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Autore: Madness in me    01/12/2013    5 recensioni
"Possibile che non capiva ? Non me ne fregava un cazzo del successo, delle belle donne, dei soldi e tutto il resto.
Mi ero trasformato in Synyster Gates solo per strapparmi di dosso quel fottuto peso che era il nome che portavo, il nome di mio padre. "
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ferma la macchina, Jimmy.” Dissi, praticamente ringhiando.
“No, ascoltami, fammi finire..”
“Ho detto di fermare la fottuta macchina.”
Jimmy rallentò, sbuffando e si fermò poi si girò per parlarmi ma alzai il dito verso di lui facendogli cenno di stare zitto, aprii lo sportello, scesi, richiusi lo sportello con fin troppa forza e cominciai a camminare.
Jimmy mi si affiancò con la macchina, abbassò il finestrino e si sporse per parlarmi “Non fare l’idiota, sali in macchina e torniamo a casa.”
“Non siamo lontani da casa, ci arrivo a piedi. Grazie lo stesso.” Risposi, senza girarmi, con le mani in tasca e continuando a camminare.
“Sei un maledetto coglione quando fai così, Brian.” Gridò Jimmy, per poi alzare il finestrino e ripartire sgommando.
Strinsi i pugni e continuai a camminare.
Possibile che non capiva ? Non me ne fregava un cazzo del successo, delle belle donne, dei soldi e tutto il resto.
Mi ero trasformato in Synyster Gates solo per strapparmi di dosso quel fottuto peso che era il nome che portavo, il nome di mio padre.
Io volevo diventare qualcuno che non fosse solo il fottuto “figlio di Brian Haner” ma nessuno sembrava capirlo e mi ero sempre affidato ai ragazzi, ai miei fratelli e ora Jimmy mi diceva “dovresti mollare quella stupida maschera da Synyster Gates” no, no e ancora no.
Io sarei diventato qualcuno come Synyster Gates, non come il figlio di Brian Haner.
Mi accesi una sigaretta e continuai a camminare.
Possibile che nessuno riusciva a capire ? Io odiavo quell’uomo, mio padre, quel maledetto bastardo che non pensava ad altro che non fossero la fama e i soldi, non faceva altro che buttarmi giù, dimenticarsi del fatto che ero suo figlio.
Eppure tutti lo elogiavano, lo amavano.
Nessuno sapeva chi fosse in realtà, nessuno, a parte me i ragazzi, sapeva che in realtà lui era un maledetto coglione, un bastardo senza ritegno che avrebbe venduto suo figlio a Satana pur di continuare ad avere fama e soldi, pur di difendere il suo nome.
Synyster Gates era nato per questo, Syn era la maschera di Brian, il suo scudo.
Gates mi difendeva da quell’ombra oscura che era mio padre, mi permetteva di essere qualcuno anche senza il cognome che ero costretto a portare.
Arrivai davanti alla casa in cui vivevo con i ragazzi e vidi Jimmy poggiato alla fiancata della sua macchina parcheggiata davanti al vialetto di casa, continuai a camminare e lo superai entrando nel vialetto, lui mi corse dietro e mi afferrò per un braccio costringendomi a girarmi “BRIAN, LA SMETTI ? SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO TI PRENDE ?” lo guardai, rimasi qualche istante in silenzio poi mi scrollai la sua mano dal braccio e presi un enorme boccata dalla mia sigaretta, sputai il fumo e iniziai a parlare “Cosa mi prende ? Lo vuoi davvero sapere, Jimmy ? Mi prende che sono stanco di essere etichettato solo ed esclusivamente come ‘il figlio di Brian Haner’ e tu, più di chiunque altro, dovresti sapere quanto questo mi pesi. Voglio diventare qualcuno solo grazie a me stesso, per questo esiste Synyster Gates, perché la gente deve conoscere ME non MIO PADRE. Ho fatto di tutto per arrivare fin qui solo con le mie forze ed è anche e soprattutto grazie a Synyster Gates che riesco a difendermi dall’ombra di quell’infame, e ora tu mi dici di gettare via la mia maschera ? COME PUOI DIRMI QUESTO, PROPRIO TU ?” Jimmy rimase incredulo a fissarmi, non avevo mai urlato in quel modo verso di lui.
Sentii la porta di casa aprirsi.
“Ragazzi, tutto bene ?” chiese Matt dalla porta.
Non risposi, continuai a fissare Jimmy negli occhi con la rabbia che cominciava a prendere possesso di me.
“Tutto bene, Shadz. Stiamo parlando, tra poco rientriamo, tranquillo.” Disse Jimmy, senza staccare gli occhi da me.
“Oh.. okay, rientro, se serve qualcosa..” disse Matt, poi sentii richiudersi la porta.
Jimmy sospirò, si grattò la testa poi riprese a guardarmi.
“Io non voglio che tu sia costretto a vivere per sempre con una maschera, può sembrare sciocco ma anche la maschera più leggera, se tenuta per troppo tempo, può iniziare a pesare, Brian.”
“Non m’importa” risposi “Non m’importa nemmeno un po’, Jim, davvero. Voglio essere qualcuno ma non voglio diventare qualcuno solo per il nome che ho. Io voglio essere Synyster Gates, io SONO Synyster Gates. Forse un giorno me ne pentirò, forse un giorno Synyster Gates prenderà possesso di Brian, forse Brian sarà costretto a sparire e rimarrà solo lui, il chitarrista figo, senza paura, che rimorchia a non finire, con la faccia da cazzo e le battutine simpatiche ma non m’importa.”
Jimmy sospirò di nuovo, rimase in silenzio per qualche secondo poi mi sorrise.
“Ti lascerò tenere la tua maschera ad una sola condizione, Brì.”
Lo guardai alzando un sopracciglio “Sentiamo, sono curioso.”
“Quando sarai con me, Matt, Zacky e Johnny dovrai essere Brian, non Synyster Gates. Se puoi fare questo, ti lascerò tenere la tua maschera per quanto vorrai.”
Lo guardai dritto negli occhi, mi concentrai in quel mare immenso e puro, poi passai al suo sorriso sincero e infine alla sua mano tesa verso di me e la strinsi, sorridendo.
“Non sarà difficile, nemmeno un po’.” Dissi, poi entrammo in casa e passammo la serata a bere e divertirci.

 

 

 

 

 

“29.12.2009, Huntington Beach, California.
Mi ritrovo a scrivere una lettera, una merdosa lettera che tu non leggerai mai, Jim.
Sei andato via e mi hai lasciato in questa merda da solo, ora io che dovrei fare ? Non lo so più.
La mente mi riporta a quella sera, davanti casa, in cui stringemmo un patto, la ricordi ? Io sì.
Quando sarai con me, Matt, Zacky e Johnny dovrai essere Brian, non Synyster Gates.’ Mi dicesti ed io accettai.
Ieri sei andato via, da bravo pezzo di merda mi hai lasciato qui da solo.
Il patto è rotto, tutto è andato a farsi fottere.
Brian non c’è più, Brian è venuto via con te, Jimmy.
Brian non esiste più, si è arreso a quello schifo che lo circondava.
Come sempre avevi ragione, le maschere dopo un po’ iniziano a pesare, anche troppo, e tu non sei più qui ad aiutarmi a sorreggere la mia, quindi io mollo.
Spero saprai perdonarmi Jimmy,
 

Synyster Gates."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' ovvio e scontato che questo sia tutto frutto della mia fantasia contorta, dato che io ovviamente non so, e probabilmente mai saprò, il rapporto che c'è tra Brì e Papa Gates, non ho idea se quell'uomo sia veramente così bastardo come lo descrivo e se l'odio che Brì prova per lui esista davvero.
E' tutto frutto di fantasia.
Per il resto, perdonatemi se vi ho fatto versare lacrime o vomitare l'anima, avevo voglia di scrivere, ho preso la pagina bianca ed ho buttato giù due idee e questo è il risultato.
Non odiatemi.
Somuchlove,
Sah. 

  
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