevo bisogno di aiuto. tutto sommato, la scuola è importante! E anche tu te ne accorgeresti, se non fossi così superficiale..-

Arianna mutò nuovamente colorito, passando dal verdognolo al violaceo, incredula.

Su..su..Superficiale?   Ma quando?

Certo non accettava che fosse Eleonora a rivolgerle una simile accusa, che non usciva di casa se non aveva i boccoli sufficientemente “scolpiti”, e se per caso le spuntava qualche foruncolo anche invisibile ad occhio nudo..

-Io non sono superficiale, Eleonora!- Ringhiò Arianna, a denti stretti – non meno di te, almeno. Ed anche io mi preoccupo per il mio avvenire scolastico, cosa credi! Il sol pensiero di sostenere quella verifica di cui non so assolutamente niente, per farti un esempio, mi manda in paranoia..-

Eleonora assunse un’espressione maggiormente comprensiva, ed appioppò all’amica un’affettuosa pacca sulla spalla.

-Oh scusa Ari, hai ragione. Non so come abbia potuto dirti una cosa così crudele..- Ammise infatti, abbracciandola forte – Reconi è occupato con me, mi sta aiutando a tirare su matematica. Ma puoi sempre chiedere a Giangi..-

Arianna mutò, per la terza volta in un giorno, il colorito del suo viso.

Gia..Gia..Giangi?

Quella sorta di talpa umanizzata con gli occhiali tenuti insieme dal nastro isolante, e la simpatia di un tasso idrofobo? Ma neanche a parlarne..

Se Reconi era nauseante, in una scala da uno a dieci, Giangi lo era almeno all’infinito.

Quello strano simbolo che a lei, più che un otto rovesciato, ricordava una fashionissima mollettina per capelli a forma di fiocco...

-Giangi?- Si lamentò infatti Arianna, incredula -..Ele, ma come puoi anche solo farmi una simile proposta? Quello farebbe vomitare anche il cane di mio fratello, che ha uno stomaco di ferro e mangia pure il cemento! Al suo passaggio, i fiori appassiscono, ammazzati dall’odore delle sue ascelle tossiche!

Eleonora ce la fece tutta per fingersi irritata, ma non riuscì a trattenersi dal ridere.

-Che scema sei, Arianna..-

-Non sono scema..dico solo la verità!

Proprio in quell’istante, interrompendo l’allegra conversazione delle due amiche, la Ravasi rientrò inaspettatamente in classe, incollando i suoi occhietti porcini proprio sulla povera Arianna.

-Mainetti..proprio te cercavo!- Mugolò infatti, maligna -..volevo solo avvertirti, che il tuo compito in classe sarà molto, molto difficile. E che da esso, dipenderà la tua valutazione finale di chimica. Buono studio!

Arianna, ormai sconfitta, si abbandonò a ridosso del banco. Tutta la sua vita, come in un film, le passò davanti.

Certo; anche se con voti mediocri, sino a quel momento, se l’era sempre cavata. Ma  i suoi genitori erano sempre stati molto chiari. Se veniva rimandata a settembre, o peggio bocciata, le avrebbero tagliato i fondi.

E questo significava...

Niente party esclusivi, niente gioielli hand-made, niente abiti di lusso, niente jeans firmati, niente di niente!

Puro delirio!

Arianna deglutì, depressa.

A quel punto, non c’erano soluzioni.

Con la morte nel cuore, si avviò in direzione della porta per raggiungere quel luogo in cui, sempre dal primo anno, lei ed Eleonora si erano ripromesse di non mettere mai piede.

Il bagno dei maschi.

-Ho deciso, Ele. Vado a parlare con Giangi..- Sospirò infatti Arianna, un attimo prima di scomparire, mentre la sua migliore amica le rivolgeva uno sguardo stupefatto -..augurami buona fortuna: ne avrò bisogno! Del resto, non ho preso le dovute precauzioni, per affrontare la missione..-

-Per esempio?

-Un maschera anti.-gas ascellare..-

Eleonora soffocò una risata, mentre la sua amica percorreva il corridoio a grandi passi.

Anche quando si ritrovava immersa nel casino sino al collo, non c’era che dire.

Arianna era veramente uno spasso.

 

 

 

-Ada, non ci posso credere che hai preso un voto così basso!- Protestò Fabrizio Giangi, secchione numero uno della classe, ad indirizzo del  suo fidato amico e compagno di banco Adalberto Reconi.

- Un sei meno in chimica..la tua materia preferita! Proprio non è da te..-

Come al solito, i due geni della 3^D facevano tappa fissa in bagno, dibattendo di questioni esistenziali che quei poveri incoscienti dei loro compagni di classe non sarebbero mai stati in grado nemmeno di comprendere.   

Per tutta risposta, lo sventurato Reconi, sospirò profondamente, guardandosi i piedi di lunghezza spropositata.

-Lo so, lo so Giangi - Si lamentò, con sguardo addolorato -..ma non so che dirti. E’ l’amore!

Giangi strabuzzò gli occhi, le cui dimensioni erano a dismisura accresciute dalle gigantesche lenti dei suoi occhiali tartaruga decisamente antiquati.

Che situazione!

Adalberto Reconi e Fabrizio Giangi, non erano soltanto ragazzi intelligenti. Erano quei tipici ragazzi che, una qualsiasi donna non necessariamente stupida, avrebbe giudicato repellenti.

Devastati dall’acne, asociali, malvestiti, e solitamente anche moderatamente antipatici e indisponenti.

Due perfetti rifiuti non biodegradabili, insomma. Due bidoni della spazzatura con i piedi.

L’unico pregio che avevano, innegabilmente, era un Q.I al di fuori della media, reso tuttavia meno degno d’ammirazione dai loro caratteri perfettamente odiosi.

Perché no; non si trattava di quei secchioncelli simpatici e brillanti, che vanno bene a scuola soltanto per sé stessi e non per ostentare la loro superiorità davanti agli occhi degli altri..

..ma di due vere ostriche piene di sabbia, accidenti.

Due androidi robotizzati privi di morale che, se necessario, erano disposti anche tra loro a mettersi i bastoni tra le ruote per primeggiare.

-Amore?- Ringhiò Giangi, gli acquosi occhi azzurri vagamente a palla ridotti a due fessure iraconde -..ma Ada, fammi il piacere! E amore per chi, si può sapere? Sai bene che noi due non conosciamo altre forme di devozione, che non siano quelle rivolte al progresso scientifico..-

Reconi abbassò lo sguardo, solleticandosi il lungo naso brufoloso e pinocchiesco.

-Ho..ho dato ripetizioni io, ad Eleonora Alcantara..-Ammise, con voce flebile ed imbarazzata.

Giangi divenne paonazzo, al sentore di quella funesta notizia.

-CHE COSA?- Gracchiò, incredulo – INDARNO! Non ricordi forse la prima regola della nostra costituzione? Mai fraternizzare col nemico?

Reconi annuì un poco, sgranando gli innocenti occhi marrone spento.

-Sì, ma...Eleonora..- Provò a dire, arrossendo leggermente.

-Shh!Eleonora niente!-Lo zittì in ogni caso Giangi, irremovibile..- Hai permesso che il nostro nome venisse infamato, lasciando che una qualunque squillo da niente superasse la pallida media del sei. Mi hai profondamente deluso, Ada..-

-Mi dispiace, Giangi. Ma lei è così splendidamente bella...!Ed è venuta da me col cuore in mano..-

Senza ascoltare una sola parola, di quanto il povero ed innamorato Reconi stesse dicendo, Giangi iniziò a passeggiare in lungo e in largo, tronfio nel suo gilet a rombi d’un colore indefinito.

Bisognava trovare una soluzione, accidenti.

Come vendicarsi dello smacco subito dal suo socio, che si era lasciato distrarre dal visetto irriverente della Alcantara  aggiudicandosi uno squallido punteggio, ed aiutando per contro quella meretrice a prendere addirittura OTTO PIU’??

In che modo dimostrare nuovamente alla Ravasi, che si era dichiarata delusa da loro, che Eleonora Alcantara ed Arianna Mainetti erano solo squallide ignoranti, e loro due e soltanto loro due, Reconi e Giangi, le sue soddisfazioni?

Il brufoloso ragazzotto si arrestò pensieroso, vagliando con cura una serie di possibili ipotesi. Ma, disgraziatamente, non ce n’era nessuna che lo convincesse.

Il povero Giangi stava quasi per cedere anch’egli, come il disgraziato Reconi, allo sconforto, che una voce femminile orrendamente ottusa ed insopportabile attirò la sua attenzione, dal fondo del corridoio.

-Ehi lombric...emmh..Giangi...- Fece infatti Arianna Mainetti visibilmente scocciata, venendo verso di lui ..-ho bisogno di parlarti!

 Giangi inarcò un sopracciglio con aria allusiva, aspettando che la miss gli esponesse i suoi drammi.

-Esponimi le tue problematiche di ogni ordine e grado..-La invitò, incrociando con aria solenne le braccia sul petto.

Arianna lo guardò  decisamente perplessa.

-‘ssssse. Ho bisogno di ripetizioni- Farfugliò, trattenendo il fiato. Quel disgustoso puzzava di naftalina -..e speravo che tu potessi darmele...-

Giangi fu tentato di scoppiarle a ridere sonoramente in faccia, per poi stordirla con un “NO” gridato al massimo decibel, dritto nelle sue tenere orecchiette.

Ma poi, una diabolica idea, si fece via via strada nella sua mente.

E se.....sì, andiamo. Avrebbe potuto funzionare..

-Va bene..-Acconsentì Giangi, mentre Arianna lo squadrava, un’espressione incredula dipinta sul viso -..iniziamo oggi pomeriggio. Raggiungi il mio domicilio, accompagnata da tutto il materiale utile..-

La ragazza si riavviò in direzione della loro classe, sollevata.

-Grazie mille, Giangi. Non credevo fossi così disponibile.

-Non c’è di che.

Reconi rivolse all’amico, che sfoggiava un sardonico sorrisetto perfettamente odioso, uno sguardo stupefatto.

Ormai erano rimasti soli, in corridoio.

-Per la verità, neanche io..- Balbettò, inacidito -..cosa ti ha fatto decidere di insegnare chimica ad Arianna così improvvisamente? 

Per tutta risposta, Giangi sogghignò amaramente.

-Oh Reconi, sapessi..- Ridacchiò, divertito -..diciamo che la chimica che Arianna imparerà, a casa mia, sarà....del tutto particolare...-

 

 

 

 

  
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