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Autore: Elsa Maria    05/12/2013    4 recensioni
La morte di chi è importante per noi è sempre dura. Si tende a pensare che sia colpa nostra, che per una qualche ragione la morte è stata causata dal nostro intervento in un determinato fatto. Questo crede Midorima, incapace di accettare la fine di una cosa a lui cara.
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[667 parole] Buona lettura!
Genere: Angst, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shintarou Midorima, Takao Kazunari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cappa di nuvole grigie aveva ricoperto Tokyo durante la notte precedente a quello che sarebbe stato un giorno triste. Aveva cominciato a piovere passata un’ora o poco più dall’alba, quegli attimi che precedevano l’evento nefasto. L’intera città era bagnata e la fitta pioggia non sembrava voler cessare, questo si poté constatare quando ormai era stato acceso un incenso in sua memoria. Il profumo dell’aroma, dolce e leggero del crisantemo, invase la stanza vuota, con un piccolo altare allestito per lui.
 

Oha-asa l’aveva predetto.
Dovevo proteggerlo.
Sapevo sarebbe accaduto.
E’ colpa mia.
 
Mi dispiace.

 
Prese l’incenso e uscì nel giardino di casa sua. L’acqua lo bagnò subito. Dai suoi capelli scivolò sul volto, rigò le lenti, penetrò nei vestiti, corse sul corpo delineando i muscoli.
L’incenso si spense, rimase solo la linea del fumo che ebbe vita breve svanendo anche quello come la fiamma che aveva bruciato parte della stecca. La cenere cadde a terra, mischiandosi con il terreno.

 
Perdonami.
Perdonami.
Perdonami.
 

Un eco riecheggiava nella mente, talmente forte che se ne poteva sentire il suono trasportato dal vento.
 
Se solo non fosse accaduto quell’incidente, adesso saresti qui con me. –Pensava.
Che senso ha la mia fortuna senza di te, che ne eri l’emblema. Perché te ne sei andato. –Iniziò a tremare.
Se solo avessi fatto più attenzione non saresti rimasto coinvolto. –Chiuse gli occhi nell’intento di trattenere quelle che odiava più di ogni altra cosa.
 
Non doveva piangere.
Non doveva essere debole.
 
Tutte le volte in cui mi hai sostenuto. –Una goccia salata cadde, mischiandosi alla pioggia.
Le partite giocate insieme. –Si chinò per poggiare a terra l’incenso.
I pomeriggi passati in tua compagnia. –Congiunse le mani.
Il tuo supporto.
 

Non ci rivedremo mai più.

 
“Sei un amico di Shintaro?” Chiese la madre del tiratore ad un ragazzo che era venuto a trovare il figlio.
“Sì, Midorima è in casa?”
“Sì, però… Non mi ha ben spiegato cosa sia accaduto, ma sembra sia in lutto, è fuori in giardino ora.”
“Grazie.” Il ragazzo entrò, portando con sé l’ombrello che aveva fatto sgocciolare prima di entrare nella residenza.
 
Mi sono lasciato cogliere da un momento di distrazione…  Perdonami, non volevo. Perché il destino è stato così crudele. –Continuava a tormentarsi.
 
“Ehi…”
Quella chiamata da dietro lo fece voltare.
“Non avrei mai pensato che mi avessi scritto per questo, di solito non mi chiami mai… Ora capisco perché…” Disse tristemente il ragazzo.
Era rimasto sorpreso nel vederlo, non avrebbe mai pensato che sarebbe venuto così velocemente, non lo credeva il tipo. Eppure erano diventati amici. Già, amici; era difficile dire questa parola ora che ne aveva perso uno.
“Lasciami solo, non ho bisogno della tua compagnia… Ho fatto un errore a chiamarti.” Sbuffò, mostrandosi come sempre infastidito da tutto ciò che lo circondava.
“Potevi non farmi venire.” Sospirò. “Comunque, spiegami un po’… Perché diamine stai piangendo, Shin-chan?! Era uno stramaledetto lucky item!” Sbottò irritato, rimanendo completamente incredulo a quella scena. Il messaggio che l’aveva disturbato durante la risoluzione dell’ultimo livello di un videogame spara-tutto al quale non aveva potuto giocare per ben più di un mese, conteneva questo messaggio:
<<È morto. Si è distrutto. Takao, Kerosuke non è più tra noi… Non passare a prendermi per gli allenamenti, sono in lutto.>>
Lì per lì non si ricordava chi fosse Kerosuke, ma, durante il tragitto, si era ricordato chi fosse, o meglio cosa fosse: il lucky item rana.
“Ma era il migliore, quello che mi aveva prestato più fedele servizio, ma adesso… La sfortuna si abbatterà su di me, la buona sorte mi ripagherà dell’affronto… Me lo sento.”
“Shin-chan, ti prego, andiamo agli allenamenti, dopo Miyaji-senpai ci ucciderà.”
Midorima tirò su con il naso, asciugandosi gli occhi con la manica della felpa bagnata.
“D’accordo, ma se sbaglierò dei tiri sarà tutta colpa tua.” Ed entrò in casa.
 
La morale fu: Midorima dovette stare una settimana nel letto con la febbre a 38°, scoprendo poi, grazie a Takao, che il suo amato Kerosuke si poteva riaggiustare con un po’ di colla e pazienza.


 

Angolo dell'autrice:
Che dire... Non ha senso! Palese, no? Non credo che sono riuscita a trasmettere il senso d'angoscia e trasformarlo in qualcosa di comico, ma... Beh, tutto sommato non fa così schifo da non poterla pubblicare, poi ormai ne o fatte di così penose che pubblicare o meno è indifferente xD Spero vi sia piaciuta nella sua demenzialità, lasciate una recensione se vi va ^^
Here we Go!

   
 
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