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Autore: Penelope_Williams    30/11/2013    0 recensioni
Quel groviglio di passione, che si annida tra le note di un Tango
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Seguo il sentiero trasportata dalle note che avvolgono il mio passo esitante. La coda di un gatto risso taglia la strada scivolando sul tappeto di foglie accartocciate. Le note sono sempre più nitide mentre mi avvicino al piccolo cancello cigolante. Qualcuno mi ha sentita, si avvicina, mi invita ad entrare. È un uomo…
Ed è  proprio qui che Morfeo spranga il portale dei sogni, per me,ogni notte: mi punisce (o mi protegge?) dal rivivere un peccato che rimpiango sempre meno.
Ma questa non è una notte come le altre:oggi mi è concesso di più.
Oggi,Morfeo mi concede un miracolo, sospeso tra il castigo e la grazia: gli sono grata, in ogni caso, qualsiasi siano i suoi piani per me e qualsiasi sofferenza potrebbe mai venire dopo, perché questa notte, finalmente, posso.
Posso di nuovo percorrere quel vialetto assieme a lui, stringendomi nel soprabito per proteggermi non dal freddo ma dal silenzio imbarazzato  che ci accompagna fino ( ed oltre) la porta socchiusa  che si apre sul lato della casa, infondo al giardino.
Posso: sentire di nuovo la sua voce fluida e rabbrividire mentre, finendo di fumare, ride e mi dice che mi ha vista anche le altre sere, ogni sera da quando ha aperto la balera , proprio lì, sulla mia strada di casa: le prime sere passavo a passo svelto e a testa bassa, con le mani affondate nelle tasche. Mi ha vista addolcire volta dopo volta il passo, la stizza con cui affondavo ogni falcata così come l’ostinazione con cui guardavo avanti fino a vedermi ( Dio, quant'è languido l'angolo di quel sorriso) appoggiata alla cancellata ad alzarmi sulle punte dei piedi, per sbirciare oltre le finestre. Scappavo via poco dopo: (non voleva che lo facessi anche oggi) Mi ha guardata da lì, mi dice ( e me lo indica con la mano, con la sigaretta che poco dopo calpesta), nello stesso angolo buio dal quale è uscito stanotte.
Posso ancora, e con immenso piacere, assaporare ( come allora non seppi fare: ora che è solo un ricordo, un impressione lontana ogni cosa mi è più dolce) il fremito dell’anima straziata tra sollievo e rancore per lui che, tenendomi la mano sul gomito, mi accompagna oltre la soglia; per lui che con un“ Buonasera”  ed una mano tesa mi trascina nell’ultimo  passo verso il mio odiato  dolce abisso.
E i diavoli ballano, abbracciandosi sulle note del Tango.
  
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