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Autore: SoulThief_    28/11/2013    1 recensioni
"Era accaduto tutto così in fretta: un attimo prima era in salvo, e quello dopo era nuovamente in pericolo."
Piccola one-shot incentrata su Gale (spoiler per chi non ha letto Monkinjay).
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Era tua la bomba?
Sparami.
Katniss non riusciva a capire quello che Gale aveva tentato di dirle.
Uccidimi.
Era accaduto tutto così in fretta: un attimo prima era in salvo, e quello dopo era nuovamente in pericolo.
Salvami.
Articolava disperatamente quell’unica parola nella speranza che lei potesse capirlo, ma dalla sua espressione sembrava essere confusa: oh, Katniss. Sempre confusa ed indecisa in tutto ciò che la coglieva alla sprovvista, anche solo per una frazione di secondo. Come con lui, per esempio.
Amami.
Si era ritrovato fra le grinfie dei Pacificatori, che avevano spedito lui senza troppi complimenti sul pavimento e richiuso la porta con violenza. Ma non gli avevano fatto del male, no, il tutto era più subdolo; dovevano tenerlo a bada per il tempo necessario all’esecuzione.
Ascoltami.
Gale era a conoscenza di troppe cose: che fine avevano fatto le sue armi, per esempio. Aveva ricevuto la pessima notizia da Beetee: le armi che loro stessi avevano creato erano finite nelle mani sbagliate. I Pacificatori lo bloccarono a terra con il loro peso, il viso premuto contro il pavimento gelido, costretto ad ascoltare ciò che stava per accadere.
Odiami.
“Ci sono dei bambini, là fuori” Aveva esordito uno dei due, quello comodamente seduto sulla sua schiena “Hanno freddo, hanno fame, hanno bisogno di cure… E noi gli daremo tutte queste cose, non è vero?”
Avevano cominciato a ridere entrambi, come se non avessero mai sentito nulla di più divertente.
“Oh, certo che glieli daremo!” Aveva continuato l’altro “Saranno talmente felici che esploderanno dalla gioia!”
E giù di nuovo a ridere, sguaiatamente.
Dimenticami.
“Arriveranno tutti quei bei pacchettini argentati…” Quello in piedi si era messo ad imitare qualcosa che cade dal cielo “E poi boom!”
“Non è ironico? Voi create le armi per distruggere noi… E noi le usiamo contro di voi!”
L’ennesima, odiosa risata. Gale approfittò dell’attimo di distrazione dei Pacificatori per levarsene uno di dosso ed atterrare l’altro, poi prese a correre a perdifiato verso Katniss: se c’era una cosa che sapeva, era che lei lontana dai guai non riusciva a stare.
I Pacificatori non lo stavano nemmeno inseguendo.
Aspettami.
Ed eccola lì, proprio dove stava per consumarsi la tragedia: la vede farsi largo fra la folla, urlare qualcosa; c’era anche Peeta. La stava inseguendo, cercava di fermarla.
E quando Gale vede perché Katniss sta urlando con quanto fiato ha nei polmoni, è troppo tardi. Prim.
Le bombe esplodono.
Perdonami.
Ecco quello che stava cercando di dirle. Perdonami. Perché se lo sentiva che qualcos’altro sarebbe andato storto.
- Non lo so - Quando risponde, a Gale sembra essere passata un’eternità dalla domanda di Katniss - E non lo sa neanche Beetee.
Che codardo.
- Ha importanza? Tanto tu continuerai a crederlo.
Gale incrocia lo sguardo di Katniss, ma non riesce a sostenerlo. Si vergogna troppo.
- Prendermi cura della tua famiglia. Quella era la mia unica qualità.
Silenzio. Cosa sta aspettando? Nemmeno lui lo sa. Forse una parola da parte della ragazza, un cenno, qualsiasi cosa… Ma niente. Gli occhi di Katniss sono pieni di lacrime represse.
- Tira dritto, d’accordo?
E’ tutto ciò che riesce a dire. Le da un veloce bacio sulla guancia, consapevole che sarà l’ultimo, ed esce dalla stanza. Consapevole che non la vedrà mai più.
Perdonami, Catnip.
  
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