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Autore: IlSorrisoDiHoran    30/11/2013    0 recensioni
Margherita, 15 anni e tanta voglia di imparare. Tanta voglia di scappare, tanta voglia di viaggiare, tanta voglia di amare. Margherita non sa cosa le aspetta, Margherita non sa che dovrà affrontare la cruda realtà per quello che è. Margherita ancora non sa.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Il fumo uscì dalle sue narici e si disolse nell'aria. Fumo. Chissà se era il fumo della sigaretta o quello della rabbia che li stava percuotendo l'anima senza sosta.
Voltò il viso e lo sguardo cadde sul corpo di lei: le braccia esili le scendevano lungo i fianchi, immobili, il corpo era magro, più magro di quello che vedeva lui tutti i giorni, lo stesso corpo che coccolava, che accarezzava, che teneva stretto fra le braccia, due braccia forti e possenti, che però l'avevano lasciata cadere.
Aveva un colore biancastro: era forse quello il colore della morte?
Il camice bianco e sformato nascondeva le sue curve, quelle che lei neanche vedeva.
Di certo se lo avesse visto in quella stanza le si sarebbero colorate le guance di un rosso vivo, un rosso acceso, un rosso che lui conosceva bene: il rosso della vergogna. Ma non apriva gli occhi, non parlava, rimaneva immobile. 
<< Chissà a cosa sta pensando >> riflettè lui, a bassa voce.
Margherita lo sentiva e avrebbe voluto dirli che stava pensando a loro, a tutte le cose stupide che aveva scritto in quella lista e a tutte quelle cose che l'avevano resa improvvisamente felice, saziata. Non era sazia del tutto ma per un pò quelle cose, quelle avventure le sarebbero bastate, almeno per un pò.
Lui così forte e bello si stava torturando il labbro inferiore, l'ansia lo stava assalendo. Lui che non era mai ansioso, lui che della vita se ne fregava, sì, proprio lui fece sì che il suo corpo venisse tenuto sotto controllo dall'ansia.
Qualcosa sgorgò dai suoi occhi, marroni come la terra. Pioggia? No di certo, la sua terra era arida e non aveva bisogno di acqua per continuare a vivere, non aveva bisogno di lacrime salate. Un'altra, e un'altra ancora, come se il suo corpo ne avesse bisogno. Le lacrime scendevano con pause irregolari, potevano essere due secondi ma anche due minuti. Aveva il viso umido e la vista appanata. Lui, l'eroe, stava piangendo perchè non era stato in grado di tenere la sua principessa stretta a sè.
La guardo, sospirò, e le andò vicino, come se il suo calore potesse cambiare qualcosa.
Aprì lentamente gli occhi, delicatamente, e quello che per lui poteva sembrare una cosa quotidiana per lei divenne la cosa più difficile da fare. 
Lo guardò: dio come era bello, era rimasto lo stesso, lo stesso colore di capelli, la stessa voglia sul collo, ma sul viso si era fatto spazio un velo di tristezza. Si sedette vicino a lei e le prese la mano.
Si avvicinò all'orecchio, con delicatezza, come se avesse paura di rompere quel corpo delicato e sottile.
<< Ce lo hai presente quando siamo andati a Firenze e ti sei sporcata con il gelato e io allora ti ho pulito il viso e sei diventata tutta rossa? 
Ecco, era tutto il giorno che aspettavo l'occasione per farti arrossire, perchè quando arrossici sei bellissima. Il rosso tenue delle guance si intona alla perfezione con il colore verdo dei tuoi occhi e le lentiggini che hai sulla parte alta delle guance. Sei bellissima anche ora sai? Ti lamenti sempre che sei brutta, troppo magra, che sembri un cadavere, ma tu sei bellissima anche ora, con un camicione da ospedale tutto sformato e gli occhi socchiusi. 
Ti darei il mio corpo per vedere quanto sei perfetta amore. Amore... Ti ho mai chiamato amore? Credo di no, non sono il tipo da nomignoli che neanche mia zia mi dà, però tu mi accetti lo stesso, anche se non sono un gran romanticone e un poeta. Non sono un poeta e se devo dire qualcosa lo dico in modo abbastanza impacciato, come ora.
Tu però lo capisci quello che ti voglio dire, perchè tu mi guardi dentro. E non appena tutto questo sarà passato andremo al mare vero? O a New York, o diavolo vuoi te, però ho bisogno di te, ho bisogno che continuiamo il nostro viaggio, perchè se prima facevo le cose da solo ora le faccio con te e non ho nessuna voglia di tornare a prima>> stava tremando. La mano si muoveva interottamente mentre le parole fluivano dolci fino alla sua testa; le stava sussurando ad un orecchio senza sapere che stava sussurando al suo cuore.
Continuava a parlarle e più parlava, più abbassava il tono della voce.

Avrebbe voluto interromperlo e dirli "sì, me lo ricordo anche io" ma non trovava la voce. Dove era finita la sua voce?
Dove era la voce con cui raccontava le storie ai suoi fratelli per farli addormentare?
In fondo al suo cuore, e lui riusciva a sentirla.
Desiderava ardemente che lui le urlasse " ti sento anche io" ma lui continuava a parlare con quel tono un pò ironico e le lacrime agli occhi.
Non lo aveva mai visto piangere, i duri non piangono, lei lo sapeva bene perchè lei non era una dura, perchè a lei qualche volta veniva da piangere senza motivo, ma suo fratello maggiore le ripeteva che se si piange ci sono dei motivi e che se lei insinuava che non aveva motivo per piangere ne aveva più del dovuto.
Di cosa poteva lamentarsi lei? Lei che una bella vita l'aveva sempre avuta, però quel giorno la notizia l'aveva stremata, le caddero le braccia al suono di quelle parole pronunciate con aria quasi inconsistente dal dottore, parole che le avevano trafitto il cuore, parole che nessuno dove sentire.
Voleva la sua chitarra, voleva un modo per potersi sfogare, voleva qualcosa per urlare tutto il dolore che le era entrato nel cuore, nelle vene, nel sangue.
Voleva ma non poteva.
<< Allora è vero che appena ti sentirai meglio andremo in giro per il mondo>>  nella voce c'era un tono da bimbo curioso ma si poteva sentire benissimo l'angoscia che lo stava colpendo.
Cosa avrebbe dovuto risponderli? Cosa poteva risponderli? 
Dire cose false non rientrava nei suoi programmi e nel suo stile di vita, ma la mamma diceva che le bugie buone si potevano dire, e una bugia buona di certo non avrebbe ucciso nessuno.
Lo guardò ancora per un pò: gli occhi lucidi, la sua terra arida era diventata un fiume colmo di acqua, acqua cattiva.
Una sigaretta non li sarebbe bastata per alleviare il dolore, e neanche il bacio della sua principessa per risvegliare in lui la felicità. Non erano in una favola erano nella realtà, la realtà dove le persone muoiono e di certo non bastano le lacrime per risvegliare una persona, la realtà dove non si incontra il vero amore alla stazione della metro, la realtà nuda e cruda dove tutto faceva male, dove tutto tagliava e lui di tagli ne era colmo. Di rischi, di amore, era colmo, era pieno e vuoto. Era tutto insieme, era la confusione e lui la confusione ce l'aveva in testa.
Aveva bisogno di essere rassicurato, di sentire speranza nella voce di lei, ma non ce ne era.
Le sorrise, la guardò e sospirò, come se la sua vita fosse fatta di sospiri e beh la nostra vita è fatta di sospiri, di ansia, di insicurezze.
Lei a sua volta sorrise e preparò la bocca, come se quello fosse un azione troppo pesante per il suo piccolo corpo.
Lo sguardo di lei trafisse il cuore di lui.
<< Lo faremo . >>
Aveva dato una conferma, una certezza, aveva dato una speranza in più  per continuare, per credere in un domani, una speranza che stava accendendo gli occhi di lui, non di rabbia, non di cattiveria, non di paura ma di amore.
La guardò con il cuore pieno di amore e gli occhi lucenti, la guardò come si guardano le cose belle, la guardò con tutto l'amore che aveva in cuore, che scorreva nelle vene.
Una certezza si fece largo nei loro cuori.
Si abbassò su di lei e posò le sue labbra carnose sulle sue, piccole e deboli. Riconobbe subito le sue labbra sulle sua. Non aveva importanza ciò che fuori da quel bacio, quello di cui avevano bisogno ce lo avevano, avevano amore e tanta tanta speranza. E potevano continuare, insieme, si sarebbero aspettati.













Ciao :) è la mia seconda fan fiction, spero vi piaccia, non si capisce molto è ovvio, è il prologo... ma è una storia veramente bella, recensite e tra poco pubblicherò il primo capitolo :)
Ciao :)

  
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