Premetto che non è nè una fanfic originale nè una fanfic pretenziosa. I tokio Hotel non mi appartengono e i fatti narrati, senza alcuno scopro di lucro, sono frutto della mia immaginazione.

Sono le 23,30 e la mia stanca mente ha sfornato questo piccolo e deprimente capitolo unico. Non sono abituata a scrivere "storie" (se così si possono chiamare) di un solo capitolo, ma spero vi piaccia lo stesso.

Non vi mentirò dicendovi che non è la classica One shot vista e rivista sui gemelli, ma spero capiate che per scrivere una cosa tanto triste, devo esserlo parecchio in questo momento! XD

Beh...che dire? Leggete!

Se chiudo gli occhi sento che ci sei. Che sei ancora qui.

Ti sento in ogni mio respiro. Ti sento in ogni battito del mio cuore. Sei ovunque eppure non ci sei.

Ho urlato. Ho pianto. Ho strappato e rotto tutto ciò che mi è capitato sotto mano. Ma niente di tutto questo è servito a riportarti da me.

Non sono più io. No. Non posso più esserlo.

Tu eri la metà della mia anima. Eri la metà che mi completava. Eri la MIA metà.

Adesso non sono più completo e nel mio cuore c’è un vuoto immenso, incolmabile.

Siamo sempre stati insieme. Da sempre. Non è mai esistito Bill senza Tom o Tom senza Bill.

Adesso credo che il mondo potrebbe cadermi addosso senza farmi male.

Adesso credo che la vita potrebbe finire senza preoccuparmene.

Adesso credo che vorrei morire, visto che non puoi essere al mio fianco.

Sento la tua voce.

“Tomi”

Mi chiamavi sempre così, tranne quando eri arrabbiato.

Adesso sentire la tua voce sillabare il mio nome, mi fa sentire una fitta allo stomaco.

Perché so che è solo un’ illusione. Una stupida illusione.

Non potrò più abbracciarti. Non potrò più toccarti. Non potrò più sentire le tue braccia stringermi. Non potrò più incontrare i tuoi occhi così simili ai miei: perché anche guardandomi allo specchio, fissando i miei occhi riflessi, la consapevolezza che, per quanto possano essere simili, non sono comunque i tuoi mi distrugge.

Perché sei andato via, Bill?

Perché hai fatto quel passo nel vuoto?

Cosa ti mancava?

“La libertà” mi rispondevi tra le lacrime. Ma a cosa serviva la libertà se eravamo insieme?

Anche la schiavitù sembrava un dettaglio trascurabile, per me, sapendo che eri al mio fianco.

La musica era la nostra passione. Poi era diventata il nostro lavoro. Ed infine una prigione.

Dicevi che ti sentivi soffocare, che temevi di non riuscire più a vivere davvero.

Ma pensi che adesso io viva?

Pensi che possa chiamarsi vita un’esistenza senza la propria metà?

No.

Sei stato egoista, Bill.

E sei stato un ipocrita.

Avevi promesso che saremmo stati insieme fino alla fine. Avevi promesso che saremmo vissuti e morti insieme. Che la nostra esistenza sarebbe sempre stata una sola. Unica. Insieme.

Adesso ho paura, Bill.

Tu eri il responsabile, io lo scapestrato.

Tu il sensibile, io l’insensibile.

Tu quello da proteggere, io chi ti proteggeva.

Vedi?

Complementari…come le due metà di un cerchio perfetto.

Adesso sto piangendo, come d’altronde faccio da  giorni. Ti odio. Mi hai lasciato solo, Bill.

Ma ti amo…sono sempre stato il più restio fra i due quando si trattava di esprimere i sentimenti.

Ma adesso basta. Sono stanco di nascondere la mia fragilità dietro una stupida maschera.

La verità è che mi hai distrutto.

E per questo ti odio, ma non posso fare a meno di amarti.

Perché sei la metà che mi completa. Il tassello principale , e ora mancante, della mia esistenza.