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Autore: SugarCuber    05/12/2013    2 recensioni
Annie e Finnick sono su una spiaggia, di primo mattino, stretti l'uno all'altra, a ricordarsi quanto reciprocamente si amano..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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 Lei non se ne è mai andata”
 
Due ombre si stanziavano a confine tra la ridente luce dell’alba, che accentuava i riflessi dorati della scintillante acqua del mare , e le oscure tenebre del tetro bosco dietro di loro. Le silenziose figure erano strette l’una all’altra, proteggendosi a vicenda dal freddo pungente di quella gelida mattina. Una candida quanto delicata voce interruppe il silenzio, scandito solamente dal ciclico infrangersi delle onde contro gli scogli.                                                                                                                                                                                                        -Dici che qualcuno potrebbe trovarci qui, Finn?- chiese la ragazza padrona di quella voce.
-Non credo, Ann. Non ho mai visto nessuno da queste parti. Non penso che qualcuno conosca questo posto- Disse un ragazzo bello quanto affascinante. Gli occhi verdi dell’uomo scrutavano il mare in lontananza, persi nel vuoto, e lo sguardo della ragazza seguiva quello di lui a ruota, fino a quando entrambi non si guardarono e si sorrisero all’istante.
-Beh, non credevi forse che nessuno,oltre a te, conoscesse questo posto fino a qualche anno fa?- chiese la ragazza prendendolo un po’ in giro.
-Si.. ma mi piace immaginare che fosse stato il destino a farti arrivare su questa spiaggia. Se tu non fossi capitata all’improvviso vicino a me, con quei tuoi occhioni impregnati di lacrime, chiedendomi aiuto per recuperare il tuo orsacchiotto, dubito che ora saremo qui insieme. E la mia vita è completa da quando ci sei tu, quindi per il destino non c’è più spazio, e di conseguenza nessuno potrebbe arrivare qui da un momento all’altro- spiegò con così tale naturalezza che la ragazza quasi non credette   che le sue parole fossero vere.
-T-tu te lo ricordi ancora?- chiese stupita e un po’ senza fiato. L’uomo si girò a guardarla, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Certo che me lo ricordo, e mi ricordo un altro mucchio di cose che ti riguardano.. sei tu che non prestavi attenzione sufficiente per accorgertene..-  affermò senza scomporsi. La donna avrebbe potuto giurare su qualsiasi cosa che il ragazzo stesse trattenendo il fiato.
-Quindi.. quindi tu mi stai dicendo che ti ricordi ogni minimo particolare di me?- chiese lei, deglutendo a fatica.
-Beh, ti amo, non dovrebbe forse significare questo l’amore? Conoscere ogni piccola ed irrilevante parte dell’altro ed accettarla per quella che è, senza giudicare o esaltare troppo? E si, conosco tutto di te. Posso affermarlo con assoluta certezza, amore mio- rispose l’uomo.
-Qual è il mio colore preferito?- chiese lei, mettendolo subito alla prova, curiosa di sapere la sua risposta. Il ragazzo ci pensò su per qualche secondo, fino a quando il suo viso si illuminò completamente ed un grosso sorriso spuntò sul suo volto abbronzato.
-è il verde- e ci aveva preso. La ragazza sembrò stupita, ma trattenne le emozioni.
-E mi sai dire il perché?-
-Certo! Perché ti ricordano i miei occhi. E tu ami ammirare i miei occhi. Non è forse vero, signorina Cresta?- chiese in tono scherzoso. La ragazza trattenne una risata e, sfoggiando una finta espressione crucciata, incrociò le braccia al petto.
-La fortuna del principiante- disse lei.
-Principiante? Oramai conosco tutto della mia piccola Ann-  Affermò lui non rendendosi conto di averlo detto.
-Della tua Ann..?E da quando sono tua?- chiese lei in tono acido. Il ragazzo sembrò colto alla sprovvista dalle sue parole pungenti, tanto è vero che la sua bocca si spalancò per la sorpresa.
-P-perché, non.. non lo sei?- chiese lui andando presto nel panico.
-Certo che lo sono, sciocco.- disse Annie scoppiando in una sonora risata. –Tu potrai conoscermi quanto vuoi, ma io so quali sono i tuoi punti deboli- disse tra le risate. Il ragazzo sembrò arrabbiato.
-Non farmi mai più uno scherzo del genere- affermò in tono duro, gli occhi lucidi, l’espressione che pian piano andava a ricostruire l’imperturbabile maschera che lo proteggeva dal resto del mondo.
-Hey, Finn, non fare così, stavo solo scherzando.. Mi dispiace, amore mio- disse rammaricata la ragazza. Finnick  la spinse a terra con un unico e rapido movimento, imbrattandole così i capelli di sottili granelli di sabbia gialla che risaltavano ancora di più tra le ciocche corvine della donna. In un attimo fu sopra di lei, immobilizzandola.
-Dillo e ti lascio libera- disse lui in tono maligno, ma con in viso stampato un sorriso dolce come i suoi luminosi occhi verdi.
-Ti amo- disse lei e Finnick allentò la presa, senza però lasciarla andare. L’uomo sorrise ancora di più.
-Ti prego, ripetilo- la supplicò.
-Ti amo, Finnick Odair. E ti prometto che resterò sempre accanto a te. Nonostante tutto, ti amerò fino a quando non avrò più fiato nei polmoni. Ti amerò fino a che il mio cuore non si fermerà, perché esso è tuo, per l’eternità. È sempre stato tuo, e per il resto della mia vita apparterrà a te. Fino a quando avrò la voce sufficiente per ripeterlo, urlerò al mondo intero che tu sei mio, e che ti amo più di quanto agli umani sia concesso amare qualcuno. E se mi lasciassi libera farei una cosa che probabilmente ti piacerà molto..- concluse la ragazza ammiccando all’uomo. Finnick sembrò capire al volo, e le lasciò andare i polsi, me restò a cavalcioni sopra di lei. Rimase a fissarla dall’alto, affascinato dallo splendore che la ragazza emanava da ogni poro. Il suo sorriso dolce, gli occhi ridenti e più profondi del mare stesso, i suoi scarmigliati capelli corvini sparpagliati per il terreno, alcune ciocche nere le incorniciavano il viso, facendone risaltare le lentiggini sul naso e sulle sue guance. La donna aveva il respiro corto, e le goti arrossate, gli occhi più luccicanti delle stelle, ed un buon profumo di sale veniva rilasciato dalla sua pelle candida. Finnick non aveva mai visto una ragazza più bella di Annie. Non aveva mai visto una bellezza così naturale, non modificata come quella delle donne di Capital City. Non aveva mai avuto accanto un’altra ragazza come Annie. Lei era unica. Unica nel suo genere. Lei lo amava per quello che era, per il suo carattere, per le sue battute pessime, per i suoi baci, per i suoi abbracci. E Finnick la amava così tanto.. Annie era l’unica persona che lo facesse sentire desiderato. L’unica che l’avrebbe fatto sentire a casa in qualunque situazione. L’unica senza la quale non sarebbe stato in grado di vivere.  L’unica persona che, era sicuro, sarebbe morta senza di lui. L’unica persona che aveva davvero bisogno di lui. –Terra chiama Finnick. Ci sei, Finn?- disse la ragazza ridendo. Era bellissima quando rideva, il suo viso si illuminava come nessun’altro volto al mondo faceva. Le sue labbra si incurvarono all’insù, rivelando dei denti bianchissimo. Finnick sembrò riscuotersi dai suoi pensieri.
-Sono qui. Ci sono sempre stato, Ann- affermò lui.
-Me ne sono accorta che ci sei, sai? Mi stai schiacciando, idiota- disse lei continuando però a ridere.
-Se è così, mi dai un valido motivo per non alzarmi- disse Finnick scoppiando in una sonora risata. Si chinò sulla ragazza, immobilizzandole il viso tra le mani e calò su di lei, sino a quando i loro nasi non si sfiorarono. La ragazza diventò ancora più rossa –Era questo ciò..- disse lui facendo una lunga pausa. Le diede un bacio leggero sul collo, e poi ritornò a guardarla. Poteva sentire il battito martellante del suo cuore accelerare sempre di più.  – Era questo che volevi fare, prima?- chiese lui con voce suadente. La ragazza scosse la testa, in silenzio, più rossa di un peperoncino. Annie sbatté le palpebre, e deglutì, incapace di proferire parola, e completamente oscurata dal corpo di Finnick.
-N-non avevo q-questo i-in mente- balbettò timidamente la ragazza. Finnick sorrise, come però se non se ne rendesse conto, e accarezzò con un dito l’incavo del collo della donna, per poi risalire, fino alle labbra. Tracciò il confine di esse, e poté essere sicuro di averla sentita tremare sotto di lui.
-E cosa avevi in mente?- Fece lui con lo stesso tono ammaliante. Si avvicinò, con lentezza, al corpo immobile della ragazza, ed iniziò a baciarla, senza chiederle il permesso. Le loro labbra si incontrarono senza ulteriori discussioni, ancorandosi le une alle altre così saldamente che i cuori di entrambi persero un colpo. Il ragazzo si staccò dopo un po’ da una Annie senza fiato e un po’ scombussolata da quei baci. Lui amava vederla così confusa. Adorava quando lei era persa nei suoi pensieri, perché gli dava un valido motivo per stringerla tra le sue braccia, per baciarla e per sussurrarle parole rassicuranti ad un orecchio.                                                                   –Dopo tutto questo tempo.. ancora arrossisci quando ti bacio?- Chiese lui distrattamente, mentre le scostava dei capelli superflui dal viso. La ragazza non rispose a quella domanda, ma distolse lo sguardo, imbarazzata. Finnick le posò un altro leggero bacio sulle labbra, che la ragazza accolse con gioia, e poi si buttò al lato di Annie, ricadendo pesantemente sulla sabbia.
-Ti amo, Finn- fu l’unica cosa che la ragazza fu in grado di dire. Il cuore dell’uomo si riempì di gioia. Di gioia che solo le parole di Annie potevano scatenare dentro di lui. Di una gioia antica che solo Annie gli donava.
-Ti amo anche io, Ann. Ma.. ora puoi dirmi cosa avevi intenzione di fare prima?- chiese il ragazzo con evidente curiosità. I loro sguardi si trovarono, incatenandosi l’uno all’altro, e non lasciandosi andare.
-Dammi la mano, Finn- disse Annie con gentilezza.
-Che intenzioni hai?-
-Ti fidi di me, Finnick?- rispose lei alla sua domanda.
-Sempre- esclamò lui di rimando. La donna sorrise, e si alzò in piedi, trascinando Finnick con lei sulla spiaggia. Il freddo feriva le loro pelli come solo dei dardi infiammati avrebbero potuto fare. Ma i loro cuori erano caldi, più caldi del fuoco. Più caldi del Sole stesso. Riscaldati da una grande fiamma, alimentata dal loro reciproco amore. Nessuno che li avesse visti così  (teneramente allacciati per mano, su una spiaggia deserta, con dei larghi sorrisi stampati in pieno viso, sprizzanti felicità da tutti i pori) avrebbe potuto dubitare del loro amore. Annie, seguita da Finnick, camminò verso la riva, dove molte onde si infrangevano liberando un bianco manto schiumoso, e non si fermò fino a quando i corpi di entrambi non furono quasi completamente avvolti dalle acque. I loro sguardi si incontrarono, come le loro braccia, ed in seguito i loro corpi freddi.
-Perché mi hai portato qui, Annie?- chiese Finnick con voce ferma, pur battendo i denti. La ragazza lo avvolse tra le sue braccia, stringendosi a lui con così tanta forza da togliere il respiro ad entrambi.
-Perché per una volta volevo sentirmi veramente a casa- rispose lei appoggiando, ad occhi chiusi, il capo sull’incavo del collo dell’uomo. –Solo qui, tra le onde del mare, mi sento viva. Solo qui, e con te, finalmente respiro. Questa è la mia casa. E solo tu puoi rendere tutto così bello e felice. Solo tu puoi rendere tutto questo indimenticabile. Ti prego, non andartene mai. Ti prego, non abbandonarmi per nessun motivo al mondo. Ti supplico, continua a salvarmi da me stessa. Per favore, aiutami a non morire ogni giorno di più- sussurrò lei in tono supplichevole. Finnick accennò un sorriso, e non poté fare a meno di stringerla ancora di più a sé, e di accarezzarle i capelli, con la delicatezza e la dolcezza che ad Annie piacevano tanto.
-Rimarrò qui insieme a te, Ann. Rimarrò qui a combattere per te, e a combinare ogni genere di guai, te lo prometto amore mio- disse lui semplicemente. Sentì la ragazza ridere, felice, e quando lei lo guardò in viso, lui poté distinguere quella scintilla di speranza che ormai da tanto tempo aveva abbandonato il verde dei suoi occhi. Eccola. La mia Annie è ritornata.. La mia Annie non se ne è mai andata. La mia Annie è ritornata da me, pensò Finnick sentendo la testa alleggerirsi. Annie non se ne era mai andata. Non l’aveva mai abbandonato. Annie non era rimasta intrappolata in quell’Arena, lei era solo bloccata dentro il suo corpo. Annie era ritornata, e nulla avrebbe mai potuto rendere più felice Finnick. La sua dolce Annie, quella che gli schizzava l’acqua quando erano piccoli, quella che piangeva se lui non le teneva la mano, quella che lui amava più di ogni altra cosa al mondo, quella per cui lui sarebbe stato pronto a sacrificare persino la propria vita, era ritornata. Era ritornata per lui. –Annie..- sussurrò lui accarezzandole i capelli. La sentì salire sui suoi piedi,affinché compensasse la differenza d’altezza tra di loro, e prima che tutto si riempisse di luce, riuscì a distinguere le labbra di lei sulle sue. Così morbide e piene, così calde, così buone, così indispensabili. Annie era lì, finalmente. -Dopo tutto questo tempo..?- sussurrò lui con gli occhi chiusi.
-Sempre- rispose Annie immediatamente. –Ti amo, Finn-
-Ti amo anche io, mia piccola Annie –
 
Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Sono SugarCuber, e sono nuova di qui. Una mia amica mi ha letteralmente costretta ad entrare in questo sito e a pubblicare le mie storie (che tra l’altro reputo orribili lol). Beh, questa è la mia prima storia che pubblico qui (a dir la verità, è la seconda, perché questa l’avevo già postata, ma è successo un mezzo macello e l’ho cancellata xD). Annuncio a tutti che scriverò principalmente sulla Fannie (Finnick x Annie) che sono la mia OTP. Perciò spero di non annoiarvi troppo con le mie melense storie su quanto Finnick ed Annie siano adorabili. Bye bye <3 
  
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