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Autore: LittleMilkshake    06/12/2013    2 recensioni
[Tratto dalla OS]
Blaine avrebbe tanto voluto dormire, ma ormai dormire non era più possibile.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, dei flash gli comparivano davanti.
Lui, il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, i suoi capelli sempre perfetti… Era troppo da sopportare.
[...]
Sapeva che quel pomeriggio di tre anni fa, aveva perso Kurt per sempre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il telefono di Blaine non cessava di squillare, il ragazzo volse la testa solo per dare una fugace occhiata allo schermo. Rachel.
Lo immaginava, era un classico.
Si girò nuovamente, ignorando quello squillo incessante.
«Dici che Blaine risponderà?» chiese Rachel con un filo di voce.
«Non credo, lo sai com’è fatto» rispose Finn, appoggiandole una mano sulla spalla.
La ragazza sospirò e chiuse la chiamata, sapendo che sicuramente Blaine non avrebbe mai risposto.
«Sono passati tre anni ormai. In tre anni, non ne ha mai voluto parlare con nessuno» Rachel si strinse a Finn, affondando il volto sul suo petto.
«Ognuno vive il dolore come più ritiene giusto» il ragazzo le accarezzò dolcemente la testa.
«Sebastian è passato da lui?»
«Ci ha provato ieri sera, ma non ha voluto vederlo»
Rachel si strinse di più a lui «Credi che verrà oggi?»
«Credo che farà esattamente come ha fatto in questi tre anni»
Rachel annuì, lo sapeva. Non sarebbe uscito di casa e non si sarebbe degnato di rispondere al telefono.
 
Blaine avrebbe tanto voluto dormire, ma ormai dormire non era più possibile.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, dei flash gli comparivano davanti.
Lui, il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, i suoi capelli sempre perfetti… Era troppo da sopportare.
Aveva pensato così tante volte di farla finita, solo per trovare un po’ di pace.
Non credeva in Dio, non credeva che le loro anime si sarebbero ricongiunte.
Sapeva che quel pomeriggio di tre anni fa, aveva perso Kurt per sempre.
Spense le luci della stanza e per rilassarsi, accese l’iPod mettendo in ripetizione la playlist perfetta per quel giorno.
Una raccolta delle canzoni più tristi che conosceva.
The one that got away di Katy Perry, Who knew di P!nk, I’ll be missing you di Puff Daddy, Heaven di Natalia Kills, No surrender di Bruce Springsteen… Quando aveva bisogno di piangere, quella playlist era perfetta.
Chiuse gli occhi distendendosi su un fianco e lasciando partire la riproduzione casuale.
 
 
You took my hand, you showed me how
You promised me you’d be around
I took your words and I believed
In everything you said to me
(P!nk – Who knew)
 
«Kurt non sono capace»
«Sì che lo sei Blaine. Dai, è facilissimo» sorrise Kurt avvicinandosi a lui, teso e incollato a lato della pista.
«Cadrò, il ghiaccio si romperà e io morirò»
Kurt rise sonoramente «Dio mio, sei proprio stupido!! Su, dammi la mano»
Blaine allungò la mano a prendere quella tesa di Kurt, stringendola forte.
«Non provare a lasciarmi» lo minacciò.
«Tranquillo. Allora, muovi il piede destro in avanti e leggermente a destra. Poi fai la stessa cosa con il sinistro»
Blaine annuì e cominciò a muovere i piedi.
«Vedi? Non è difficile» sorrise Kurt tenendolo per mano.
«Ma non lasciarmi la mano comunque»
Kurt si fermò davanti a lui «Come se potessi anche solo pensare di staccarmi un attimo da te»
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò in mezzo alla pista di pattinaggio di Central Park.
Blaine gli sorrise «Ho pagato le mie lezioni di pattinaggio così?»
«Direi che stasera, potresti finire di pagarla» sorrise malizioso Kurt, riprendendo a baciarlo.
 
 
So this is just make it harder
I just can’t call you up and laugh with you
The way we used to
(N. Kills – Heaven)
 
«Pronto?»
«Amore, sono io»
«Kurt, è successo qualcosa?»
«No no, niente… cioè, qualcosa è successo, ma…»
«Kurt, stai bene?»
«Blaine rilassati, sto benissimo. Ti ho chiamato solo per raccontarti una cosa buffa»
Blaine sorrise contro il suo cellulare «Sentiamo»
«Rachel aveva fatto una mega torta per festeggiare la mia promozione in ufficio»
«E allora?»
«Allora mentre la portava, è inciampata nel manichino di Aaron e la torta è finita completamente in testa a lei e a Sean»
Blaine iniziò a ridere piegato in due «Non ci credo»
«Te lo giuro, è qui che urla come una pazza isterica. Dovresti vedere la scena!»
«Ti prego fai un video»
«Pranziamo insieme più tardi?»
«Certamente Kurt»
«Allora prepararti a ridere. A dopo Blaine, ti amo tantissimo»
«Ti amo anche io Kurt»
 
Wish I could turn back the hands of time
Us in the six, shop for new clothes and kicks
You and me taking flicks
(P. Daddy – I’ll be missing you)
 
«Voglio questo maglione» Kurt si voltò verso Blaine, mostrando un maglione blu scuro e un paio di occhi da cucciolo.
«Non puoi sceglierti da solo il regalo di Natale Kurt!»
«Certo che posso, non voglio ritrovarmi con un cardigan come il tuo»
«Ehi, il mio cardigan è stupendo» sbottò Blaine.
«Ha le aragoste Blaine. LE ARAGOSTE»
«Tanto ti ho già preso il regalo» sorrise Blaine.
«Ah sì? Cioè?»
«Non te lo dirò MAI» Blaine si allontanò sorridendo, rigirandosi in tasca la scatoletta di velluto rosso comprata il giorno prima da Tiffany.
«Anderson, se mi hai regalato dei calzini con gli abeti, li brucio nel camino» strillò Kurt raggiungendolo.
Blaine rise «Fidati, questo regalo ti piacerà»
 
Still can’t believe you’re gone,
give anything to hear half your breath
(P. Daddy – I’ll be missing you)
 
«Kurt stai russando» Blaine diede al marito un calcio nelle gambe.
«Uh.. sì Blaine, dopo» borbottò l’altro, riprendendo a dormire.
«Kurt, stai russando ancora» un altro calcio.
»I bambini escono alle 5 da scuola»
«Non abbiamo bambini Kurt»
«Allora il cane esce alle 5 dal canile» continuò l’altro.
Blaine sbuffò, riprendendo a dormire.
O almeno provandoci.
«KURT STAI RUSSANDO ANCORA!»
«CI SONO GLI ALIENI IN CAMERA?» strillò Kurt sedendosi sul letto.
«Ci rinunciò» sospirò Blaine, sdraiandosi di lato e coprendosi la testa con il cuscino.
 
All this money can’t buy me a time machine,
can’t replace you with a million rings
I should have told you what you meant to me
Cause now I pay the price
(K. Perry – The one that got away)
 
Quella mattina Kurt si era svegliato presto, aveva un appuntamento con Rachel per pranzo.
«Guarda che sono ancora le 9» protestò Blaine.
«Voglio passare dal dottore, mi sento il braccio intorpidito e mi fa male il petto» rispose Kurt, tenendosi una mano sul petto.
«Sicuramente hai preso freddo stanotte o hai dormito male» lo rassicurò l’altro.
«Già, hai ragione. Se continua, ci andrò oggi pomeriggio» sorrise Kurt, dandogli un bacio leggero.
Più tardi, Kurt uscì per andare a pranzo con Rachel.
«Stasera film Disney» sorrise Blaine, dandogli un bacio mentre usciva.
«Ottimo, prendo la cena al cinese allora»
«Niente ravioli!» gli disse dalle scale, mentre il ragazzo lo salutava.
Blaine tornò in casa, mettendosi a pulire tutto quanto e a finire la canzone da suonare al centro commerciale il fine settimana successivo.
Erano le 13 circa quando il suo cellulare squillò. Rachel.
«Ehi Rach, che succede?» rispose con un tono allegro.
«B… Blaine…» la voce della ragazza era rotta, stava piangendo.
«Che ti ha fatto Kurt? Ti ha di nuovo offesa?»
«No… Lui…» la ragazza prese a piangere più forte.
«Rachel, mi stai spaventando… Che succede?» Blaine stava iniziando a preoccuparsi.
«Kurt… Lui…»
«Kurt cosa?»
«Stava male… io… non sapevo cosa fare, ho chiamato l’ambulanza, ma…»
«Che cosa gli è successo? RACHEL DIMMELO!»
«Ha… ha avuto un infarto»
«… È in ospedale?» Blaine era sul punto di piangere.
Rachel non rispondeva, continuava a piangere.
«Rachel, dimmi come cazzo sta mio marito!»
«Non ce l’ha fatta Blaine…»
Blaine non ricordava altro di quel giorno. Ricordava solo di aver lasciato cadere il telefono e di aver urlato. Poi, il nulla.
 
Blaine si svegliò di colpo.
Era sempre così ormai. Cercava di dormire e con la mente, rivedeva vari momenti della sua vita con Kurt.
E poi, quel ricordo tornava.
Il ricordo di Rachel che lo chiamava.
La sua corsa verso l’ospedale solo per constatare che quel corpo, senza vita, era davvero quello di suo marito.
Ed era troppo da sopportare.
Blaine si alzò, quel giorno doveva ancora finire e sembrava durare all’infinito.
Non aveva la forza di andare avanti, non era lui quello forte.
Era Kurt che gli dava sempre la forza.
E adesso Kurt non c’era più.
Se ci fosse stato, però, sapeva bene che non avrebbe mai approvato che si arrendesse.
Per quello Blaine andava avanti ogni giorno con un vuoto nel cuore.
Perché sapeva che era quello che Kurt avrebbe voluto.
Si sedette sul divano, guardando il film che avrebbe dovuto vedere quella sera con Kurt e lasciando che l’iPod continuasse a cantare quella canzone.
 
In another life,
I would make you stay
So I don’t have to say you were
The one that got away…
 


E nulla, ho poco da dire.
Ieri sera mi è venuta l'ispirazione per questa OS
e l'ho scritta subito, di getto.
Sentivo da tanto il bisogno di scrivere una cosa del genere
e sono felice di esserci finalmente riuscita.
Spero che vi piaccia.
Un bacione,

- LM
  
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