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Autore: v_vanny05    29/11/2013    1 recensioni
Avete presente quei braccialetti con i campanellini? Quelli che dicono servano a richiamare i nostri angeli custodi? E se succedesse davvero?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Un'antica leggenda celtica narra che portando il bracciale e muovendo il braccio i campanelli suonano e ricordano al tuo angelo custode di prendersi cura di te.
 
Quante stupidaggini scrivono pur di vendere un braccialetto!
Dovrei credere che questo filo di cotone, con campanellini di plastica possa ricordare a un angelo, sicuramente
inesistente, di prendersi cura di me?
orrido mentre leggo quelle parole.
«Ma quante stronzate» dico a bassa voce, mentre poso il braccialetto in un cesto, sullo scaffale del negozio di souvenir.
Sento dei passi dietro di me, una mano si posa delicatamente sulla mia spalla.
Mi si è avvicinata una suora, che mi dedica un sorriso dolce.
«Perché dici questo, cara?» La guardo, mi sento di aver fatto una figuraccia, ora come ne esco?
«Ma no... niente, era così... non lo penso davvero».
«Non credi che questi campanelli siano in grado di chiamare il tuo angelo custode?» Il tono della donna è calmo, sembra che stia spiegando qualcosa di molto semplice a una bambina curiosa.
Penso un attimo a cosa dirle, ma alla fine mi esce la verità.
«Bé... onestamente, non credo che esistano davvero gli angeli».
La sorella scuote la testa, sorridendo. Poi mi porge il cesto, dove c'è almeno una ventina di questi braccialetti.
Sono di tutti i colori, e sono anche graziosi, solo che non credo alla cazzata dell'angelo.
«Chiudi gli occhi e scegline uno, te lo regalo».
Vista la gentilezza della donna, non sono in grado di dire di no e faccio come mi ha chiesto.
Ne scelgo uno azzurro come il cielo.
«Spero ti troverai bene col tuo angelo, una volta che sarà arrivato» la guardo con una faccia stranita, mentre mi saluta e se ne va.
Esco dal negozio di souvenir, alla fine non ho comprato niente. Indosso il braccialettino, gli faccio un nodo per fissarlo al braccio e, un po' stupidamente, prova a scuotere il braccio.
Non accade nulla, come mi aspettavo.
Mi dirigo vero la macchina, continuo a muovere il braccio.
Mi sento ritardata, però il suono dei campanellini mi piace.
Vorrei poter dire alla suora di prima che alla fine avevo ragione io: non esiste nessun angelo custode.
Tiro fuori la chiave della borsa, mi avvicino alla portiera e dietro di me sento uno strano rumore. Sembra un battito d'ali, poi dal vetro del finestrino noto il riflesso di un uomo.
Mi giro e lo guardo meglio.
E' un bell'uomo: alto, con i capelli castani, gli occhi del blu più intenso che io abbia mai visto, e indossa un trench beige.
Ha la testa piegata di lato, mi fissa. Sembra incuriosito da me.
Tutto bene? Hai bisogno di qualcosa?»
«Sei tu che hai chiamato me»
«Eh? Ma... che stai dicendo?»
Mi ritrovo con la schiena attaccata alla portiera dell'auto, quest'uomo mi sembra pazzo e ho paura.
«Non devi avere paura, sono qui perché tu hai bisogno di me e mi hai chiamato».
«Ma che dici? Io non ho chiamato nessuno!»
Indica il mio braccio destro, quello dove ho messo il braccialetto chiama angeli.
«Ne trovi tanti su al negozio di souvenir, dicono che serve per chiamare il tuo angelo custode, ma è una stronzata per vendere».
«Non credi negli angeli, vero?»
«Beh no. Tu si?»
Probabilmente ci crede. Sembra abbastanza pazzo da poter credere a qualsiasi cosa gli si dica.
«Io sono il tuo angelo custode»
Non riesco a trattenermi, gli rido in faccia. Ma come si fanno a dire certe cose? Probabilmente ha bevuto.
«Sei ubriaco amico?»
Mi guarda di nuovo con la testa piegato di lato, con lo sguardo curioso, come se non avesse colto il significato delle mie parole.
«Non sono ubriaco, sono il tuo angelo custode. Mi hai chiamato tu, quando hai mosso il braccio».
«Ma smettila! Gli angeli non esistono»
i avvicina a me, alza un braccio e posa due dita sulla mia fronte. Sento una stretta allo stomaco, e poi mi ritrovo a casa mia. Ma come diavolo è possibile? Probabilmente sono dentro ad un sogno.
«Ora mi credi?»
«Sto sognando.»
Mi prendo un pizzicotto dall'uomo, non sto sognando!
Sono terrorizzata, cos'è quell'uomo?
«Cosa sei?»
«Te l'ho detto: sono il tuo angelo custode».
O sono pazza, o quest'uomo in trench è davvero il mio angelo custode.
Ora sono io a guardarlo con aria interrogativa, anche se non piego la testa di lato come fa lui.
«Non mi credi ancora?»
Faccio cenno di no con la testa, sono troppo sconcertata per parlare.
Dalla schiena dell'uomo vedo spuntare due ali scure, già proprio ali con le piume.
Rimango con la bocca aperta per lo stupore.
«Sono il tuo angelo custode, mi chiamo Castiel».
«C... Castiel...» Mi sento una ritardata, mentre balbetto il suo nome.
E' davvero un angelo, e non un angelo qualsiasi ma il mio angelo custode, ed è anche bellissimo (ok forse non è giusto pensare questo di una creatura celeste, però... Insomma gli occhi son fatti per guardare e apprezzare le cose belle, no?)
«Finalmente mi credi»
«Fino a quando rimarrai con me?»
L'angelo mi sorride, quando sorride è ancora più bello (devo smetterla di farmi certi pensieri).
«Vivrò al tuo fianco, fino a quando mi vorrai»
   
 
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