Ti guardo, ma i tuoi occhi non pronunciano parole. Non stasera. Non per me.
Sorridi arruffianandoti il mio amico, ma per lui non vali niente.
Forse ti darà spago, ti porterà a letto un giorno e finirai su uno scaffale. In mezzo a tante bamboline ti guadagnerai un posto anche tu. Ti accarezzerà i capelli e dirà che sei perfetta così, ma le sue parole saranno fumo.
E magari quel giorno che ti spezzerà il cuore piangerai sulla mia spalla. E io raccoglierò fiato, la forza di annuire e consolarti.
Cercando di non vomitare. Non davanti a te. Non di fronte a tutta questa luce.
Caccerò i miei fantasmi nel buio di una stanza, flagellandomi per gli errori.
Punendomi, perché ognuno è l'irraggiungibile di qualcun altro. E il tempo non lo cambierà mai.
E sarai solo un altro segno di gesso, spazzato via da un cancellino.
Una di quei vorrei che restano tali.
E resterò solo guardando il buio, che mi fa meno paura della gente.
Tanti sorrisi e cuori di cera.
Mi fa meno paura della gente.
Meno paura della gente.
Quelle mani tese che ti portano la testa sott'acqua.