Film > Monsters & Co.
Segui la storia  |       
Autore: Berry Depp    02/12/2013    1 recensioni
La vita di Gale Wasowsky, figlio di Mike e Celia, non è granché, soprattutto quando suo padre lo iscrive alla Monsters University, dove si trova sempre peggio, finché non incontra la bella Sunny e... tutto cambia!
dal quarto capitolo:
" -Questa è la tua camera. Dormirai con Sank, il che non dovrebbe recarti molti problemi, visto che non parla mai- Jem era fin troppo emozionato mentre faceva fare il giro turistico della casa a Gale, contento solo dell’ultima informazione: non avrebbe dovuto parlare per forza col suo compagno di stanza."
P.S. dedicata al grande Tonino Accolla, doppiatore del mostro più simpatico di questo mondo... e dell'altro! xD
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sunny bussò alla porta dell’amico. Dall’altra parte di questa sentì solo un grugnito che doveva significare “Chiunque tu sia va a quel paese e restaci”. La ragazza buttò gli occhi al cielo.
  -Gale, sono io- disse, avvicinando la bocca alla porta.
Nessuno rispose, ma dopo qualche secondo la serratura fece un clack e la porta si aprì di qualche centimetro, in modo da far intravedere solo l’occhio del mostro.
  -Che c’è?- bofonchiò lui.
  -Non vorresti farmi entrare?- chiese lei, sbattendo velocemente le ciglia. Gale adorava quando lo faceva!
  -Ti mandano quelli là?- chiese ancora lui.
  -Con “quelli là” ti riferisci agli adulti che ignorano i nostri problemi adolescenziali e le nostre grandi domande sulla vita e sul nostro futuro?
Gale continuò a guardarla, senza accennare a un sorriso.
  -E comunque- continuò Sunny –c’è bisogno che “quelli là” mi mandino? Non posso essere interessata all’umore del mio migliore amico?
Il ragazzo aprì poco la porta per far vedere tutta la sua faccia. Poi sbuffò e la aprì del tutto, facendo entrare l’amica. Lei si guardò intorno. Le tapparelle erano abbassate quasi completamente facendo entrare pochissima luce e lasciando la stanza in penombra. Nonostante questo Sunny poté vedere il letto ordinato contro il muro con la felpa verde appesa sulla ringhiera ai piedi di questo, accanto un comodino con una lampada e un libro e subito dopo una enorme libreria piena di libri, anche vecchi, che dovevano essere stati letti e riletti migliaia di volte.
  -Ti piace leggere, vedo- disse Sunny, per provare a rompere il silenzio, ma come risposta ricevette solo un altro grugnito.
Sulla parte di fronte c’era la scrivania con una lampada e un computer fisso.
Gale decise di parlare: -La vedi ordinata solo perchè sono stato via per questi mesi e ci ha messo mano mia madre, altrimenti qui ci trovavi un casino.
Sunny sorrise e continuò a osservare la stanza e quello che la colpì di più erano le pareti tappezzate di disegni che Gale doveva aver fatto quando era bambino e tantissimi poster dell’attrice Jessica Lane in tutti i suoi ruoli, una famosissima nel mondo dei mostri vincitrice di almeno otto premi Mostrar.
  -Non è solo perché mi piace lei- continuò Gale notando che Sunny stava guardando stupita i poster di quella bellissima attrice –anche perché, come già sai, amo recitare e vorrei diventare bravo come Jessica.
  -Sono sicura che lo diventerai- sorrise lei. Gale si sedette con un tonfo sul letto sbuffando.
  -Vorrei che anche mio padre la pensasse come te- sospirò lui.
  -Non dovrei essere io quella in crisi esistenziale?- sbottò sorridendo Sunny –Sono io quella che ha scoperto che quello che tu chiami zio è mio padre.
  -Non è veramente mio zio. E non so come tu faccia a mantenere quel sorriso. Non si è mai fatto vedere né sentire e tu lo vuoi già bene.
  -So che non è tuo zio. E comunque sono contenta di averlo conosciuto. Ha raccontato quello che è accaduto, si è scusato e vorrebbe farlo anche con te- Sunny sospirò e si sedette accanto all’amico –E onestamente, come tu non capisci come faccio ad essere sempre sorridente, io non capisco come faccia tu ad arrabbiarti per ogni cosa.
  -Non lo so nemmeno io. Credo di essere fatto così. Mi arrabbio per qualcosa che non mi va giù, odio discuterne e mi chiudo in me stesso. Trovi che sia preoccupante?
  -Ne stai parlando con me, no? E allora credo che non sia così preoccupante. E poi non è vero che non i arrabbio mai.
Gale si rialzò e inarcò un sopracciglio, fissando Sunny.
  -Dimmi una sola volta in cui ti sei arrabbiata- disse lui, continuando a mantenere quella espressione.
  -Mi sono arrabbiata quando ho scoperto che non sarei potuta andare alla MU, ma poi mio padre mi ha pagato la scuola e sono stata contentissima. Mi sono arrabbiata quando quel tizio dei RΩR voleva baciarmi, ma sono stata meglio quando ti ho spiegato tutto. Mi arrabbiavo spesso con mia madre perché volevo conoscere mio padre e ora è successo. Vedi, Gale, è normale arrabbiarsi, ma poi succede qualcosa di splendido e inaspettato che ti fa dimenticare tutto e allora torni a sorridere.
  -Sembra che a me capitino solo cose che fanno arrabbiare- esclamò Gale a occhi bassi.
  -Ah, si?- fece Sunny carezzandogli la guancia e avvicinandosi a lui.
  - G-già...- balbettò Gale notando la poca distanza che li separava.
  -E io ti farei arrabbiare, allora?- Sunny si avvicinava ancora di più.
  -No, ma...- continuò lui ormai rosso come un peperone.
  -Ssh!- lo zittì lei e par farlo poggiò le sue labbra su quelle di lui.
 
Quando scesero le scale per raggiungere i tre adulti che erano rimasti sotto a preparare il pranzo i due si tenevano per mano. Gale era sorridente e si scusò con i genitori e con Sulley, che fece le sue scuse a sua volta. Si sedettero per mangiare e Apocalisse arrivò proprio in quel momento, per far sue alcune briciole che cadevano dal tavolo della cucina.
Salutatisi Sulley decise davvero di andare all’anagrafe per Sunny e furono accompagnati da Gale.
Fatto tutto andarono a casa Sullivan e Sulley offrì loro il tè.
  -Allora, signorina Sunny Charlotte Sullivan Moritz, le piace il suo nuovo cognome?- chiese Sulley, sprofondando nel divano.
  -Certo! Grazie, papà, sono davvero contenta- esclamò Sunny.
  -Il tuo secondo nome è Charlotte?- chiese allibito Gale, poggiando la sua tazza sul piattino.
  -Che, c’è, Gale Alexander Susan Wasowsky, non ti piace?- fece Sunny con un’espressione furbetta stampata sulla faccia.
  -Chi ti ha detto il mio nome intero?- sbottò l’altro.
Sulley roteò gli occhi con aria indifferente e Gale capì che era stato lui.
  -Bene, visto che siamo in vena di nomi interi, cosa mi racconti, James Pamela Sullivan?- chiese allora il ragazzo.
  -Io non mi chiamo Pamela!- esclamò Sulley.
  -Si, beh, allora... bah, io ci rinuncio- fece Gale incassando la testa tra le spalle e tenendo le braccia conserte con un broncio.
  -Andiamo, Gale non ti sarai arrabbiato di nuovo?- sbuffò Sunny, avvicinandosi a lui.
  -Dipende- esclamò lui –faresti come poco fa?
I due risero e Sulley li guardò senza capire: -Cosa? Aspetta, aspetta una attimo. Poco fa? Che avete fatto poco fa?
I ragazzi, pensando a quel piccolo bacio innocente che si erano scambiati poco prima e a quello che poteva stare pensando Sulley, risero ancora di più.


__________________________________________

Cabina del Capitano:

Ehiehiehi, questa volta ho aggiornato presto, eh, non potete dirmi niente!
voi: veramente era meglio se te ne stavi zitta e non pubblicavi nulla!
-_-" COMUNQUE! Questa volta ispirazione e tempo sembrano essere stati dalla mia parte ma non so dirvi quando pubblicherò il prossimo capitolo... RIngrazio ancora ci continua a seguirmi, chi recensisce e chi ha inserito la storia tra seguite/ricordate/preferite/da-non-ricordare-mai-altrimenti-me-la-sogno-la-notte.
Bene, detto questo vi saluto.
Possa la fortuna essere sempre a vostro favore!
Ok, basta, lol
BD
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Monsters & Co. / Vai alla pagina dell'autore: Berry Depp