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Autore: Nona    02/12/2013    0 recensioni
Le avventure dolceamare di una normalissima e sfigatissima ragazza, dovute a un giro di vite radicale, che la porterà a scontri con Barbie, incontri con Teppisti, ristoranti rosa.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lunch Time

Lunch Time

 

 

È dura, ormai lo sappiamo. È sempre uno schifo il primo giorno, il primo pranzo. Ma sopravviverò. E senza ulteriori indugi, vi conduco in mensa. Solita mensa, sono tutte uguali. Tanti tavoli da sei, un lungo bancone con il buffet. Ho scelto questa scuola solo per la mensa, è ottima. Per il resto, una scuola vale l’altra, anche se la Mater voleva che andassi alla scuola privata San Giuliano, perché hanno una divisa bellissimissima…

La fatica è trovare posto a sedere. Grazie ai tavolini gli studenti sono tutti divisi in gruppi, e quindi è facile riconoscere i luoghi neutrali da quelli off-limits. Le Barbie della mia classe si uniscono a quelle delle altre e occupano, solo loro, sedici tavoli. Sono quasi un terzo degli studenti della scuola. Cioè, accidenti se siamo messi male. Trovo la Green Zone in fondo a destra, e mi avvio. Anche se tanto neutra non è neppure quella, perché anche tra i brutti, gli sfigati e gli emarginati c’è discriminazione e astio. Per quelli messi un po’ meglio di loro.

Parlando d’altro, non vedo l’ora di ingozzarmi di purè e cotoletta. E mentre penso a questo, mentre sbavo con gli occhi sul piatto, sbatto contro una persona. Mi dò dell’imbecille quando spalmo la mia maglia e la sua di purè, quando la cotoletta va a finire sulle sue scarpe, e quando il dessert – addirittura due palline di profiterole - si spiaccica in testa ad un tipo seduto al tavolo alla mia sinistra. Mi scuso mille volte, cercando di riparare ai vari danni, pensando che, oddio è un ragazzo, e anche se magrissimo, adesso mi beccherò una randellata coi fiocchi. Invece il magnanimo ragazzo ride, senza cattiveria o ironia, ride della situazione, come se per lui fosse solo un gran divertimento alla faccia della giornata piatta e noiosa.
Ho finito di ripulire come meglio ho potuto la testa dell’altro tipo, che comunque mi ha già detto che mi aspetta fuori dopo le lezioni per farmela pagare. Il mingherlino, registrato all’anagrafe come Stefan Stein, di mamma tedesca, mi ha fatto sedere al suo tavolo (L come Loser, ovvio) e mi ha dato metà del suo pranzo, perfino un profiterole! Santo ragazzo. E così ho concluso la mia prima pausa pranzo non proprio incolume ma con il posto assicurato ed un nuovo amichetto.

Manca tutto il pomeriggio, ma sono quasi di buon umore.

  
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