Anche quella sera,
con una scusa non propriamente plausibile, Mello si
era riuscito ad infiltrare nel letto di Matt.
Era una cosa
piuttosto consueta: anche da piccoli gli era capitato di condividere lo stesso
giaciglio.
Poteva capitare che
cadessero entrambi addormentati dopo un’estenuante battaglia con i cuscini, o
che senza rendersene conto chiudessero entrambi gli occhi mentre
chiaccheravano del più e del meno sui vari individui
che giravano per la Wammy’s House.
Spesso era proprio Mello che, non volendo dormire da solo, si accomodava senza
permesso sul materasso dell’amico, fregandosene altamente della sua opinione e
dicendo che “il letto di Matt era più comodo del suo”.
E tanto Matt non si era mai permesso di rifiutare le richieste del
ragazzino; lo sapeva perfettamente che alla fine, volente o nolente, avrebbe
dovuto cedere.
Non che la presenza
del biondo fosse fastidiosa.
Mello non scalciava mai, non parlava nel sonno,
non era sonnambulo, non russava, ma la sua presenza era...come dire? Invadente!?
Tanto che Matt una volta lo aveva paragonato all' aria.
Mello non si era certo preoccupato di capirlo…Magari
aveva pensato si riferisse al fatto che la
sua presenza fosse indispensabile, ma poco gliene era importato, comunque.
Era quasi divertente
vedere come, anche dopo tanto tempo, le cose non fossero
cambiate.
Ed ora se ne stava
rannicchiato in un angolo, il rosso, con la frangia rossa a coprirgli gli
occhi, persi a contemplare un punto indefinito nell’oscurità. Sentì la mano di Mello sfiorargli appena la schiena. Lanciò un’occhiata in
sua direzione, scoprendolo beatamente addormentato, con i capelli dorati aperti
a ventaglio sul cuscino, le labbra appena dischiuse, le braccia e le gambe
spalancate.
E lui lì stretto all’angolino.
Si, Mello era decisamente paragonabile all’aria: occupava tutto lo spazio che gli era
disponibile.
Sghignazzò.
La scusa della serata
era stata “Non voglio dormire sul divano:
Sono tuo ospite, trattami con riguardo.”
Tipica frase da prima donna.
Si alzò un attimo a
sedere, osservando lo stato del proprio letto: le lenzuola erano state sbalzate
fuori ed ora giacevano sparse in terra.
Si mise in piedi
andando a raccoglierle, sospirando.
Si avvicinò poi al
biondo e lo coprì con quello strato di lino non proprio candido, per poi
avviarsi verso il salotto, con l’intento di andare a coricarsi sul divano,
quando una voce assonnata lo richiamò.
-“…‘Zzo stai facendo?”- si voltò verso il biondo, che aveva
appena alzato il busto.
-“Me ne vado a
dormire sul divano, problemi?”- rispose con un sorrisetto
dipinto sulle rosee labbra.
-“Ti disturba
condividere il letto con me?”-
-“Mello,
io non condivido il letto con te”-
-“Ah no?”- Mello inclinò appena il capo. Matt
fece spallucce. –“No, valutando che mi sbalzi giù, occupando tutto il materasso”-.
L’altro alzò gli
occhi al soffitto, sbuffando.
-“Non fare il cojone e torna a letto”- disse tirandosi le lenzuola sopra
la testa.
Ridacchiò, il rosso.
–“Oh, se me lo chiedi con tanta cortesia non posso certo rifiutare.”-
Si tirò nuovamente su
a sedere, sbuffando ancora una volta più sonoramente.
-“Cercherò di evitare
di occupare tutto il materasso”-
Matt non rispose, tornando con un sorriso
sornione al proprio letto.
-“Per quale ragione
necessiti della mia presenza? Hai forse paura del buio?”-
Chiese adagiandosi
sul materasso e posando il capo sul cuscino, con il corpo rivolto in direzione
del biondo, ancora seduto.
-“Non dire cazzate”- Mello si lasciò
ricadere all’indietro ed i capelli andarono nuovamente a spargersi, coprendogli
anche in parte il viso.
Si voltò verso di Matt, stringendosi al suo petto. –“E’ solo che dormo meglio
in tua compagnia”-
-Owari-
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Wa! Certo che ne scrivo di boiate. °__°
Era da un po’ che non
scribacchiavo. Ma tra compiti, impegni e casini è già un miracolo che riesca di tanto in tanto a venire sull’EFP.
Benché questo scritto sia breve ed insensato (detto in gergo: una vera e propria cazzata) Ho deciso ugualmente di pubblicarlo, perché
ne sentivo il bisogno.
L’idea mi è venuta
oggi in classe, quando la mia compagna di banco mi ha occupato tutto lo spazio
con libri, quaderni e penne, lasciandomi un misero angolino
sul quale posare quel mattone di latino ed il mio astuccio (tengo a
sottolineare che è di Death Note con l’immagine di L
XP).
Lo so che è una fic stupida a livelli stratosferici, ma ci terrei davvero
che qualcuno commentasse.
Un bacione…
-Slep-