The
Novices
Il
viaggio e il primo paese
Di
fronte a loro, vi era una grande distesa di campi
giallognoli e verdi sia a destra che sinistra.
Hi camminava al fianco di Yoru, sfiorandogli di tanto in tanto il
braccio, con
relativa occhiataccia del moro ogni qualvolta la mano toccava casualmente la sua.
“Yoruchan?” iniziò il novizio del
mattino, guardando fisso davanti a sé.
“Smettila di usare quel nomignolo, è imbarazzante
e poco…professionale! Sono
Yoru, Yoru e basta! “ si impuntò il novizio della
sera, stizzito e oltraggiato.
“D’accordo Yoruchan. Senti, sai dove stiamo andando
e in che città ci stiamo
avvicinando? “ domandò Hi preoccupato, senza
badare al fatto di aver nuovamente
offeso il compagno; questi diventò leggermente rosso di
rabbia e di imbarazzo,
ma cercò di dissimulare per non cadere preda dello stress
troppo presto.
“Abbiamo appena lasciato la città di Cantala, dove
hai incontrato quei tre
pazzoidi…”
“Non sono pazzoidi! Mi hanno aiutato a ritrovarti.
“li difese, gonfiando le
guance.
“Ritrovarmi…certo! Si trattava solo di stare
più attento durante la discesa qui
sulla Terra… in quel caso ci saremo persi di vista!
“
Hi distolse lo sguardo, mordendosi appena il labbro inferiore: non si
perdonava
ancora di aver perso concentrazione e aver lasciato Yoru, e il fatto
che glielo
rimarcasse lo faceva sentire in colpa.
Yoru lo guardò da sotto la frangia per una decina di secondi
in silenzio,
finalmente lo aveva zittito, anche se aveva dovuto usare un metodo
piuttosto
duro. Tornò a guardare davanti a sé, mentre
riprendeva la spiegazione: “Cantala
è una città commerciale, come avrai notato,
quindi il centro di questa regione.
Il prossimo paese che incontreremo se non erro è Proviel,
non è molto grande,
ma è rinomata per il formaggio che viene distribuito
praticamente in tutto il
nord. “
Certo che Yoru era proprio intelligente, al contrario di lui che a
malapena si
ricordava qualche città.
“ Dovremo darci parecchio da fare, hai capito? “
“ Da fare…come? “ domandò Hi,
stranito. Certo dovevano mostrarsi alla gente, ma
effettivamente non ne aveva idea di come fare la cosa.
Yoru alzò gli occhi al cielo, poco ci mancava che si
mettesse le mani nei
capelli!
“ Raccogliere fedeli! Dovremo andare al centro del paese,
oppure andare dal
sacerdote del luogo e poi aiutare chi ha bisogno con la nostra forza e
la
nostra magia. Siamo divinità, e come tali dobbiamo aiutare
chi ci mantiene in
vita. “ ricordò il moro, con un sospiro.
“ Oh. “ ma certo, che sciocco! Hi si
portò una mano alla fronte, ora che ci
pensava era così logico!
Sorrise, gonfiando appena il petto e camminando con
un’andatura più sostenuta,
entusiasta di potersi muovere.
“ Ehi ehi non così… veloce! “
lo chiamò Yoru, le mani strette a pugno lungo i
fianchi. Possibile che quell’idiota dovesse andare
così veloce?
Hi si voltò a guardarlo, fermandosi un attimo: in effetti
era almeno a dieci
passi da lui, com’era possibile che fosse così
veloce? Forse il suo compagno
era ancora stanco dal viaggio… In effetti aveva usato
parecchia magia.
Così, in silenzio e dopo una mezz’ora circa,
fecero capolino delle case color
mattone, con i tetti a spioventi di
legno e ornate dai fiori alle finestre; già si
sentivano delle voci,
quindi gente per la strada, e incrociarono un contadino che portava la
sua
capra verso Cantala.
I due lo guardarono curiosi, lo salutarono con un cenno educato e lui
ricambiò
con un sorriso entusiasta, fermandosi a guardarli.
In effetti era un pochino imbarazzante sentirsi fissati a quel modo: se
prima
Hi era triste nel sentirsi ignorato, beh, ora avrebbe volentieri voluto
sparire
o risultare invisibile; sentiva nuovamente una leggera ansia, quella di
voler
venire accettato dal resto del mondo e della responsabilità
che aveva nei
confronti di quelle persone.
Persone che, appena messo piede in città, si fermarono e
guardarono la coppia
con sorpresa.
“Sono arrivati! Sono arrivati! “ esclamò
un giovane ragazzo alla madre, la
quale mise fuori la testa dalla porta; altri corsero via, probabilmente
ad
avvisare i compaesani dell’arrivo delle due
divinità.
I due vennero subito circondati da un folto gruppo di persone, di tutte
le età,
e dopo essersi schiarito la voce, fu Yoru a parlare per primo.
“ B-buongiorno. “ la voce gli tremava un
po’, forse per l’emozione, e le guance
si erano tinte di un leggero rosato, ma non si perse d’animo:
“ Io sono Yoru,
il novizio dio della sera, e lui è Hi, il novizio dio della
mattina – Hi alzò
la mano in un timido cenno di saluto- siamo qui per a-aiutarvi.
“
“ Siam pronti a far tutto! “ esclamò
allora il ragazzo dai capelli bianchi, in
attesa di ricevere ordini.
La gente li fissò. Li fissò ancora e
scoppiò a ridere.
I due novizi non capirono cosa ci fosse di divertente. Si erano
espressi male?
O avevano sbagliato approccio? L’ansia era tanta, ed
entrarono in leggero
panico.
Nel mentre arrivò una figura piuttosto appariscente, un uomo
di mezza età
vestito di azzurro, con un bastone e con una leggera barba bianca che
gli
donava una certa imponenza.
“ Ben arrivati, novizi dei! Sono il sacerdote di questa
città. “ notate le risa
della gente, rivolse un’occhiata interrogativa ad una donna
vicino a lui.
“ Hanno chiesto se abbiamo bisogno di una mano. “
specificò la signora, ancora
divertita, e allora il sacerdote sorrise.
“ Questa è la prima città giusto? Ieri
era arrivata comunicazione che sareste
arrivati oggi. “ Domandò a i due, i quali
annuirono.
“ Siamo arrivati da Cantala e volevamo… beh darci
da fare. “spiegò Hi,
grattandosi la testa in attesa di una spiegazione per quelle risa.
“ Capisco. Prima di svolgere una qualsiasi
attività, sarà il caso che
riposiate. Vedete, non è saggio fare sforzi dopo il viaggio
che avete
affrontato. E dopo, vi spiegherò come muovervi e comportarvi
in questi casi. “
spiegò l’uomo, facendogli cenno col bastone di
seguirlo.
La coppia venne guidata fino ad una locanda, e fatta alloggiare in una
stanza. L’
oste assicurò loro che non avrebbe fatto pagare, in cambio
di qualche lavoretto
che Hi accettò con un sorriso.
Yoru storse un po’ il naso per il fatto di dover dividere la
camera con Hi, ma
non disse nulla e si coricò a letto, seguito dal compagno.
“ Yoruchan? Sei sveglio?
“ Mmmmmhhhhh. “ era più un lamento.
“ Come ti sembra questa città? Sono gentili vero?
“
“ Dormi per fav- “
“ Non vedo l’ora di iniziare. “
“ Anche io, però sono stanco e dobbiamo riposare.
Quindi zitto. “
“Okay. Buonanotte Yoruchan. “
“ è giorno. “
“ Allora Buongiorno Yoruchan! “
“ Stai diventando ridicolo. “
“ Buon riposo allora… “
“ Anche a te. “
Dopo quell’assurdo dialogo, Hi chiuse gli occhi, e in poco
tempo cadde in un
sonno profondo.
***
Era
pomeriggio inoltrato quando Hi si svegliò. Yoru era
già
in piedi, e sembrava in forma e pronto all’azione. Hi
sorrise, perdendosi un
attimo a guardarlo. Era come lo ricordava lui, decisamente era proprio
il suo
Yoru.
Chissà cos’era successo in quel periodo in cui si
erano persi di vista…
“ Alzati pigrone, andiamo, il sacerdote ci aspetta!
“ lo incitò il moro,
uscendo dalla porta.
Hi si stiracchiò e lo seguì, fermandosi prima dal
locandiere: “ tu vai pure
avanti, io ritarderò per aiutare il signore. “ e
indicò l’uomo.
Il novizio della sera annuì e sparì alla sua
vista, mentre il locandiere
portava Hi sul retro.
“ Potresti spostare quel tronco? Un mese fa
c’è stato un brutto temporale e un
fulmine ha colpito quell’albero, che è caduto
proprio davanti alla porta dello
sgabuzzino degli attrezzi. Ho chiamato un paio di amici ad aiutarmi a
spostarlo
ma… “
“ Lasci fare a me signore! “ esclamò Hi,
andando verso il tronco.
Si sfregò le mani e afferrò l’albero
con entrambe le braccia; non era molto
pesante a suo parere, perciò lo spostò con
facilità da una parte, dove era
certo che non avrebbe disturbato nessuno.
“ Grazie grazie grazie! Finalmente posso prendere le mie
cose! “ esclamò l’uomo
contento e Hi sentì un piccolo calore nel petto, contento di
aver potuto
aiutare qualcuno.
Era una sensazione piacevole, non vedeva l’ora di fare altro!
“ Mi potrebbe indicare la strada per
…ehm… andare dal sacerdote? “
domandò poi,
sulla porta d’uscita.
Dopo le spiegazioni, una corsetta e qualche saluto per strada, Hi
arrivò al
tempio del paese, un edificio azzurro chiaro, come la veste del
sacerdote in
effetti, ben strutturato e di forma quadrata, con una scalinata
piuttosto larga
e un’entrata piuttosto ampia.
Appena entrato, si guardò attorno: le pareti ospitavano
alcuni quadri
raffiguranti delle scene di battaglia contro i demoni, in cui
comparivano le
divinità che conosceva bene (quello pareva proprio il
papà del suo amico Ho!),
mentre in fondo alla stanza c’era un altare con ai lati due
statue raffiguranti
il suo bisnonno e quello di Yoru: Hibyaku e Yorukuro erano state le
primissime
divinità, i prime nati dalle preghiere della gente, e che
davano quindi il nome
alla religione: il Yoruhismo.
Ed era là che stavano Yoru e il sacerdote, che parlavano
animatamente di
qualcosa che Hi capì solo avvicinandosi.
“ …suo padre era un tipo più taciturno,
parlava tutto il signor Hisyooziki… un
vero leader! Il mio vecchio predecessore ne parlava con affetto in un
manoscritto che tengo nel mobiletto sotto
l’altare… “
Parlava dei loro genitori. Suo padre era già un mito fin da
novizio! Avrebbe
dovuto seguire il suo esempio.
“Buon pomeriggio! Cosa si fa? “ domandò
Hi entusiasta, alzando il braccio e
mettendosi vicino a Yoru, che sospirò esasperato per non si
sa quale motivo.
“ Buon pomeriggio. Ora che anche Hi è arrivato,
posso spiegarvi come porvi in
ogni città: quello che vi consiglio è quello di
salutare e poi riposare. Poi
fate un giorno per il paese per accertarvi delle condizioni di esso,
perché
spesso molta gente si vergogna a chiedere aiuto e dovrete essere voi a
farvi
avanti. Parlare con le persone, e se avranno problemi in tal caso
aiutatele. “
spiegò quindi con pazienza e calma l’uomo.
“ è tutto chiaro? “
I due ragazzi annuirono, non aveva dubbi. Certo avrebbero speso molto
tempo in
questo modo, ma dopotutto avevano trent’anni per girare il
mondo.
Salutarono, ringraziarono il sacerdote e si avviarono di nuovo al
centro di
paese: la gente li fissava con curiosità più
flebile, in modo da non farsi
notare troppo.
Hi sorrise loro e si avvicinò ad un gruppo di bambini che
cercava di recuperare
una palla su un albero, mentre Yoru si incamminò verso una
via di case per
osservare il luogo e dare qualche sistemata.
Una signora anziana in compagnia di una giovane ragazza castana
guardava il
moro senza particolare espressione, e questo interessò il
giovane novizio della
sera.
“ Le serve una mano signora? “ domandò,
mentre l’anziana distoglieva lo
sguardo: probabilmente era una di quelle persone orgogliose.
“ Nonna ha un male tremendo alla gamba destra, ma non vuole
farsi vedere da
nessun medico… Ha paura di ogni tipo di ago e di medico
ecco. Non ci faccia
caso… ormai sopporta il dolore. “
spiegò quella che allora doveva essere la
nipote, e Yoru sorrise appena.
“ La mia bisnonna Hari, dea della medicina e pratica
dell’ago puntura, mi ha
insegnato alcune magie semplici per guarire le persone. Non le
farò nulla che
lei non voglia –aggiunse, vedendo che la signora iniziava ad
agitarsi appena-
ma giuro che le toccherò solo la gamba con le mani per
qualche minuto. Nient’altro.
“ promise il moro, e l’anziana attese qualche
minuto prima di accettare.
Il novizio dio allora appoggiò entrambe le mani sulla gamba
destra della
nonnina, si concentrò sul male e di estirparlo.
“ Revalesco. “
recitò a bassa voce,
ma con un’energia tale che le mani assunsero un leggero color
verde, come una
luminescenza, e l’anziana donna rimase a bocca aperta.
Yoru alzò la testa e guardò le due, che
ricambiarono il suo sguardo con una
faccia sorpresa.
“ Non sento più male. “
gracchiò la nonna alla nipote “ Non sento
più le fitte.
“
“ Grazie grazie grazie! “ esclamò la
ragazza, portandosi le mani alla bocca con
una gioia trattenuta.
“ Era una microfrattura del perone. Stia attenta signora.
“ la informò Yoru,
intrecciando le mani. “ Io le ho semplicemente levato il
dolore e risaldato
l’osso, ma consiglierei di fasciare la gamba e stare a riposo
per parecchio. “
“ Sono sempre a riposo. Sono stufa di stare a riposo.
“ mugugnò la signora, e
la ragazza scosse il capo. “ Non sei più una
ventenne! Devi avere più riguardo…
“
Il novizio dio della sera si allontanò, lasciando che le due
parlassero senza
terzi incomodi: il suo dovere l’aveva fatto, ed era molto
gratificante sentirsi
ringraziati e aver fatto qualcosa di utile, decisamente.
Tornò da Hi, per vedere come se la stava cavando, e quasi
inciampò su un sasso
nel vedere il compagno giocare con i bambini e il pallone che aveva
tirato giù.
Ma che diamine!
“ Yoruchan, vuoi unirti anche tu? “
domandò il novizio del giorno durante un
palleggio, mentre i ragazzini si fermavano per sapere la risposta e
formare
eventualmente le squadre per una partita.
Yoru arrossì un po’, non era abituato a
quei… giochi, e non era un tipo
atletico, no, perciò rimase in disparte e scosse il capo.
Preferì recarsi da altre persone e aiutarle con la propria
magia piuttosto che
perdere tempo a quel modo come lui! Non aveva capito proprio nulla del
discorso
del sacerdote, quell’idiota.
***
Ormai
a tarda sera, Hi sentì un certo languorino e anche i
bambini si fermarono perché le mamme li chiamavano dalle
porte delle case o
venivano a recuperarli per le orecchie.
“ Signor Hi, grazie mille dei giochi! Stasera dirò
una bella preghierina. “
cinguettò uno dei bambini più piccoli, mentre la
mamma ridacchiava e ringraziava
a sua volta. “ Non l’ho mai visto divertirsi
così tanto. “ confidò, e a Hi
quasi dispiacque lasciarli andare, dato che un pochino,
com’era inevitabile, si
era affezionato. Anche gli altri bambini promisero una preghiera al
novizio e a
tutta la sua famiglia, e Hi sentì nuovamente quel calore nel
petto.
Ora doveva cercare Yoru…. O forse no, dato che il moro era
silenziosamente
arrivato dietro di lui.
Forse giocare con i bambini non era stato così inutile come
credeva.
“ Sono stanchissimo e ho una gran fame. “
mormorò il ragazzo dai capelli
bianchi, stiracchiandosi ben bene e facendo scricchiolare un paio di
ossa, e
Yoru lo portò al tempio.
“ Il sacerdote stamattina mi ha spiegato che dobbiamo sempre
pranzare o cenare
nel tempio della città ospite, quindi…
“ spiegò il moro, camminando a passo
spedito, e stavolta era Hi a far fatica a stargli dietro.
Com’era possibile?
La
cena fu… incredibile. Non tanto per la creatività
dei
piatti in sé o per la suntuosità o
rarità dei cibi, ma perché quelle portate
avevano il sapore di casa.
Hi stava per commuoversi nel sentire quel gusto e quell’odore
così familiare,
ma si tratteneva per non risultare ridicolo e perché in
fondo si vergognava ad
avere quella nostalgia dopo nemmeno un giorno; così non si
accorse di Yoru, che
aveva gli occhi lucidi a sua volta.
Fu una cena silenziosa per questo, e il sacerdote sorrise divertito.
“ Questi piatti li hanno cucinati proprio le vostre mamme.
– e i due sgranarono
gli occhi e si guardarono attorno come a coglierne la figura- Me li
hanno
inviati poco fa tramite incantesimo. Vedete, non tutte le
divinità lo fanno, ma
ci sono quelle che, come le vostre, inviano il cibo ai propri figli,
per non
farli sentire del tutto sperduti ed estranei; altri che invece li
lasciano a
loro stessi apposta, ma nessuno viene criticato, perché
ognuno fa ciò che
ritiene più giusto. “ disse con una punta di
amarezza, era evidente che
disapprovava la seconda categoria.
“ Sono padre anche io e capisco cosa vuol dire quando i figli
vanno via… specie
così giovani come voi!”
Hi sorrise ampiamente, era bello non essere del tutto abbandonato a
sé stesso,
e se già con Yoru si sentiva al sicuro, con il sacerdote lo
era ancora di più.
Finita la cena, i due tornarono alla locanda per dormire ancora,
dopotutto
nell’arco della giornata avevano consumato molte energie.
Hi chiuse gli occhi, sentiva stanchezza ma anche una gran soddisfazione.
Si addormentò col sorriso sulle labbra.
Note
Finali:
Finalmente i nostri eroi(?) hanno
raggiunto il primo villaggio e fatto la prima esperienza di
divinità! Una cosa
semplice e magari poco impegnativa, ma sono tutti consci che sono solo
all’inizio del loro mestiere e quindi ci vanno piano. Al
prossimo capitolo
conto di movimentare un po’ le cose, vedrete!
°w°
Per questa volta
niente disegni perché voglio lasciare questi personaggi che
fan numero alla vostra immaginazione! Li ho descritti poco apposta, in
modo che
voi riempiate gli spazi vuoti (o forse la mia è solo
pigrizia gh. )
Un grazie di cuore a
Saviour e Skayler perché seguono la storia *O*