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Autore: Vicarious10    30/11/2013    3 recensioni
La morte. L'ultimo traguardo della vita umana. A volte sembra così vicina mentre altre risulta lontana anni luce. Sally ora la immagina molto vicina. Questa volta il nemico sarà il fato, suo e dei suoi amici. Riusciranno i nostri eroi a fermare l'apocalisse?
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Ci sono cose che Sally Acorn non si sarebbe mai aspettata di vedere. Tra queste vi era la più temibile e spaventose di tutte: la morte. Sally ha sempre pensato che essa poteva avere più di una forma. Poteva essere il rimedio finale alla sofferenza, oppure poteva essere la macabra fine di una vita ancora giovane. Purtroppo, ciò che Sally stava osservando ora era la morte nella sua forma più brutale: il genocidio.

Migliaia di Mobiani stavano morendo sotto i suoi occhi: donne, uomini, bambini, vecchi.. tutti massacrati dalla furia cieca di loro, quegli esseri. Esseri robotici alti più di trenta metri, ma la cosa più brutta è che quei carnefici avevano le sembianze dei suoi amici. Oltre a loro, c’erano alti robot di altezza normale che seminavano morte contro chi riusciva a sopravvivere nelle strade ormai ridotte a cumuli di macerie.

-Che.. che cosa è successo?!- chiese incredula Sally -Dove mi trovo?!- urlò in mezzo a quelle grida disperate.

Dal cielo scese uno di quegli esseri. Atterrò di fronte all’incredula Mobiana con fare minaccioso. La squadrava con quegli orribili occhi rosso sangue, mentre alzava il braccio verso di lei.

-Bersaglio agganciato- disse l’essere mentre il palmo della sua mano si illuminava di una luce verde.

-Sonic.. sei tu?- chiese Sally senza capire.

Quell’essere, seppur fatto di circuiti e metallo, aveva l’aspetto di Sonic, o meglio, della sua nemesi robotica: Metal Sonic.

-Cosa stai facendo?- le domande di Sally erano dovute alla sua paura e all’incredulità di quella situazione.

-Eseguo gli ordini- disse Metal Sonic con la sua voce metallica e cupa.

D’un tratto, qualcosa si parò tra lei e il robot. Qualcuno di stranamente familiare, eppure così diverso per Sally. In un colpo, Metal Sonic cadde a terra, distrutto.

Lo sconosciuto si voltò verso Sally, così che lei potesse vederlo chiaramente: era rosso, aveva una giacca di pelle nera e un cappello da cowboy. Il suo occhio destro era stato sostituito con uno cibernetico e parte della faccia era coperta da una protesi di metallo.

Sally finalmente lo riconobbe: era Knuckels.

-Vieni con me se vuoi vivere- disse l’echnida.

 

-Sally.. Sally!- disse Sonic scuotendo la sua amante nel suo letto.

Stava avendo un incubo, Sonic lo vedeva chiaramente. La ragazza continuava ad urlare e a contorcersi.

-Sally svegliati!- continuò Sonic nel tentativo di svegliarla.

Finalmente la ragazza si svegliò, trovandosi di fronte un riccio blu sorridente.

-Brutto sogno?- chiese Sonic.

-Si..- sospirò Sally.

Ritirò le coperte a sé e poggiò la testa sul cuscino. Era stato davvero un sogno orribile. Cosa mai poteva aver suggestionato il suo inconscio fino a quel punto?

Sally guardò l’orologio: erano ancora le 3 di notte. Richiuse gli occhi e non disse nulla a Sonic, lasciandolo piuttosto interdetto. Del resto, non poteva fare altro che capirla: era stata una settimana pesante e non poteva fare altro che lasciarla riposare. Domani avrebbero avuto una riunione straordinaria con i Freedom Fighters.

-Sicura che non ne vuoi parlare?- chiese Sonic accarezzandole la spalla.

-No.. è solo lo stress. Questo stato di allarme mi sta mettendo l’ansia addosso- rispose Sally.

-Lo sai com’è: quando si tratta di Eggman non si può prendere la situazione sotto gamba- disse il riccio.

-Lo so, lo so.. è solo che vorrei avere un attimo di pace. Oggi Eggman, domani Scourge.. e in futuro chi? Quale altro pazzo dovremmo affrontare?- disse la Mobiana.

-Che intendi?- chiese il suo fdanzato.

-Intendo dire che non sappiamo che cosa ci riserva il futuro, Sonic. Chi ci assicura che domani non saremo già tutti morti?- rispose Sally.

-Come ti viene in mente una cosa del genere, Sally?- chiese Sonic confuso.

A quel punto Sally si voltò verso di lui infastidita dalla situazione.

-Viviamo la nostra vita appesa ad un filo Sonic. Mi sto solo preoccupando delle nostre vite, cosa che dovresti fare anche tu- aveva una sguardo di fuoco nei confronti del riccio.

-Cosa? Ma se sono il primo a preoccuparsi di noi e della nostra vita. Credevo l’avessi capito quando ti ho salvato dalla Regina d’Acciaio. Come puoi dire che non mi interessa il mio futuro?- Sonic si difese, ma si pentì subito di averlo fatto.

-“Mio”?! E non ci pensi a noi?! Non pensi a quanto sia pericolosa questa vita per noi?!- la Mobiana si alzò di scatto dal letto e corse via dalla camera.

-Sally! Aspetta!- Sonic la prese per il braccio e la bloccò.

-Lasciami!- urlò lei.

-Non volevo offenderti. Volevo solo dire che..- prima che potesse finire la frase, il riccio ricevette un sonoro schiaffo sul viso.

Il silenzio calò tra i due. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, prima che Sonic riprese parola.

-Ok.. ho capito-

Il riccio la lasciò andare via, rimanendo da solo nella stanza. Sally scese le scale della casa e si sdraiò sul divano. Rifletté a lungo su ciò che aveva appena fatto. Mentre cercava di prendere sonno, si mise silenziosamente a piangere. Che cosa le stava succedendo?

 

Si svegliò nel soggiorno da sola. Diede un’occhiata all’orologio: erano le 10 e 27. Si alzò dal divano su cui aveva dormito e si diresse in cucina ancora assonnata. Sul tavolo, accanto ad una busta con dei cornetti, c’era un biglietto. Lo prese  in mano e lo lesse stropicciandosi gli occhi.

Mi dispiace per ieri notte

Lo posò sul tavolo e si sedette sulla sedia, tirando fuori dalla busta uno dei cornetti. Sonic non aveva bisogno di scusarsi, Sally lo sapeva: era stata lei ad esagerare. Non avrebbe dovuto urlare e soprattutto non avrebbe dovuto dare uno schiaffo a lui, l’amore della sua vita. Mentre mangiava però, ripensando a ciò che era successo la scorsa notte, non poté fare a meno di portare alla mente il sogno che aveva fatto. Cosa poteva significare?

Vieni con me se vuoi vivere

Le parole del Knuckels del suo sogno riecheggiarono nella sua mente. Che aveva qualcosa a che fare con il suo futuro? No, non era possibile per Sally. Scosse la testa e continuò a mangiare, ancora assonnata. Alle 12 avrebbe avuto quella riunione straordinaria con tutti gli altri, Sonic compreso. Sarebbe stata una giornata lunga.

 

-Oh, andiamo Knuckels! Quanto ti costa raccontarci cosa è successo ieri sera?- disse Amy Rose, facendo arrossire di colpo l’echnida.

-Dai Knux, racconta un po’ com’è andata ieri con Lien-Da!- intervenne anche Rob’o Hedgehog, cugino di Amy e abilissimo arciere, nuovo membro dei Freedom Fighters.

-Perché? Che è successo ieri sera?- chiese Sonic, ancora pensieroso per quello che era successo con Sally.

-Non lo sai? Ieri sera il nostro Knuckels ha accompagnato a casa la timida Lien-Da- rispose Rouge the Bat mentre si limava le unghie.

-Perché non vi fate gli affari vostri?!- sbottò furioso l’echinda imbarazzato.

-Secondo me non vuoi dirci niente perché hai combinato qualcosa.. vero Knux?- disse Amy con una vena di sarcasmo.

-Nah ragazzi, secondo me non ha concluso proprio un bel niente- a parlare sta volta era Bonnie Rabbot, la coniglia il cui corpo presentava alcune parti robotiche, rendendola una inarrestabile macchina da combattimento.

-Piantatela! Io non vi dirò un bel niente!- disse furioso Knuckels.

Era tutti riuniti nella sala conferenze del G.U.N.: Sonic, Tails, Amy, Knuckels, Bonnie, Rob, Rouge, Blaze, Silver, Antoine (fidanzato di Bonnie) e Fiona Fox, la nuova entrata del gruppo. Ex ragazza di Scourge, si era messa sulla via della redenzione entrando nella squadra. E infine arrivò finalmente lei, Sally. Sonic si alzò in piedi e le andò incontro con occhi lucidi.

-Sally, amore mio, mi dispiace per ieri sera. Non avrei dovuto..- venne subito interrotto da lei, che le poggiò delicatamente la mano sulla bocca.

-No, sono io che devo scusarmi. Ho dato di matto senza rendermene conto e ti ho ferito- disse la Mobiana.

Prima che il ricco blu potesse rispondere, Sally gli diede un tenero bacio sulle labbra.

-Ehi piccioncini! Non è il momento per queste smancerie!- esclamò divertita Rouge.

-Fatti gli affari tuoi, impicciona!- disse Sonic sorridendo mentre, mano nella mano con Sally, raggiungeva la sua postazione.

-Rouge ha ragione, Sonic. Per quanto mi faccia piacere vedervi felici tra di voi, non è il momento per queste cose- una voce arrivò nella sala dalla porta d’entrata.

Era il gufo Harvey Who, direttore del G.U.N.  e rappresentante sulla Terra dei Mobiani.

-Ehilà capo!- salutò Rob con un cenno della mano.

-Che si dice boss?- chiese Amy alludendo al perché avessero riunito i Freedom FIghters.

-Ehi! Cos’è tutta questa confidenza? Portate rispetto, razza di ingrati- sbottò come suo solito Knuckels.

-Sempre il solito..- commentò Tails incrociando le braccia.

-Bene ragazzi. Purtroppo per noi, c’è una missione urgente che richiede la vostra collaborazione- disse Harvey Who.

-Si tratta d Eggman, vero?- chiese Sally.

-Esatto- rispose il direttore del G.U.N..

-Lo sapevo! Ci avrei scommesso la pelle!- esclamò Antoine sbuffando.

-Questa volta però potremmo finalmente sbatterlo in prigione: abbiamo finalmente localizzato la sua base  segreta- proseguì il gufo.

Incredibile, pensò Sally: finalmente la base di Eggman era stata localizzata. Dopo mesi e mesi di ricerche, finalmente avrebbero potuto mettere la parola fine a quell’assurda storia.

-Dove si trova, Mr. Who?- chiese Sonic.

Lui era il più interessato di tutti, pensò Sally. Ovvio che era così: Sonic ed Eggman erano i due opposti per eccellenza. La luce e il buio, il bene e il male.. entrambi coesistevano nello stesso mondo, forse troppo piccolo per entrambi. Era come una battaglia che durava da una vita, ma chi ne sarebbe uscito vincitore? Era questa la preoccupazione più grande di Sally: e se un giorno avesse perso per sempre l’amore della sua vita per colpa di un insensata lotta tra le due fazioni opposte del bene e del male? Non poteva accettarlo, non poteva sopportarlo.

-Si trova al di sotto di quella che un tempo era Echnidapolis, la città che venne distrutta durante la Grande Guerra di 10 anni fa- rispose Harvey Who illustrando su una mappa la posizione della base di Eggman.

-L’obbiettivo?- chiese Rouge.

-Arrestare Eggman e portarlo qui, affinché possa essere processato per i crimini che ha commesso- rispose il direttore.

-Bene allora- disse Sonic -Quando si parte?-

 

Il piano era semplice: entrare nella base dal basso, sbaragliare le forze nemiche, trovare Eggman e riportarlo nelle mani del G.U.N.. Non c’era niente di cui preoccuparsi secondo Sonic: aveva sconfitto così tanto volte il dottor Robotonik che ormai riusciva a prevedere ogni sua mossa. Questa vola però per Sally era diverso, e non poteva fare a meno di pensare che forse quella missione avrebbe cambiato le loro vite per sempre.

-Sally, va tutto bene?- gli chiese Amy preoccupata.

Si stavano dirigendo insieme a Rouge, Bonnie e Fiona verso l’armeria, dove avrebbero fatto rifornimento.

-No, non è niente- rispose Sally.

-Sicura? È successo qualcosa con Sonic?- insistette Amy.

-No no, ieri abbiamo litigato ma abbiamo risolto subito. Non è lui il problema- disse Sally.

-E allora di che si tratta?- intervenne Bonnie.

Sally esitò per un attimo: era giusto condividere le sue preoccupazioni e le sue paure con le sue amiche? E se avesse trasmesso a loro la stessa ansia che la stava uccidendo in quel periodo?

-Sally? Ci sei ancora?- disse Rouge preoccupata.

-Cosa?.. Si si, ci sono, ci sono- rispose Sally prima di affrettare il passo verso l’armeria.

Non voleva parlarne con nessuno. Forse era solo la paranoia di una pazza.

Le altre la guardarono confuse: non avevano mai visto Sally in quello stato. Esclusero subito l’ipotesi che avesse potuto aver litigato con il riccio blu, dato che la loro relazione andava a gonfie vele da mesi ormai. Allora cosa poteva essere? Le ragazze proprio non sapevano trovare una risposta: forse era solo lo stress dovuto ai suoi doveri di Principessa di Mobius. Era pur sempre la sorella del re dopotutto, ovvio che era stressata. Eppure nella mente di Sally c’era qualcosa di indecifrabile che Amy, Rouge e Bonnie non riuscivano a vedere. Che stesse nascondendo qualcosa?

 

 

 

Mancano quattro minuti alla mezzanotte

 

 

 

 

Bianco e nero: l’angolo dell’autore

Ragazzi, ne è passato di tempo, vero? Non so con l’esattezza quanti mesi siano trascorsi, ma vi devo comunque delle grosse scuse per varie ragioni. La prima e la più importante è quella di non essere riuscito a finire in tempo Black Hedgehog, che è ancora incompleta da mesi. Sarò sincero con voi ragazzi: non sono realmente sicuro che riuscirò a finirla. Perché credo di aver perso l’ispirazione e non sono sicuro di poterla ritrovare. Vi prometto però che appena ne sarò in grado, posterò nuovi capitoli di Black Hedgehog. Nel frattempo, spero che questo prologo possa avervi incuriosito abbastanza e vi sia piaciuto. Povera Sally… vi siete mai trovati nella situazione di non riuscire a parlare con nessuno, anche con le persone care? A me succede spesso e così ho inserito questa situazione nella ff. Ok, non voglio mentirvi: questa ff prende il titolo da una delle più celebri storie degli X-men degli anni ’80 e che tra poco verrà fatta a film nel 2014, una storia che parla appunto dell’apocalisse e.. no, non ve lo dico XD Scoprirete tutto se continuerete a leggerla.

Ciao a tutti!

Vicarious10

  
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