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Autore: DansEyes    06/12/2013    3 recensioni
Può una semplice persona, donarci letteralmente il suo cuore?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I metri che separavano la camera da letto al bagno erano pochi, ma mi sembravano infiniti.

Anche se quella telefonata mi aveva svegliata completamente, ero comunque esausta. 

 

Aprii la porta, e sciacquai la faccia; alzai lo sguardo e guardai i miei occhi riflessi sullo specchio.

Dopo la serata precedente, che era finita con il mio ritorno a casa verso l'una di notte, riaccompagnata da Arthur e Juliette, l'ultima cosa che avrei sperato sicuramente era ricevere un telefonata da mio fratello alle 7.00 del mattino. 

Se fossi stata più lucida o comunque, energica, sicuramente non l'avrebbe avuta vinta, avrei fatto di tutto purché non venisse a Londra...lui era l'ultima persona che avrei voluto vedere.

 

Io e lui eravamo sempre andati d'accorso. il nostro amore era qualcosa di magnifico; ogni volta che uno dei due combinava un guaio o aveva bisogno d'aiuto, l'altro accorreva subito. 

Ma il nostro rapporto si era un po’ sbriciolato col passare degli anni. Lui aveva deciso di fare il meccanico per macchine da corsa a Manchester, abbandonando me e i miei genitori, e venendoci a trovare solamente durante le feste o le vacanze. 

Poi una volta scoperta la mia malattia, le cose sono andate peggio. Era ritornato a casa per me, ma io lo allontanai (come feci con tutti coloro che mi volevano stare accanto); finché un anno fa decisi di trasferirmi per conto mio a Londra, senza vedere più nessuno.

*Perché mi hai chiamata Jack? Pff sei sempre stato testardo, ma responsabile allo stesso tempo. Vorrei solo che tu non mi avessi chiamato... Vuoi proprio soffrire, eh Jack?*

Scossi la testa. Passai l'asciugamano sul viso bagnato e camminai verso la cucina. 

Non sapevo se fossi arrabbiata, contenta o rammaricata per le parole che avevo detto a Jack "si ok ..va bene" 

No non andava bene!

Ma ero contenta infondo, anche se avrei potuto evitarlo.

 

****

 

 

Il rumore delle lancette dell'orologio della cucina rompevano il silenzio di quella stanza.

Guardai l'orologio che segnava le 11.00 a.m. e subito mi ricordai che avevo la mattina libera.

Aprii il frigorifero in cerca del latte: presi la scatola di cartone, ma mi accorsi subito dal peso, che come mio solito, l'avevo riposta vuota.

Mi allungai verso alto, in punta di piedi, afferrai il contenitore di vetro per i biscotti, che ovviamente era completamente vuoto, ad eccezione delle piccole briciole sul fondo.

*Dovrei cercarmi una coinquilina, almeno farebbe lei la spesa al posto mio*

Voltai nuovamente lo sguardo sull'orologio e corsi verso la camera da letto, afferrai i vestiti, la borsa, le chiavi e scesi di casa.

 

Starbucks distava solo pochi isolati. 

Entrai, e notai subito l'immensa fila che andava dalla cassa, alla porta d'ingresso.

Mi morsi il labbro e sbuffai. 

Con la testa cercai se nella stessa via ci fosse qualche altro caffè : ma sembrò che quello fosse l'unico nelle vicinanze.

Feci la fila per circa una decina di minuti, e appena fu il mio turno, presi la mia solita cioccolata e un chunk da portar via. 

Afferrai il  bicchiere e mi diressi nuovamente verso casa.

Il mio passo era veloce, anche se dovevo evitare le persone che mi camminavano incontro.

Arrivai alla fine di un marciapiede, dove le persone stavano aspettando che scattasse il verde del semaforo, per poter attraversare la strada.

Continuai a sorseggiare la cioccolata, finché improvvistamente mi accorsi che quello che stavo bevendo era caffè. 

Scattò il verde ed io ripresi velocemente il passo attraversando la strada.

Una volta dall'altra parte, (sempre mentre camminavo), guardai la confezione della bevanda.

La girai e notai che al posto d'essere scritto Elly il nome che avevo dato alla cassiera c'era la scritta "King" 

Ovviamente non solo durante la mia camminata di ritorno avevo scontrato almeno 5 persone, ma ero così sbadata d'aver preso il caffè di qualcun'altro.

Mi guardai intorno, e mi misi l'anima in pace riprendendo il passo veloce.

"Scusi"

"Mi scusi tanto"

"Mi dispiace" 

Alle mie spalle senti qualcuno scusarsi con le persone dietro di me.

Poi sentii una lieve pressione sulla mia spalla destra, da dietro e subito mi girai.

"Hey ciao" 

Davanti a me c'era Ralph.

Rimasi immobile e non dissi nulla.

"Scusa mi dispiace ma ecco, hai preso il mio caffè" dissi contorcendo la bocca.

Allungò leggermente verso di me il bicchiere che aveva in mano e sopra c'era scritto "King"

"Oh mi dispiace, non m'ero accorta quando l'ho preso." 

"Non ti preoccupare" mi rispose ridendo lievemente.

Ci scambiammo le bevande e poi improvvisamente mi ricordai d'averla già finita quasi tutta la sua.

Vedendo che la sua espressione si aggrottò sentendo il peso del bicchiere che gli avevo dato, mi scusai subito.

Lui sorrise e mi disse che era lo stesso.

"Tieni, prendi la mia" allungai il braccio porgendogli la cioccolata.

"Ahahah non mi piace la cioccolata calda" disse ridendo quasi a squarciagola.

"Ahaha ...mi dispiace davvero" 

"Tu eri alla festa l'altra sera non è vero?"

"Si si ci siamo visti ricordi? ero con Arthur e Juliette" 

"Certo certo, ma mi ricordo anche che non mi hai detto il tuo nome ahah"

Io con lo sguardo indicai il bicchiere che avevo in mano riferendomi al nome scritto sopra.

"Elly ! ahhh ahahah, capito"

"Piacere" 

"Io sono Ralph piacere mio." 

"Toglimi una curiosità, ma ti chiami king di cognome?"

"Come?"

"Si lì c'è scritto king ahahh" dissi indicando con li dito indice il suo caffè.

"ahahaah nono King non il è mio cognome!! ho fatto scrivere King perché si chiama così la mia band: o meglio si chiama to kill a king"

"Hai una band?" dissi quasi euforica.

"Si si ahahah"

Entrambi ci sorridemmo, ma poi io mi accorsi che eravamo in mezzo al marciapiede, d'intralcio alle persone che camminavano; e così mi spostai, guardando poi l'orologio.

"Oh mamma è tardissimo... scusa ma devo andare" 

"Se posso chiedertelo dov'è che devi andare?"

"Devo correre a casa, e poi andare a un corso all'università"

"Ah anche io stavo andando lì"

"Ah davvero? Solo che se venissi con me ci metteresti una vita ahahah"

"Bè non mi sembra, ho dovuto praticamente correre per poterti raggiungere prima"

Entrami ci mettemmo a ridere.

"Ok, ma ti dispiace se passo un secondo da casa? è qui dietro"

 

"No problem!"

 





Spazione autore:
salve !!!
prima di tutto devo scusarmi infinitamente per il mio ritardo disumano nel pubblicare il nuovo capitolo D:
PERDONATEMI.
secondo ..spero che la storia continui a piacervi e sopratutto il personaggio di Elly.
Prometto che nelle vacanze di natale pubblicherò un altro capitolo 
giuro !!!
ahaa a presto <3 e grazie per la lettura !!
se la storia vi piace o meno in qualsiasi caso vi prego di scrivere una recensione perchè mi aiuta a capire dov'è che sbaglio e dove sono più ferrata :D 
ciaoooo 

 
  
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