CAPITOLO PRIMO

Io e la mia migliore amica Genny, ci stavamo preparando per il nostro viaggio di una settimana a Roma.
Questa idea mi era arrivata il giorno del suo compleanno perché non le avevo fatto ancora un regalo e mi ricordai che aveva il desiderio di fare un piccolo viaggio con me.
Così navigando nel lentissimo internet alla ricerca del volo più economico, si aprì una finestra che mostrava le date del concerto di Alessandra Amoroso, la nostra cantante preferita.
Feci una ricerca più approfondita e riuscii a trovare i biglietti e così feci coincidere la data del concerto con il nostro viaggio. Sapevo già che la mia amica sarebbe stata contenta e in cambio avrei ricevuto quel sorriso che solo lei mi sa regalare e che mi fa stare meglio anche nei momenti più tristi.
Genny è una persona speciale, simpatica, altruista, comprensiva, umile…è la persona più importante della mia vita. Il giorno del suo compleanno mi aveva chiamata per invitarmi a pranzo e per passare tutto il pomeriggio insieme ed io avevo accettato subito perché ero curiosa di vedere la sua faccia non appena avrebbe avuto il mio regalo.
Erano le 11:00 e iniziai a prepararmi, mi fiondai in bagno e mi feci una doccia quasi fredda, visto che fuori c’erano più di 30°C, ma cosa ci potevamo fare era il due luglio e stavamo nel pieno dell’estate. Tornai nella mia stanza e decisi di indossare degli shorts di jeans ed una maglietta a maniche corte bianca con una bella scollatura sul petto e dei sandali bianchi.
Grazie alla mia abbronzatura, misi solo un po’ di matita sotto gli occhi e un po’ di lucido alle labbra per renderle più morbide. Mi guardai allo specchio, non adoravo il mio abbigliamento, ma andava bene…in fondo non ho un fisico da urlo. Non sono altissima e neanche magrissima, ho qualche chilo in più, ma non posso lamentarmi; Genny mi dice sempre che sono fantastica ed io so che mi sta dicendo la verità e che non lo sta dicendo solo per farmi tacere. Sistemai nei migliore dei modi i miei lunghi capelli, pulii i miei occhiali da vista ed ero pronta per uscire.
Arrivai al Mc Donald’s del nostro paese, Bari, che si trova vicino a Via Sparano, una strada lunga piena di negozi con le firme e aspettai per dieci minuti la mia amica.
Appena la vidi le sorrisi ed era bellissima, i suoi capelli neri e ricci le incorniciavano il suo bel volto. Genny è un po’ più alta di me e un po’ più magra, indossava anche lei degli shorts di jeans ed una maglietta a decoltè gialla che risaltava sulla sua pelle abbronzata.
« Auguri stellina mia » le dissi non appena ci staccammo dal nostro abbraccio.                                    
« Grazie Mary » mi rispose con un sorriso a trentadue denti.
« Ti ho fatto un regalo fantastico, so che ti piacerà » le dissi euforica.
« Ok allora dammelo subito, sono curiosa » mi disse tendendo la mano con il palmo in su in attesa del suo regalo.
« No mia cara, ho fame, per cui ordiniamo prendiamo posto e poi ti darò il mio regalo » lei mi guardò con occhi tristi e sporse il labbro inferiore perché sapeva che così otteneva tutto, ma non questa volta.
« Ho detto no, non fare il broncio oggi non attacca » le sorrisi e le feci una linguaccia.
Prendemmo il nostro vassoio con il nostro pranzo e ci accomodammo ad un tavolo libero.
Aprii lentamente la mia borsa, uscii il mio regalo e a Genny le si illuminarono gli occhi, a lei piacciono le sorprese.
« Tieni questo è il mio regalo, ma promettimi di non urlare ».
« Ok te lo prometto » allungò la sua mano e poggiai il pacco sul suo palmo. Lo aprii alla velocità della luce, quando vide i biglietti dell’aereo, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
«Guarda bene, c’è ancora un altro regalo » le dissi, ma lei non riusciva a parlare per cui si limitò a cercare nel pacco. E fu allora che non mantenne la promessa, appena vide i biglietti del concerto, lanciò un urlo e le persone che stavano mangiando si girarono a guardarla stralunati.
« Grazie, grazie, grazie…non finirò mai di ringraziarti, è il regalo più bello che potessi ricevere, ovviamente tu verrai con me, vero? » mi chiese quasi supplicandomi.
« Certo stellina, è il nostro viaggio e dobbiamo organizzarlo » le dissi sorridente.
« Ok, però adesso pranziamo e dopo pensiamo a cosa fare appena saremo a Roma » rispose lei sorridente.
Le sorrisi e iniziammo a mangiare, il resto del pomeriggio lo trascorremmo ad organizzare il nostro viaggio.
Eravamo felici come non mai, ma soprattutto non vedevamo l’ora di partire per passare sette giorni di divertimento, solo io e lei