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Autore: Megan204    04/12/2013    3 recensioni
La banda del lupo è finalmente stata stroncata e la vita dei RIS scorre tranquilla.
Lucia e Orlando stanno insieme, così come Milo e Bianca. Bart è tornato dal Kosovo (non potevo lasciarlo lì) ed esce con Isabella. Ghiro vive con Selvaggia.
L'arrivo di una nuova collaboratrice, Megan, e l'entrata in scena del maggiore (che torna a fare il capitano) Venturi anticipano l'arrivo di un serial killer, che colpisce con intenti precisi.
Megan e Riccardo hanno una cosa in comune: Nessuno dei due crede più nell'amore.
Ma dopo il loro incontro dovranno ricredersi...
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ris roma 4- Megan e il giocatore.
 

Capitolo 3


Altre settimane erano passate, tranquille come poche. Solo quella telefonata poteva squarciare quel velo sottile che si era venuto a creare. La squadra era accorsa al RIS in pochi minuti, tutti con occhiaie e vestiti messi evidentemente di fretta, dato che era l’alba.
Il capitano prese parola per rompere quell’estenuante silenzio.
-Sono stati trovati due cadaveri, all’interno di un appartamento.- Aveva iniziato il suo discorso con calma, sperando di non allarmare nessuno.
-Per quanto macabra sia, come cosa non ci è molto nuova, non capisco questa preoccupazione..- Aveva commentato Bart, ancora assonnato.
-Il problema che rende il tutto più macabro è uno. Le vittime sono Romilda Cappi e Eleonora Averta.-
-Eleonora Averta non è la fidanzata di quel ragazzo che era l’amico del fidanzato della Levatti?-
-Esatto Ghiro, proprio lei.-
-Capitano, e se fosse un seriale? Non capisco la connessione però, chi è questa Romilda Cappi?- Chiede Megan, che sembra la più sveglia tra tutti.
-Non sappiamo molto di lei tranne che è compaesana di Eleonora e gli altri. Abitano tutti nella stessa zona. Per il resto dobbiamo aspettare il signor Martini, è troppo scosso al momento. Lei e Eleonora non erano in ottimi rapporti.-
-Chi va a fare i repertamenti?- Chiede Megan sempre più dubbiosa.
Casi così erano rari, anche a New York.
-Te, Venturi e Dossena, noi vi aspettiamo qui e poi io, Ghirelli, Dossena, Venturi e te ci dedichiamo agli interrogatori mentre gli altri analizzano, voglio essere aiutata da voi a capire tutto. Forza andate.-
Con un cenno del capo, Lucia congeda la squadra.

La scena era qualcosa di terribilmente…. Macabro.
Due colpi di pistola, dritti al cuore delle due.
E le loro mani intrecciate.
Solo un pazzo, avrebbe potuto fare ciò. Almeno su questo, i tre carabinieri concordavano a pieno.
E non c’era nulla da repertare. Nessuna traccia che evidenziasse la presenza di qualcuno di estraneo a quelle due giovani donne, che si stringevano la mano inconsapevolmente. Qualcuno aveva deciso che dovevano finire quel cammino insieme, mano nella mano come due amiche. Ma loro erano amiche?
A quanto pare no.
Megan era distaccata come sempre, ma quelle due ragazze avevano quasi la sua età. Perché tre donne erano morte, senza un senso?
Leggeva negli occhi dei colleghi preoccupazione, di seriali psicopatici ne avevano avuti già abbastanza.

Erano tornati al Ris con scatoloni di roba, affidati a Bianca e gli altri per le analisi. Megan si era fatta una coda veloce per poi dirigersi verso l’ufficio di Venturi.
-Capitano, c’è il signor Martini in sala interrogatori, Lucia la aspetta.-
Su una cosa Megan era certa. Il capitano aveva degli occhi splendidi, lei aveva sempre avuto un debole per gli occhi scuri, ma quell’azzurro la stuzzicava, insomma nella vita si cambia o no?
A Riccardo, Megan ricordava Anna. Così semplice e riservata, con un passato doloroso per entrambe. Il sorriso raro di Megan era bello quasi quanto quello di Anna.
-Arrivo.-

Inutile dire che il signor Martini era a pezzi. Gli occhi azzurri dell’uomo erano spenti, tristi, stanchi. La barba era sfatta e iniziava a pungere il viso che era invecchiato dal dolore. -Hanno sofferto?- Aveva chiesto a voce bassa, alzando gli occhi dal tavolo.
Sì era la risposta. Dubitavano su una morte veloce nonostante i colpi vicino al cuore, ma nessuno di azzardava a parlare, i tre capitani si fissarono impotenti.
Megan decise di prendere in mano la situazione e sedendosi di fronte all’uomo dicendo:
-No, non hanno sentito nulla.-
Meglio una bugia che una verità che fa male, o no?
-Signor Martini, Romilda ed Eleonora si conoscevano?- Lucia si rivolge all’uomo, sperando in cuor suo di trovare una risposta logica e porre fine a tutto quel dolore.
-Sì, tredici anni fa, io ed Eleonora stavamo insieme. Ci siamo lasciati dopo un anno e io ho avuto una breve relazione con Romilda. Poco dopo sono tornato con Eleonora sino a oggi. Si odiavano già da ragazzine e nulla era cambiato. Romilda era tornata da poco dal Marocco, era andata lì per parecchi anni a lavorare ed era tornata da pochi mesi, era amica di Elettra Odena, è la moglie di un mio amico, Richard. Erano brave ragazze….-
-Aveva dei nemici?-
-Eleonora? No! Ormai era una ragazza pacifica e si faceva voler bene da tutti. Certo da ragazzina era più acida ma ora era cambiata....-
-Per ora può andare, si tenga disponibile..-

Un altra giornata era finita e la squadra non sapeva dove andare a sbattere la testa.
Era tutto troppo perfetto.
E lacrime se ne erano già versate abbastanza. Il briefing era terminato senza tanti giri di parole e tutti erano stati congedati, per dormire qualche ora, in preparazione del pesante giorno successivo che li attendeva.
Milo e Bianca erano già andati via per andare da Marika mentre gli altri raccoglievano le loro cose in giro per i laboratori.
-Cosa significa che non posso rientrare a casa?!- la voce del capitano Venturi abbastanza scocciato risuonava in corridoio.
-Va beh grazie signora arrivederci!-
-Tutto bene capitano?- Megan si rivolge quasi divertita al capitano furioso.
-Sarebbe decisamente tutto migliore se la fognatura davanti a casa mia non fosse rotta e non si può accedere al palazzo almeno fino alle 11 passate. Non si può manco rientrare a casa propria adesso!- Risponde Riccardo con un tono ironico.
-Se vuole può venire a mangiare un boccone da me, mio fratello ha deciso di lasciarmi sola anche stasera, preferisce la fidanzata, ma ormai ho da mangiare per due persone e io da sola non lo finirò mai considerando i nostri ritmi lavorativi.-
-Nonostante la stanchezza accetto l'invito considerando che non tocco cibo da ieri sera!-
-Allora andiamo, intanto vanno via tutti. Ciao Ghiro, Capitano, Serra!-
-A Domani.- i tre membri restanti più l'ultimo arrivato, Bart, osservano i due sorpresi, soprattutto Ghirelli, che conosce bene il suo capitano.
-Va beh ragazzi io vado a prendere Isabella, a domani!- Anche Bart, sparisce in tempo record.
-Io vado da Selvaggia, addio piccioncini.-
Lucia e Orlando si guardano negli occhi scoppiando a ridere, prendendo le giacche, per dirigersi nel loro nido.

-Scusi il casino, ma sa non ho tempo per sistemare tutto! Si accomodi pure, io vado a togliermi questi jeans o smetto di respirare.-
Casa di Megan è un appartamento sui toni del bianco e del nero, molto semplice ed elegante.
-Dammi del tu, mi fai sentire incredibilmente vecchio.-
-Scusa, è mia abitudine. Guardati tranquillamente intorno, arrivo subito.-
Riccardo inizia a osservare le tantissime fotografie presenti. C'è una Megan adolescente con un ragazzo, presumibilmente Niccolò, una foto con un gruppo di amici, alcuhne foto con cinque persone che sembrano i suoi fratelli e le sue sorelle, data l'estrema somiglianza e una foto con la squadra di New York.
Però una foto diversa dalle altre attira l'attenzione di Riccardo. Non è la foto di una ragazza mora e una bionda abbracciate come le altre, non è una foto di due sorelle vicine. È una foto di due ragazze sorridenti, una è Megan, l'altra ha i capelli scuri e ondulati. Quel volto Riccardo lo conosce bene.
Anna.
Prende delicatamente in mano la foto mentre Megan ritorna in salotto.
-La conoscevi?- La domanda sale spontanea alle labbra dell'uomo, sempre più sorpreso.
-L'ho conosciuta a Parma, un mese prima che morisse, sono venuta anche alla cerimonia, poi sono tornata a casa a New York. L'ho conosciuta in un parco, poi col tempo mi ha parlato anche di te. Se vuoi dopo ti racconto tutto, se ti fa piacere.-
-Certo, come non potrebbe?-
Nonostante la tristezza che lo assale, Riccardo non può fare a meno di notare che anche con una larga tuta grigia, Megan è davvero bella. I capelli raccolti in una coda e gli occhi ancora più in vista.
La semplice cena passa tra chiacchiere banali e abbastanza varie.
Finito di mangiare e sparecchiato, Megan si siede sul divano insieme al capitano, iniziando a raccontare un pezzo della sua storia.
-Qualche anno fa sono tornata in Italia per stare coi miei parenti e alcuni amici. Roma era ancora troppo per me, così ho scelto di stare alcuni mesi a Parma. Lì, al parco, sono caduta e mi sono quasi rotta una gamba. Anna mi ha soccorso,n portandomi all'ospedale e da lì abbiamo iniziato a frequentarci più spesso. Ho conosciuto i suoi, l'unica volta che sono venuti a Parma. Un mese dopo mi è arrivata la notizia della sua morte, così sono venuta al funerale e sono tornata a casa, a New York. Mi ha parlato così tanto di te, spesso era arrabbiata perchè la consideravi poco, ma era davvero felice. E sono sicura che vorrebbe vederti sorridere. Odiava le persone che tenevano sempre il broncio. Lei vuole il sorriso.-
-Hai ricordato Anna nel modo migliore, grazie.-
-Figurati, guardiamo un film? Intanto casa tua sospetto sia ancora inagibile a quest'ora..-
-Vada per il film, ma scelgo io!-
-Agli ordini capitano!- rispose Megan mettendosi sull'attenti, per poi scoppiare a ridere, seguita a ruota da Riccardo.

I due guardano Unstoppable-Fuori Controllo, continuando a punzecchiarsi. Durante il film, a ironia della sorte, entrambi ricevono un richiamo dal passato.
Riccardo riceve un messaggio dalla sua ormai ex moglie che come al solito lo assilla.
“Torna a casa, dobbiamo chiarire, tra noi si può aggiustare tutto. Sempre tua, Claudia.”
Megan aveva ricevuto una chiamata da un suo ex amico, Nikon, chiedendole una cifra spropositata di soldi per un aiutino, così l'aveva definito lui.
Lei aveva riattaccato il telefono, per lei, lui era morto.
La serata era trascorsa in allegria in linea di massima, ma era arrivato il momento dei saluti. Da buona padrona di casa lo accompagna alla porta.
-Grazie per la serata e per il cibo, sarei morto senza!-
-Quando vuole capitano!- Lo prende in giro lei.
Riccardo lascia un bacio sulla guancia alla ragazza per poi prendere l'ascensore.
Megan chiude la porta, mordendosi il labbro. Chiunque la conosca, sa che quando fa quello, è perchè è particolarmente combattuta e felice.
Nuovo amore?

***


Come ogni sera Bart va a prendere Isabella, che termina le sue lezioni di piano. Questa sera però, la bionda, ha l'aria sia preoccupata sia rilassata. Sale in macchina di Bart che le lascia un semplice bacio sulla guancia.
-Bart, ascolta dobbiamo parlare.-
-Dimmi Isa.-
-Ho deciso di prendere i voti, domani entro in convento. Scusami Bart, ma questa è la mia via e non voglio abbandonarla.-
-E io come faccio?-
-Tu ce la farai senza di me, fidati... Scusa Bart davvero.- Con una mano, raggiunge la guancia del tenente, che si scosta dalla carezza della donna.
-Sei arrivata. Vuoi una mano a scendere?-
-No grazie, ti auguro il meglio, grazie Bart.-
Il tenente per sfogarsi tira un pugno al volante, per poi dirigersi al primo bar che trova sulla strada, per una sera lascia da parte il buon senso.
Nel bar manda giù qualsiasi tipo di alcolico, qualsiasi cosa che faccia passare la delusione. Vodka, Rum, Gin e chi più ne ha, più ne metta.
Bart sta tre ore in quel bar, sino a quasi sdraiarsi sul bancone.
-E io questo mo come lo mando via?-
-Ernesto, ci penso io, so dove abita.- Una voce familiare giunge debole alle orecchie del tenente.
-Bart... Mi senti.. Bart.- Un profumo, quasi di agrumi, avvolge Bart, che si sente toccare da due mani piccole.
Vede una ragazza coi capelli scuri, sciolti sulle spalle.
-Andiamo Bart, ti porto a casa, prendo la tua auto.-
Quasi di peso la donna misteriosa carica l'uomo sulla macchina e si siede accanto a lui, guidando verso casa sua.
Quando la vista comincia a tornare, Bart si volta a osservare meglio la donna al volante.
-Ele.. Eleonora.- Mugugna con la bocca impastata.
-Sì sono io, siamo a casa tua. Ti porto su, le chiavi sono sempre queste.-
La donna sale in casa, adagiando il tenente sul divano. Lui con le poche forze circonda con un braccio la vita di Eleonora, abbracciandola. Quanto gli era mancata? Neanche lui lo sapeva.
Lei aveva provato una felicità strana, come se volesse quell'abbraccio.
-Perchè hai bevuto?- mormorò mentre lei gli toglieva la camicia.
-Mi ha lasciato per farsi suora, ah giusto non stavamo insieme! Sono sempre io quello sbagliato vero?-
-No Bart no.. sei perfetto.- Il dolore per Giordana era quasi sparito, si sentiva in colpa verso quell'uomo, che aveva indubbiamente amato.
Lo mise a fatica nel letto, e proprio mentre sta per allontanarsi Eleonora si sente afferrare la mano.
-Resta.- Chiese Bart a bassa voce, provando a recuperare la lucidità.
-Bart, lo sai, io non posso...- Era mai stato così difficile dire un semplice no?
Bart si mette a sedere a fatica, attirando a se la donna, riuscendo quasi a specchiarsi nei suoi occhi chiari. Era ubriaco fradicio, ma in quel momento si sentiva pienamente consapevole delle sue azioni.
Senza pensarci due volte si rimpossessò dopo tempo delle labbra di Eleonora, che titubante decise di lasciarsi andare a quel bacio.
Non sapendo come si ritrovò con la schiena appoggiata al materasso, sotto Bart, che la fissa negli occhi, cercando una sicurezza, che subito riceve.
Forse non sono consapevoli di ciò che fanno, ma i loro cuori si riuniscono, ed entrambi sono segretamente felici di farlo.

Il sole inonda la casa, svegliando Bart.
Appena apre gli occhi si accorge subito di un forte mal di testa, si vede che non è un bevitore incallito. Sente dei capelli che gli solleticano il viso e subito capisce che la serata precedente non è stata un sogno. Lascia un bacio timido, assolutamente non nel suo stile, sulla fronte di Eleonora, che si sveglia, sorridente.
-Da quando Dossena beve?Si vede che mi sono persa molte cose.-
-Devi recuperare..- Risponde tentennate, con un sorriso sarcastico.
-Ci proverò. So che per Giordana hai fatto il possibile, e ho sbagliato, ti chiedo scusa.-
-L'importante che sei qua.-
-Si vede che stare in Kosovo e il colpo in testa ti hanno cambiato, sei più romantico, non so se mi ci abituerò con facilità.-
-Mi accompagni al Ris?-
-Andiamo.-

Bart scende dalla macchina davanti alla caserma, dove lo aspettano i colleghi, baciando Eleonora in quel cortile, dove finalmente può.
I colleghi vecchi guardano la scena sorpresi, mentre i nuovi sono solamente sorpresi dalle facce degli altri.
Sì, sta iniziando una nuova era.

Quindi sono in ritardo vero? Mi scuso davvero tanto ma non usciva niente di decente, quindi giuro che se mi date due recensioni, anche tre, sono felicissima. Scusate la schifezza ma non riuscivo a fare di meglio.
Quindi c'è un seriale nuovo?
Quindi Megan e Riccardo?
Quindi Eleonora e Bart?
Tutte le risposte, o quasi, nel prossimo, che pubblicherò presto se mi fate un regalino :3
Un bacio
Meg
  
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