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Autore: La Mutaforma    29/11/2013    1 recensioni
“Dove sei stato?”
“Sono scappato. Non importa dove sono andato, sono tornato. Come ben sai, la Terra è tonda, e facendo il giro ti trovi sempre a passare per casa”
“Per quanto lontano si possa scappare si può solo tornare indietro, intendi?”
“Tendo. Verso qualcosa di migliore. Che non è fuori. Quindi è dentro. Allora sì, in-tendo”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dove sei stato?”
“Sono scappato. Non importa dove sono andato, sono tornato. Come ben sai, la Terra è tonda, e facendo il giro ti trovi sempre a passare per casa”
“Per quanto lontano si possa scappare si può solo tornare indietro, intendi?”
“Tendo. Verso qualcosa di migliore. Che non è fuori. Quindi è dentro. Allora sì, in-tendo
 

In realtà ha smesso di tendere verso ogni altra fantasticheria illusoria da un bel po' di tempo, anche se a volte è ancora bello nascondersi dove non è mai stato nessuno, a contemplare stelle infinite, e cieli non deturpati dal veleno della sua stessa presenza. 
Un fantasmino grigiastro, la scialba copia di un essere umano, gli compare di fianco.
“Avevi detto di non voler vedere nessuno”
“E’ quello che intendevo”
“Solo che anche io facevo parte di quel nessuno”
Pensa che in fondo non si è mai abbastanza ‘qualcuno’, per considerarsi vivi, per considerarsi veri, per essere diversi.
“Dove sei stato?”
“In nessun luogo. Ho camminato, e ovunque c’era gente. E ho provato a sorridere. Ed era tutto falso, tutto sbagliato. Abbiamo passeggiato tra le macerie, e abbiamo parlato del tempo-ed-altre-stronzate. Ed era sempre sbagliato. Non c’è senso. Né scopo, né principio alcuno”
“Però c’era. C’erano le parole”
“C’erano le inutili parole ma mancavo io”
 

“Non mi cambia sapere in che direzioni ruoti il pianeta, né da che parte vada la mia strada. Ma forse non dovremmo fermarci a parlarne e continuare a camminare, che ne pensi?”
Pensa che il pensiero un po’ volteggia, in un cielo che sembra di rame, in un profumo intenso di amianto e fiori trascorsi.
E a lui non piace, a nessuno piace. Né a lui né ai suoi grigi fantasmi.
“Hai mai pensato che sia un giro a vuoto?”
“Cosa?”
“Niente. La vita in generale”
E lui ne fa parte. Lui, i fantasmi, il veleno del mondo. E l’intero universo.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dice di sé:
Questa piccola storiella della buonanotte è stata scritta un poco dormendo, un poco sognando.
Come è successo negli ultimi mesi, non c’è richiesta, solo il destinatario.
Spero di avertelo strappato anche stasera, quel sorriso.  

   
 
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