QUANTO PUÒ ESSERE PAZZO L’AMORE
CAPITOLO 4
"Non è possibile" Joe accennó una risata divertito spostando lo sguardo da un lato. -Sei propio tosta! Quanti anni hai?- aprii l’auto.
-non ti dovrebbe interessare-
-mi interessa invece!- contraddì lui.
-no- insistetti io per poi continuare.
-il tuo unico scopo è portarmi a letto e dubito che sapere il mio nome, la mia età o qualunque altra cazzata servi!-
Mi voltai a guardarlo e lo "stolker" che mi aveva perseguitato fino a ora aveva un volto sorpreso molto probabilmente da ciò che avevo appena detto.
-ti prego, evita di fare la parte del ragazzo sorpreso dicendomi poi che sei pentito e bla, bla, bla!- dissi annoiata. Lui mi guardo e mi sorrise. Mi si avvicinó costringendomi ad’appoggiarmi all’auto. Mi guardó con sguardo profondo poi si avvicinó al mio orecchio e c on voce sensuale, quasi come se fosse convinto che mi avrebbe fatto sciogliere.
-non mi arrendo tanto facilmente, torneró anche domani. Torneró ogni giorno se sarà necessario finchè non raggiungeró il mio obbiettivo- Si allontanó con un sorriso divertito e mi guardó curioso della mia reazione, forse era anche convinto di esserci riuscito. Io lo guardai con sguardo neutro.
-wow sei messo male allora! Se una ragazza ti dice, di "no" sei disposto a non avere più una vita, se così si può chiamare!- Mi voltai e aprii la portiera dell’auto e salii. -non mi s aluti?- Disse lui divertito.
-non meriti un mio saluto- gli risposi tranquilla e dopo aver chiuso la portiera misi in moto e partii lasciando il mio stolker da solo.
Il giorno dopo mi svegliai molto presto e anche se volevo stare nel letto a dormire mi alzai. Notai che erano solo le 05.30 del mattino.
Wow dormire solo un ora non era il massimo! Andai in bagno e dopo essermi lavata uscii e mi vestii: misi una camicietta bianca e scollata con una gonna blu scuro che mi copriva appena le cosce. Come scarpe misi un paio di tacchi quasi a stivaletto con delle aperture davanti create da intrecci.
I capelli ben spazzolati tutti da un lato. Dopo essermi messa un filo di trucco scesi di sotto e mi preparai la colazione. Alzai lo sguardo sul quadrante e notai che era ancora troppo presto.
Lavai i piatti e dopo aver preparato la borsa e lasciato un biglietto a mia madre dove dicevo che ero già partita per la scuola misi il mio chiodo di pelle nero e la borsa in spalla uscii e mi acciai. Quel giorno la mia classe era tutta in fermento perchè avremmo avuto in nuovo professore di matematica, giravano voci che era molto voluto da molte scuole e che noi dovevamo essere fortunati ad’averlo. Io non ero super eccitata come gli altri.
Certo peró che la curiosità non mancava. Arrivò l’ultima ora e la curiosità era cresciuta, non da parte mia, ovvio. Massimo cinque minuti e il nuovo professore avrebbe varcato quella porta. Sinceramente avrei preferito passare quei cinque minuti in pace e non Boh un picchio che mi picchiettava la testa come se fossi un tronco! Questo esemplare è comunemente chiamato con il nome di Miley.
-non sei curiosa?! Io lo sono! Sono davvero tanto curiosa e mi immagino il nuovo prof di algebra, tu non te lo immagini?! Insomma, fra tante scuole lui viene propio quì e resterà di ruolo! Sarà sicuramente molto colto, gentile educato e…- La mia migliore amica continuava a parlare velocemente e siccome non reggevo più, mi volto, ma prima che io parlassi il rumore della maniglia che si apriva fece zittire tutti. Tutti ci voltammo e appena vidi entrare l’uomo fui costretta a trattenere una risata.
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Buon giorno!
bè, buon giorno mica tanto :( ho saputo dei JEMI... sto malissimo :'( non me l'aspettavo...
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