Libri > I Regni di Nashira
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Autore: Inathia Len    06/12/2013    3 recensioni
I ribelli stanno combattendo l'ennesima battaglia contro il nemico di sempre, stanno vincendo. Talitha e Melkise sono lì, schiena contro schiena, che abbattono i nemici come un'oliata macchina da guerra.
Ma poi accade l'impensabile: Melkise viene colpito.
Entra quindi nel Regno dei Morti e lì incontrerà...
E' ambientata verso la fine del secondo romanzo, quando Saiph è già partito alla ricerca di Verba, Talitha ha baciato Melkise, ma lui l'ha respinta, per intederci. Spero che vi piaccia.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Melkise!-
L'ultima cosa che ricordava era quel grido, il clangore delle spade e lo sguardo sorpreso di Talitha, gli occhi che fissavano increduli un punto non ben precisato del petto di lui. 
Stavano combattendo schiena contro schiena, al solito, i ribelli, loro, stavano vincendo e la battaglia si era quasi conclusa, Talitha gli stava sorridendo e poi...
Poi il grido, l'urlo immane e il dolore, uno strazio lì dove prima batteva veloce il suo cuore, affannato per il lungo combattere. 
-Melkise!-
L'ultimo punto fermo, prima di crollare a terra, erano stati gli occhi di lei, gonfi di lacrime e increduli; l'ultimo pensiero, quanto buffa fosse con quei capelli verdi e corti. Sperò che si prendesse cura di Grif. 
Poi il buio. 
 
 
 
Fu un voce gentile come una carezza sul volto a riscuoterlo. E poi il suo nome, ma questa volta non urlato. 
-Melkise.-
Una giovane donna, così simile a Talitha da star male, gli stava davanti. Vestiva di bianco, però, e negli occhi aveva una calma e una serenità che a Talitha erano sconosciute. Melkise si passo una mano tra i capelli, stupendosi di trovarli in ordine e non sporchi e sudati. Anche i suoi abiti erano diversi: non più quelli da battaglia, ma comodi pantaloni bianchi e una casacca dello stesso colore. 
-Chi sei?-  chiese, la voce arrochita. 
-Il mio nome è Lebitha. Benvenuto nel Regno dei Morti, Melkise.-
Regno dei Morti? Non era possibile, lui non poteva essere lì! Era nel bel mezzo dello scontro, vinceva, Talitha gli stava sorridendo... prima di urlare. 
Forse sì, forse aveva ragione, quindi. 
-Tranquillo, Melkise, non sei qui per restare- lo rassicurò Lebitha, sorridendogli. 
-Non... Com'è possibile?- 
Lebitha gli fece cenno di seguito attraverso quel bianco infinito. Melkise, che solo in quell'istante si rese conto di essere seduto, si alzò e camminò con lei.
-Vuoi dire che posso tornare indietro... da lei?- aggiunse poi, sottovoce. La somiglianza tra Lebitha eTalitha gli faceva suonare qualcosa in testa ma, ora come ora, non riusciva a ricordarlo.
Lebitha, però, non rispose, limitandosi a sorridergli. Di fronte a loro, come dal nulla, si formò la figura di Talitha.   
-NO!- gridò Melkise. Talitha non poteva essere lì, non poteva essere morta!
Lebitha, invece, rimase calma e gli sorrise. 
-Come fai ad essere così tranquilla?-
-Non è morta, Melkise, Talitha sta bene,- lui riprese a respirare normalmente, -non potrei sorridere della morte di mia sorella.-
-Sorella?-
Lebitha annuì. 
-Allora è per colpa tua che sta rischiando la vita, che è quasi finita ammazzata!-
Lo sguardo di Lebitha si indurì. 
-Quello che ha fatto è stato per sua scelta.-
-Bè, la tua morte ha dato decisamente una spinta alla cosa.-
Lebitha evitò di ribattere, tornando a guardare la proiezione di Talitha. Sembrava aver ritrovato la pace interiore che la contraddistingueva e ora era di nuovo calma. 
-La ami molto, non è vero?-
Melkise si ritrovò senza parole per la prima volta nella sua vita. Che doveva rispondere a Lebitha? In fondo, Talitha era sua sorella... Però, quando pensava a quella ragazza, alla giovane donna e coraggiosa guerriera che era diventata, non poteva evitare al suo cuore di perdere un battito. La amava? Poteva essere vero, non ci aveva mai pensato troppo. Ma c'era stato quel bacio, quella notte insieme a dormire abbracciati... Non poteva negare che gli sarebbe piaciuto vivere in quel modo, svegliarsi la mattina in un mondo in pace con Talitha tra le sue braccia. 
Ma l'aveva allontanata. Per Saiph, per gli sguardi che lui le lanciava. E Talitha era tornata a essere solo un'alleata. 
-Sì- sentì la sua voce rispondere. -Ma lei non ama me- aggiunse. 
-Promettimi che ti prenderai cura di mia sorella...- cominciò, dopo un attimo di silenzio.
-Sai già che lo farò!- la interruppe Melkise. 
-... anche nel caso in cui tu dovessi morire.-
-Di che diamine stai parlando?-
-Ho bisogno della tua parola- insistette Lebitha.   
-Sai già che ce l'hai.-








Inathia's nook

Ciao a tutti, Femtiti e Talariti. Come va? E' stata un fantastica sorpresa trovare questa sezione su EFP nel momento esatto in cui mi è venuta in mente questa OS. Mi dovrete perdonare, immagino che tutti voi shippiate Talitha/Saiph, ma sono sempre più una fervida sostenitrice della Melkisa/Talitha... Insomma, dai, con Saiph sarebbe così scontato (vi prego, non uccidetemi ;P).
Ma parlando della OS, spero che sia tutto chiaro. Mi sono semplicemente chiesta "Cosa sarebbe successo se... ?". Come avrete capito, Melkise non è morto, diciamo che da Lebitha ci fa solo un passaggio che gli serve per capire taaaaante cose. (Scusate, ma io lo vedo troppo cotto di Talitha...)
Bè, concludo il delirio dicendo che spero che vi sia piaciuta, invitandovi a lasciarmi un vostro parere... Non vorrei aver reso tutti troppo OOC, in fondo, è la mia prima fic in questo campo ;P

ps: votre mot è il francese per "la tua parola". spero di averlo scritto bene, mi sono fidata di google traduttore

 
  
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