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Autore: blu_notte    06/12/2013    3 recensioni
Quando entrò, tutta la classe lo stava fissando (non era una novità), ma in quella folla di occhi ce n'erano un paio nuovi, verde intenso, che lo fissavano tali e quali agli altri, come se fossero stati lì da sempre...
Una Flashfic sulle origini di Stydia... spero vi piaccia (e scusate la lunga assenza)!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lydia, amici e cioccolata


All'età di dieci anni, Stiles Stilinski, dal suo metro e 35 di statura, vedeva il mondo in un modo tutto suo.
Aveva stabilito, ad esempio, che non avrebbe mai potuto vivere senza pizza, Scott e videogiochi, più o meno in quell'ordine.
Il fatto che il suo migliore amico (Scott, appunto) la pensasse esattamente come lui, non faceva che rafforzare le sue convinzioni.
Sotto molti punti di vista Stiles non era molto diverso dai suoi coetanei: guardava con incredibile interesse i suoi cartoni animati preferiti, giocava tutto il giorno con Scott e a cena si rifiutava categoricamente di mangiare i broccoli. Sottinteso, stiles nutriva una sorta di odio represso verso la scuola. Ci andava, sosteneva, solo per fare un piaere alla signorina Anderson, la sua maestra, per cui stravedeva.
Nessuno lo contraddiceva: era un bambino così carino!
La nostra storia ebbe inizio il primo giono della terza elementare.
Stiles non vedeva l'ora di arrivare a scuola: la maestra aveva detto ai genitori che sarebbe arrivata a Beacon Hills una nuova bambina che veniva dalla Florida.
Dovete sapere che Harry, un loro compagno, aveva detto a Scott che la Florida era la patria dei parchi dei divertimenti, e da allora Stiles non vedeva l'ora di farle un sacco di domande.
Quella mattina si alzò velocemente e si lavò i denti in tutta fretta, per poi correre a vestirsi.
–Ehi, ehi, ehi, mostriciattolo iperattivo.
Suo padre entrò in camera sorridendo.
–A cosa dobbiamo tutta questa energia già di primo mattino?
Stiles non rispose: era troppo impegnato a saltellare per la stanza cercando di infilarsi i jeans e allo stesso tempo cercando dappertutto un calzino mancante.
Inutile dire che tutta quella fretta non servì a niente: Stiles arrivò a scuola con ben dieci minuti di ritardo e dovette fare di corsa tutte e tre le rampe di scale che lo portarono alla sua nuova aula di terza.
Quando entrò tutta la classe lo stava fissando (non era una novità), ma in quella folla di occhi ce n'erano un paio nuovi, verde intenso, che lo fissavano tali e quali a quegli degli altri, come se fossero stati lì da sempre.
Ogni pensiero sulla signorina Anderson che poteva esserci stato fu spazzato via da una ventata d'aria fresca e dolce.
Certo, poteva essere entrata dalla finestra aperta, ma in quel momento, quando vide quegli occhi straordinari, come quelli di un cerbiatto catturati dalla luce dei fari, Stiles capì di essersi innamorato di quella nuova bambina di cui non sapeva neppure il nome.
–Vieni, Stiles. Per oggi chiuderò un occhio sul ritardo. Ti presento Lydia. Si è appena trasferita qui e vorremmo che tutti la faceste sentire a casa. Bene, detto questo, siediti e iniziamo a leggere qualche storia, vi va? Vorresti iniziare a leggere tu, Lydia?
Stiles si affrettò a prendere posto e constatò con gioia che l'unico banco libero era quello alla destra di Lydia.
La bambina si ravviò una ciocca di capelli biondo fragola dietro un orecchio per poi cominciare a leggere con voce chiara e sicura.
Stiles osservava ogni suo piccolo gesto, pensando che era davvero bellissima.
Le due ore successive volarono veloci, anche se più di una volta Stiles venne richiamato perchè non prestava attenzione alle lezioni.
Ma alla fine, cosa ne poteva lui? Non era mica colpa sua se la nuova arrivata era così carina!
Per tutto il tempo si immaginò cosa le avrebbe detto a ricreazione, i lunghi discorsi che avrebbero fatto.... ma quando suonò la campanella tutto collassò e Stiles si sentì gelare.
Tutto quello che gli riuscì di fare, in quel momento, fu prendere la barretta di cioccolato che aveva nello zaino e porla esitante a Lydia, che lo stava osservando.
Lo sguardo di lei si posò sulla cioccolata, poi su di lui e poi di nuovo sulla cioccolata.
Alla fine lei alzò le spalle e, senza dire nulla, prese la barretta e si voltò verso un'altra compagna.
Vi starete chiedendo cosa accadde in seguito, immagino.
Be', il resto è storia!

****
Ciaooo :)
E' da tanto che non scrivo, lo so, ma ho avuto un sacco di impegni...
Ma ora ho intenzione di tornare attivissima, ve lo assicuro :)
Questa storia l'ho scritta di getto e mi è sembrata molto carina, quindi spero che piaccia anche a voi.
Se è così recensite...per me è molto importante!!
  
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