04/12/2013
0 recensioniStop dreaming, start living
-Si accomodi, signorina.
-La ringrazio per avermi richiamata, signor Dawson.
Si sedette con cura sulla poltroncina di pelle proprio di fronte la scrivania in vetro del datore di lavoro.
-Oh, certamente un curriculum come il suo non passa inosservato nel mio ufficio, signorina Newman.
Arrossì per l’imbarazzo. Non le capitava spesso di ricevere complimenti del genere, né tantomeno da persone importanti come colui che si trovava di fronte.
Si spostò una ciocca castana dalla fronte e si ricompose.
-Mi chiami pure Madison, signore.
-Perfetto, Madison. Spero di rivederla lunedì pomeriggio alla prima riunione dell’anno.
Si alzò dalla sua sedia e le porse gentilmente la mano.
-Le do il benvenuto alla Sony Pictures Entertainment, Madison.
La strinse con fierezza ed infine uscì dall’ufficio ringraziandolo ancora una volta.
Camminava per i corridoi dell’immenso edificio con stretta sul petto una cartellina tenendo lo sguardo basso, imbarazzata da tutte le persone che la fissavano dalle proprie scrivanie.
Entrò nell’ascensore e subito si ritrovò al piano terra, dove una grande reception occupava il centro dell’enorme ingresso.
-Arrivederci!- disse con gentilezza una ragazza seduta lì dietro.
La liquidò con un sorriso ed attraversò la porta di vetro automatica. Si trovò a respirare l’aria di Miami.
Madison aveva lavorato duro per oltre sei anni per pagarsi viaggi e studi in America nel ristorante di suo padre quasi vicino al centro di Manhattan. E finalmente ce l’aveva fatta! Bastava soltanto fare bella figura alla riunione ed il lavoro poteva considerarsi suo. Per tutta la vita aveva sognato di diventare una regista e sceneggiatrice di successo, ed ora che il sogno era ormai alle porte, stentava ancora a credere che tutto ciò stesse accadendo sul serio.
Varcò la soglia del suo appartamento e subito le si gettò addosso Frankie, il piccolo Beagle della sua coinquilina.
-Hey, Mad! Come è andata, allora?- Spuntò una ragazza dalla cucina: alta, bionda, dagli occhi color caramello. Sì, era proprio Clary.
-Credo che oggi sia il giorno più bello della mia vita.
Mise giù il cagnolino e cominciò a raccontarle tutto, fin da quando si era svegliata quella mattina e aveva perso in un bar 10 dollari.
-E' fantastico. Sono davvero felice per te. Dopo 21 anni che sopporto le tue lagne su come non saresti mai diventata qualcuno nel mondo del cinema, mi ci voleva questa bella notizia.
Madison le gettò un cuscino in faccia ed entrambe cominciarono a ridere.
-Per festeggiare, stasera usciamo con Dave e i suoi amici, ti va?
-Certo, ormai non ho più l’ansia pre-colloquio di lavoro.
Rise e corse subito a farsi una doccia.
Ore 8.30: panico totale in camera di Clary, come ogni sera.
-MADDY! NON SO COSA METTERE! A I U T O!
Madison, solita mettere jeans e t-shirt, restò fedele al suo stile, così corse subito in aiuto dell’amica.
Aprì l’enorme cabina armadio e ne tirò fuori un paio di shorts blu e un top di seta bianco.
Quell’abbinamento le doveva piacere parecchio, tanto che non replicò affatto e senza altre urla, prese la giacca di pelle e le chiavi della sua auto e tirò giù di corsa Madison.
-Dove mi stai portando, esaurita?
-Lo vedrai presto.