La città era irrefrenabile. Il cielo inafferrabile e il volto di lei solo un'ombra.
Là, seduta su quella finestra del 20° piano di un palazzo della 7th Avenue di Manhattan, giaceva indisturbata Danielle. Cosa ci faceva lì? Nemmeno lei lo sapeva.
Un ginocchio piegato mentre l'altro penzolava al di sopra delle scale anti incendio.
Un tonfo secco alla porta e fu costretta a girarsi, la madre la fissava con insistenza sapendo che il suo atteggiamento non sarebbe cambiato.
-Danielle a mangiare.- disse fredda la donna. -Arrivo.- rispose subito dopo.
Balzò all'interno mostrandosi felice, ma in fondo non era così.
Erano scappate dall'Italia a causa di molteplici problemi ed ora erano in una casa -non di loro appartenenza- senza un lavoro ma con milioni di cose da sistemare.
Erano a tavola e nessuna delle due donne proferiva parola.
Danielle era bella, ma lei non si era mai considerata tale. Bruna con occhi che rispecchiavano l'oceano. Un corpo da far invidia e soli 18 anni.
Ad un tratto il telefono suonò disturbando la normale quiete. La madre si alzò per rispondere e contro voglia alzò la cornetta.
-Pronto?- finse di essere allegra almeno per tutto il tempo della conversazione.
-Chi era, mamma?- chiese la ragazza mentre toglieva quei pochi piatti sporchi.
-Era zia Pattie.- disse distrattamente. Danielle annuì e tornò alle sue faccende.
''Zia Pattie..'' si ripetè mentalmente. ''Se non fosse per lei a quest'ora saremmo per strada, le dobbiamo tutto.''
Ripensò a quella donna bassa ma piena d'amore. Non era davvero sua zia ma la trattava da tale vista l'amicizia 'secolare' tra lei e la madre. L'aveva vista solo poche volte a causa della sua lontananza e del lavoro del figlio. Danielle ripensò anche a lui, ripetendosi mentalmente che le sarebbe piaciuto rivederlo.
Scosse la testa e scacciò via questi pensieri. Finì di pulire e tornò nella sua camera. Scostò le coperte e ci si infilò come se non ci fosse un domani, perché era davvero così.
Non avevano un lavoro e vivevano sulle spalle del figlio della ''zia'' e questo non le piaceva molto.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno.