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Autore: xproudofmyhero    04/12/2013    1 recensioni
Kurtbastian
"Erano due anni da quando si conoscevano, e le cose in due anni erano cambiate. Gli sguardi di odio, le battutine, le offese erano diventate parole dolci, carezze, abbracci, baci. L'ansia e la gelosia spesso mettevano in discussione tutto, ma non quando in ballo c'era IL tutto"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al mio dolce e tenero Kurt.
Questa è tutta per te.

Je t'aime, Bass ♥

Take a breath and make THE question
 
Erano passati due anni dal loro primo incontro.
Ricordava ogni singolo momento di quei due anni passati.
Il primo tocco, la stretta di mano al Lima Bean quando si trovava lì con l’ex ragazzo del suo ragazzo.
Il primo battibecco, sempre al Lima Bean.
Il primo litigio.
La prima uscita, una volta che l’oggetto dei suoi desideri aveva finalmente lasciato il ragazzo di cui fingeva avere interesse solo per separarli.
Ricordava il primo bacio, quando c’erano sentimenti che però nessuno dei due aveva il coraggio di esplorare, di esprimere.
Quel bacio così puro e dolce anche se pieno di passione al parco.
Il litigio perché il più alto –troppo stupido a volte- si ostinava a fare battute che era meglio tenere per sé.
Le prime coccole sul divano mentre entrambi guardavano, o meglio fingevano di guardare, un film, Harry Potter e il Calice di Fuoco.
Ricordava la prima uscita mano nella mano, tutto per andare a prendere del cibo cinese.
Ricordava il modo in cui aveva mangiato gli spaghetti, alla Lilli e il Vagabondo.
Poi ricordava quel brutto gesto che aveva fatto, l’aveva ferito, con un’altra persona.
Quel gesto lo stava distruggendo, distruggeva il suo cuore e distruggeva quello della persona che amava e che aveva sempre amato.
C’era stata la scelta, lui o l’altro, e sapeva esattamente chi scegliere.
Sapeva che era con lui che il suo stomaco non stava fermo, con lui il cuore batteva all’impazzata, solo ed esclusivamente con lui aveva il bisogno di sentirlo tra le sue braccia, di sentire le sue labbra appoggiate alle sue.
E poi ricordava il modo in cui aveva fatto uscire quelle due parole.
Di fretta, sputate come se fossero ciò che non poteva non dire per paura di venir ucciso.
“Io ti amo” tutto d’un fiato, e la sua vita aveva un senso.
Aveva un senso dire quelle parole, dirle a quel ragazzo che si trovava di fronte a lui e che con un “ti amo anche io” aveva illuminato gli occhi di entrambi.
Ricordava la loro prima volta, o meglio, la sua prima volta.
Non si fidava di nessuno, e aveva trovato LA sua persona.
Ricordava tutte le altre volte, non era sesso, era amore, erano baci, carezze, sorrisi, coccole.
Ricordava le litigate per la gelosia di entrambi, che logorava il fegato sia dell’uno sia dell’altro in ogni momento.
Ricordava la paura che aveva quando pensava che glielo avrebbero portato via.
Ricordava il modo in cui il suo piccolo scricciolo si era preso cura di lui mentre aveva la febbre.
E amava ammirare il suo piccolo scricciolo tra le sue braccia, mentre dormiva, e amava rimanere sveglio tutta la notte con il solo intento di guardarlo dormire con il sorriso sulle labbra.
Ricordava la prima uscita una volta detti i sentimenti, una volta che erano divenuti una coppia.
Al parco, lo stesso parco dove si erano baciati giorni prima.
E lì che lo coccolava, sotto un albero e con lui guardava il tramonto.
È durante una notte, mentre il suo piccolo scricciolo dormiva che aveva preso coscienza di tutto.
Aveva capito qual era il suo posto.
Aveva capito ciò che voleva nella sua vita.
Voleva lui, voleva vederlo al suo fianco, non come un semplice ragazzo, e neanche come un fidanzato.
Lui sarebbe stato suo marito.
E avrebbero avuto due splendidi figli, e sapevano i nomi da dare ad entrambi.
Al maschietto Nicholas Julian, alla femminuccia, la principessa di casa, avrebbero dato Sophie Charlotte.
E sicuramente avrebbero avuto un cane.
Sapevano anche dove dare un senso alla loro vita: NEW YORK.
Durante una notte il più alto aveva preso coscienza di tutto ciò.
E il giorno dopo, senza peli sulla lingua, gli aveva confessato tutto.
Sapeva la risposta del primo alla fatidica domanda “vuoi sposarmi?” anche se non l’aveva ancora pronunciata.
Sapeva che quella era la dimostrazione perfetta per far capire al piccolo che era lui che aveva scelto, che voleva, e che amava e avrebbe amato per il resto della vita.
E sapeva esattamente dove chiederglielo.
Nel luogo del loro primo incontro.
Ricreando la scena, la stretta di mano, e le  parole che sarebbero uscite  senza rendersene conto.
Ma poi c’era l’ansia.
L’ansia che entrambi avevano e che nessuno dei due riusciva a tenere a freno.
Il più piccolo, preso sempre dall’ansia con la paura di rovinare ogni momento, il più alto con la paura di far venire una crisi di nervi al ragazzo che amava e che voleva rimandare tutto.
È per questo che, preso un bel respiro, messosi in ginocchio di fronte a lui, il più alto fece uscire dalle labbra quelle semplici parole, senza altro “Kurt Hummel, vuoi sposarmi?”.
E non dovette aspettare molto per quella risposta, “si, voglio sposarti”.
Ricordava la felicità di quel momento, il bacio subito dopo, le lacrime negli occhi dell’amore della sua vita quando, preso da un cassetto, gli aveva mostrato l’anello di fidanzamento.
Ricordava gli abbracci, l’euforia, l’ansia passata, le carezze, i baci di quel momento.
Ricordava tutto come se fosse ieri.
Perché era ieri.
Sebastian Smythe aveva ricevuto il fatidico si.

 

Salve a tutti.
Questa è la mia prima Kurtbastian, e la dedico al Kurt del mio Bas.
Non c'è molto da dire, ho cercato di raccogliere dei momenti che caratterizzavano entrambi.
In preda all'ansia per i preparativi per una proposta di matrimonio, non c'è niente meglio dell'improvvisazione per calmare le acque.
Quindi niente, non so cos'altro dirvi se non spero vi piaccia, recensitela, seguitela, ecc.
Alla prossima
Sab xx


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