Era una giornata cupa, proprio come il suo animo. Il rumore del vento le risuonava nelle orecchie e la pioggia che da poco aveva iniziato a scenderle sul viso si confondeva tra le lacrime. Era seduta su delle scalette in una strada vicino la piazza, da lì poteva vedere tutto; persone che correvano a ripararsi dall'improvvisa pioggia, signore che pagavano in fretta il negoziante per paura che il temporale aumentasse e alcuni ragazzi che continuavano a camminare, forse in cerca di riparo o con la speranza che smettesse presto. In fondo in queste occasioni tutti hanno questa speranza, tranne lei. Lei, immobile, era come sollevata da questa pioggia, come se la facesse sentire meno sola. Ad un tratto fu richiamata alla realtà dallo squillo del suo cellulare. Si spostò sotto un balcone lì vicino per non far bagnre il cellulare nuovo,velocemente si asciugò le lacrime, fece un respiro profondo e premette il tasto verde. "Caroline,dove sei? Non vedi come piove?" Era sua madre, giustamente preoccupata.
"Hai ragione, sto tornando." Rispose la ragazza cercando di nascondere la voce tremolante.
"Sbrigati, ci sono gli zii a cena" attaccò.
Non aveva per niente voglia di partecipare ad una noiosissima cena di famiglia,ma purtroppo aveva una madre molto apprensiva e non voleva neanche immaginare cosa potesse succedere se non l'avesse vista tornare.
La pioggia nel frattempo era aumentata, Caroline era già abbastanza bagnata e non voleva peggiorare le cose, nei dintorni nessuno che vendeva ombrelli. Assurdo, quando c'è il sole li trovi ovunque e invece quando servono spariscono.
Scoraggiata si mise il cappuccio della felpa e cominciò a correre. "Caroline!" Si sentì chiamare,si girò e vide un ragazzo che le sorrideva. Era più alto di lei e aveva i capelli scuri, non le sembrava di conoscerlo, ma allora come sapeva il suo nome?
"Si?"balbettò la ragazza con un pò di insicurezza.
"Hai bisogno di un ombrello?" le parlava come se fossero amici, Caroline cominciò ad imbarazzarsi. E se si fossero già conosciuti,ma lei non lo ricordasse? All'improvviso le sembrò di riconoscere quel sorriso. "vabene" rispose d'impulso, le parole le uscirono dalla bocca senza neanche accorgersene. Ormai non poteva tirarsi indietro e si avvicinò con un pò di vergogna. Cominciarono a parlare, non le importava più se si conoscevano o no, la faceva ridere e in una giornata come questa aveva proprio bisogno di qualcuno che le strappasse un sorriso.

*note*
Ciao a tutti! E' la prima storia che scrivo, siate buoni ahahaha:)
Se vi incuriosisce lasciate qualche commento, spero vi piaccia. Un bacio!