Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: giallo1412    04/12/2013    2 recensioni
Il giovane Davide frequenta il quinto anno del liceo scientifico Einstein. la sua vita è sempre stata monotona, ma ben presto questa monotonia verrà interrotta da un fatto agghiacciante.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2
Indagine di polizia
- La vittima si chiamava Mario Lotto, di diciotto anni. È morto tra le dieci e le dodici di questa mattina e è stato rinvenuto dal qui presente Davide Leonardi, che era stato incaricato dalla vittima di venire a spiegarglii gli ultimi argomenti trattati a scuola, dati i suoi giorni d’assenza. – Commentò l’investigatrice Bianchi. – La vittima è stata ritrovata impiccata nella propria stanza, non vi è nessun segno di scasso che possa far pensare alla presenza di un assassino alla vittima sconosciuto.
- Ci sono biglietti d’addio? – Chiese il possente investigatore Merighetti.
- No, nessun foglio con su scritte frasi d’addio.
- Molto interessante. Il medico legale ha stabilito la causa della morte?
- Secondo lui il ragazzo è morto per soffocamento.
- Quindi ha avuto una lunga agonia prima di andarsene, povero figliolo. – Borbottò l’ispettore osservando il corpo senza vita poggiato sul pavimento.
L’ispettore Merighetti era ormai abituato a trovarsi davanti a scene del genere, era infatti uno dei più longevi ispettori della omicidi, anche se la maggior parte delle volte veniva aiutato nelle sue indagini da un giovane detective privato.
Una volta dopo aver distolto lo sguardo dal cadavere si diresse nel salotto, dove c’era Davide pensieroso.
- Buonasera, sono l’ispettore Colombo Merighetti. Lei è il signor Davide Leonardi? – Chiese porgendoli la mano.
- Sì, buonasera. Sono anche il povero mal capitato che ha scoperto il cadavere.
- Mi dispiace per lei. Comunque passiamo alle cose che mi interessano, lei era in buoni rapporti con la vittima?
- Eravamo compagni di classe, ci parlavamo, ma non eravamo amiconi. – Disse Davide guardando l’ispettore dritto negli occhi. Avrebbe tanto voluto distogliere lo sguardo da quel volto serioso, ma sapeva che, se soltanto avesse indirizzato gli occhi verso un altro posto, l’ispettore avrebbe potuto pensare che stesse mentendo.
- Ha per caso litigato con lui ultimamente? – L’ispettore tirò fuori dalla tasca dell’impermeabile un taccuino e si mise a scrivere.
- Mi sta per caso chiedendo se avessi avuto un motivo per ucciderlo? – Chiese il ragazzo alterandosi leggermente.
- Oh no, io… - Venne bruscamente interrotto.
- Ispettore, guardi che leggo un sacco di romanzi polizieschi e sono perfettamente a conoscenza del fatto che, di solito, il primo ad essere sospettato è colui che ritrova il cadavere, ma le posso assicurare che non l’ho ucciso io! – Si alzò bruscamente da dove era seduto e fece per andarsene quando venne preso alla spalla dall’uomo.
- Senta, si calmi, altrimenti sono costretto a portarla in questura. – Finita la frase, l’ispettore, si girò verso la porta d’ingresso, dove era appena comparsa una donna sulla cinquantina con le lacrime agli occhi. Lui si avvicinò e le chiese: - Lei è la madre di Mario?
- Sì, sono stata avvertita da un agente che si è presentato in negozio. È una cosa terribile, prima mio marito e dopo mio figlio. – Scoppiò a piangere, l’ispettore le porse un fazzoletto. La donna si asciugò le lacrime e tra un singhiozzo e l’altro chiese: - Posso sapere chi lo ha trovato?
Davide si avvicinò a lei: - Io signora Carla, si ricorda? Sono Davide.
La donna quando lo vide cercò di abbozzare un sorriso mal riuscito: - Oh Davide, che spettacolo orribile hai visto. Mi dispiace tanto.
- Non si deve dispiacere per me, signora. Anzi, sono io a dispiacermi per lei, sappia che se ha bisogno di qualsiasi cosa io ci sarò sempre.
- Come sei gentile. – Borbottò la signora Carla asciugandosi le lacrime.
L’ispettore si intromise bruscamente nella conversazione: - Sono spiacente di interrompervi, ma ho un indagine da portare a termine. Se volete sedervi vi farò qualche altra domanda.
I due si sedettero sul divano e incominciarono a rispondere a tutte le domande fatte dall’ispettore, una di queste fu: - Mi saprebbe dire, signora Casadei, se suo figlio avrebbe avuto un buon motivo per suicidarsi?
La donna lo osservò per qualche minuto senza rispondere, poi disse: - Mio figlio avrebbe avuto un motivo certo per suicidarsi e si tratta della scomparsa del padre risalente a qualche mese fa. Per lui è stato un duro colpo, ma ultimamente era riuscito ad uscire dall’oscuro tunnel in cui si era perso.
- Posso sapere in che modo è morto suo marito? – L’ispettore sembrava particolarmente interessato a questo dettaglio.
- Si è suicidato. Impiccato nel suo negozio. – Dal volto della donna rincominciarono a scendere diverse lacrime.
- Molto interessante. E, per quale motivo si sarebbe suicidato?
- Aveva dei problemi di denaro. Vede, qualche mese prima rischiavamo di perdere il negozio, non avendo abbastanza soldi ci siamo rivolti ad un aguzzino che si era offerto d’aiutarci prestandoci del denaro. Purtroppo però dopo qualche settimana ha incominciato a chiedere di restituirgli i soldi prestati, con addirittura degli interessi molto elevati, anzi, troppo. Eravamo perseguitati giorno e notte, così mio marito sentendosi talmente in colpa per ciò che aveva fatto, decise di togliersi la vita.
- Non avevate nessun parente a cui chiedere i soldi?
- Si, mio suocero è il proprietario di vari supermercati, infatti decidemmo di chiedere a lui di aiutarci. Ma si rifiutò, disse “Dovevate chiedermeli prima, non dovevate rivolgervi ad un aguzzino . avete voluto fare di testa vostra e ora ne pagate le conseguenze”.
- Mi dica, perché non vi siete rivolti subito a suo suocero quando eravate in difficoltà? – Chiese l’ispettore molto preso dal racconto.
- Io avevo in mente di chiederglielo, ma mio marito me lo ha impedito. Tra lui e il padre non c’erano mai stati buoni rapporti, anzi mio suocero lo definiva un fallito. Per questo motivo non volle chiedere nulla al padre, per dimostrargli che sapeva cavarsela benissimo da solo.
- Capisco. L’orgoglio vi ha fatto fare la scelta sbagliata. – Commentò l’ispettore. – Senta, ad un primo esame sembrerebbe un suicidio quello di suo figlio, ma ci sono alcune cose che mi lascano perplesso, come ad esempio la porta d’ingresso aperta. Mi potrebbe dire chi sono le persone vicine a suo figlio?
- Un omicidio? – La donna sgranò gli occhi. – E crede che il colpevole possa essere un conoscente?
- La porta d’ingresso è stata indubbiamente aperta da suo figlio o da qualcuno che possedeva la chiave. – Rispose l’ispettore indicando l’ingresso.
- Ah, capisco. Dunque, le persone vicine a mio figlio oltre a me sono la sua fidanzata Linda Arrigoni, il suo migliore amico Luca Madaro e mio suocero Domenico Lotto.
L’ispettore aguzzò le orecchie sentendo pronunciare il nome del suocero e chiese: - Suo figlio era in buoni rapporti con suo suocero? Insomma, non c’era nessun tipo di rancore tra i due?
- Assolutamente nessuno, anzi, Domenico adorava Mario, gli faceva un sacco di regali e lo trattava sempre bene. Alcune volte mi stupivo del suo comportamento nei confronti di mio figlio. – Rispose la donna.
- Capisco, mentre a scuola, signor Leonardi? C’era qualcuno che aveva particolarmente legato con la vittima?
- Sì, la sua ex fidanzata, Maria Di Rienzo. Si sono lasciati poco dopo la morte del padre, dopo ben due anni di fidanzamento, tutta la classe è rimasta stupita. Soprattutto dopo la litigata che avevano avuto in classe. – Rispose deciso Davide.
- Molto interessante, ci sono ben sei sospetti. – Esclamò l’ispettore compiaciuto.
- Come mai sei? Io ne ho contati solo quattro. – Lo corresse la signora Carla non capendo quali altre persona avesse aggiunto l’ispettore.
Davide guardò l’ispettore, poi si rivolse alla donna e con tono seccato disse: - Ma è ovvio, ha aggiunto anche noi tra la rosa dei sospettati.
- Ma questa è una cosa scandalosa. Io non le permetto di… - Esclamò bruscamente la madre di Mario.
- Mi dispiace signora, ma i sospetti si concentrano su tutti i più stretti conoscenti della vittima e su chi ha ritrovato il corpo. Bene, signor Leonardi, lei può andare, ma si tenga a disposizione. Invece lei signora Casadei deve avere un po’ di pazienza che dobbiamo finire i rilievi.
Davide arrivò a casa, gli squillò, sia il telefono fisso, che il cellulare varie volte, ma lui non rispose. Era assorto nei suoi pensieri, non riusciva a mettere in ordine tutte le cose che aveva sentito chiedere all’ispettore. Si trattava di un suicidio quello di Mario? Ne dubitava, era stato Mario stessa a chiedergli di venire a casa sua per portargli i compiti, non avrebbe mai chiesto una cosa del genere se aveva intenzione di suicidarsi. Allora si trattava di un omicidio? Ma perché qualcuno avrebbe voluto ucciderlo? E soprattutto chi può aver commesso un atto tanto ignobile? Le domande aumentavano ogni secondo di più, il bello era riuscire a trovare le risposte.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: giallo1412