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Autore: japanmaniac    06/12/2013    0 recensioni
Un gioco finito male, quando lo scherzo non fa ridere più nessuno...
Rimangono solo lacrime, lividi e tante domande...
Perché anche gli angeli possono diventare demoni...almeno per un istante...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La camera dell'hotel super lusso dove alloggiavano aveva una meravigliosa vista sull'oceano.

Lo sguardo di Takahisa era concentrato sul riflesso della luna sull'acqua. Le onde si infrangevano sulla sabbia producendo un suono dolcissimo.

Inspirò a pieni polmoni l'aria frizzante della sera mentre, seduto sul balcone si godeva quel momento.

Era così concentrato che solo all'ultimo si accorse di non essere solo

“ La porta era aperta...”- si giustificò quella figura esile che conosceva bene e che ultimamente era diventata la sua ossessione.

Massu non disse una parola, ma tornò a guardare l'orizzonte.

“ Bella la luna stasera eh?”- continuò l'amico appoggiandosi al parapetto e dondolando avanti e indietro.

“ Già...”- sospirò cercando di distogliere lo sguardo ma senza successo. La luna si rifletteva sui riccioli castani rendendo quel viso ancora più perfetto. I tratti dolci e aggraziati, il sorriso dolce e rilassato, quel corpo così esile da ricordare quello di una bella ragazza. Era conturbante e nello stesso tempo frustrante l'averlo accanto.

“ Massu ti ho fatto qualcosa? Ce l'hai con me o qualcosa del genere?”- disse voltandosi verso di lui e poggiando la schiena sul parapetto.

“Non ho niente...”

“ Sono giorni che mi ripeti che non hai niente, ma mi eviti, a stento mi parli! Andiamo...a me puoi dirlo...”- disse avvicinandosi a lui e appoggiandogli le mani sulle gambe. Massu si irrigidì all'istante e l'amico si ritrasse

“ Non ho niente ti dico. Sono solo stanco...Anzi ora me ne vado a letto. Chiudi la porta quando esci”- disse cercando di fingere freddezza. Chiuse la finestra e si infilò a letto cercando di ignorare Tegoshi che lo guardava fisso. Poi lo vide sorridere, quel sorriso maledetto che lo mandava fuori di testa ogni volta che lo vedeva.

In un lampo lo vide sedersi sul letto:

“ che fai?”

“ Vengo a letto no?”

“ no...aspetta...la tua stanza è dall'altra...”- non potè finire la frase che il dito dell'amico finì sulle sue labbra.

“ Ssst...ho deciso! Niente discussioni!”

“ Non se ne parla...il letto è troppo piccolo e...poi...”

“ E poi...”- disse sorridendo- “ Abbiamo dormito insieme migliaia di volte! Ci stringiamo un po'!”

Massu si lasciò cadere sul materasso. Era nervoso e agitato. Sentiva un caldo esagerato e voleva solo scappare da lì.

“ Siamo amici no? Rilassati! Mica ti saldo addosso...”- disse ancora Tegoshi sorridendo.

Persino la sua voce lo eccitava

“ Mi sei già addosso comunque...”- sussurrò Massu dopo che il viso dell'amico si posò sul suo petto

' Non penso ti dispiaccia o mi avresti già cacciato'- penso Yuya sorridendo. Massu gli piaceva. Era forte e testardo, ma dalle maniere dolci e capace di tante tenerezze.

Gli piaceva moltissimo. Era l'unico con il quale aveva mantenuto un rapporto esclusivamente amichevole.

Gli piaceva flirtare con gli altri membri del gruppo. Gli riusciva bene mandarli in crisi. Amava le donne, ma trovava estremamente eccitante mandare in tilt i suoi amici. Non gli ci voleva molto, bastavano sorrisi e moine e tutti cadevano ai suoi piedi. Massu no...o meglio non ancora. Sapeva che le cose stavano cambiando tra loro. Lo aveva notato dai suoi sguardi, da quegli abbracci che ora si prolungavano un po' più del solito, dalle sue mani che indugiavano sulla sua schiena, e da quell'atmosfera imbarazzante che si creava quando erano vicini.

Era una bella sfida, lo avrebbe fatto cedere...Era un gioco, ma questa volta, era un gioco pericoloso, un gioco in cui avrebbe rischiato di farsi male.

Massu lo intrigava ancora più degli altri. C'era qualcosa in lui che lo attirava, e non era solo il suo corpo forte e muscoloso, ma quel ragazzo dolce e sensibile che aveva imparato a conoscere e ad apprezzare. Si sarebbe fatto male questa volta....ma voleva provare...doveva farlo...

Massu dal canto suo continuava a restare immobile cercando di controllare il respiro. Il cuore correva come un treno e le mani dell'amico scorrevano sul suo petto gettando in malora tutto il suo autocontrollo.

Sapeva che da quando i News si erano formati Tego era entrato e uscito dai letti dei compagni senza problemi e agli altri non dispiaceva. Il primo era stato Ryo. Quel tipetto belloccio e arrogante, che tutte le ragazze adoravano si era perso tra le gambe di quel ragazzo esile e femmineo. Era capitato una sera. Erano riuniti per discutere dei nuovi pezzi da inserire in scaletta. Stavano a tavola tutti insieme, quando una giovane cameriera dai lunghi capelli corvini era entrata portando del sakè. Nessuno aveva badato a lei, poi si era avvicinata pericolosamente a Ryo che quasi non si era strozzato con il riso, e lo aveva abbracciato. Lui si era allontanato di scatto e Tegoshi era scoppiato a ridere. Erano rimasti tutti allibiti nel riconoscerlo, Ryo per primo.

Avevano iniziato a scherzare e a flirtare. Ben presto erano incominciati gli abbracci e i gesti affettuosi. Il mattino dopo, li avevano ritrovati a dormire nello stesso letto abbracciati.

Massu ricordò di essere rimasto sconvolto. Non aveva mai pensato che sarebbe potuta finire in quel modo, Ryo non gli dava certo quell'impressione. Era sempre circondato dalle ragazze e si poteva facilmente capire perchè. Eppure Tego gli aveva sconvolto la vita e per quanto anche Ryo fosse scosso, non si staccava un solo istante da lui.

Ma si sapeva, Tego non era fatto per una relazione fissa, a lui piaceva divertirsi e questo aveva fatto impazzire Ryo che geloso com'era passava gran parte del tempo a litigare con tutti, persino con Massu, che allora non aveva mai pensato a Tego in quel modo. Fu per questo che se ne andò dal gruppo.

Ci caddero tutti...persino Yamapi. Anche se essendo una persona particolare, non si era legato a quella relazione che considerava per quello che era puro sesso.

Spesso si fermava ad osservarli. Erano divenati quasi la sua ossessione.

Tego era un suo caro amico ma era sempre e solo rimasto questo. E mentre concedeva le sue attenzioni al resto del mondo, con lui rimaneva lo stesso con cui giocava a calcio e cantava canzoni.

Massu si era sempre chiesto perchè Tego non ci avesse provato con lui. Certo aveva flirtato a volte sino al limite della decenza con lui, lo aveva reso vittima dei suoi giochetti ma senza mai andare sino in fondo.

Sapeva di essere il suo giocattolo. Si divertiva a farlo impazzire e intanto, mentre si divertiva con il resto del mondo, a lui restavano solo le briciole.

La loro amicizia era preziosa per lui, lo era sempre stata, ma il fatto di non essere oggetto dei suoi sguardi lo lasciava un po' deluso e perplesso.

Non si riteneva un brutto ragazzo.

Ovviamente sapeva di non essere bello come Ryo , o sexy come Shige, o attraente come Koyama né misterioso come Yamapi.

Lui era lui...

Era sempre stato più robusto degli altri, più forte e massiccio, anche se il suo viso non era dei più virili.

Così sproporzionato rispetto ai membri del gruppo, ecco perchè non amava spogliarsi.

Era capitato, ovviamente. A volte la temperatura sul palco raggiungeva livelli stellari ed era stato forzato a farlo, ma le urla isteriche delle fans lo imbarazzavano a tal punto da convincerlo a tenersi il caldo sudando come un pazzo.

Tuttavia sapeva di piacere, di piacere a tutti, tranne a lui. A lui che ora se ne stava accoccolato sul suo petto e sembrava aver tutta l'intenzione di farlo impazzire, strusciandosi su di lui e provocandolo in tutti i modi.

Massu non era più disposto a giocare, così ribaltò le posizioni ed improvvisamente Tego si ritrovò sotto di lui.

Le braccia possenti dell'amico gli premevano addosso come una morsa e le mani gli stringevano i polsi sino a fargli male.

Ci mise un attimo a capire la situazione. Massu era uno dei suoi migliori amici, era sempre buono e gentile con lui. Subiva ogni suo scherzo senza lamentarsi. Adesso quegli occhi sempre buoni e gentili si erano trasformati in due pozze scure cariche di rabbia e follia. Ebbe paura, paura per la prima volta nella sua vita.

Era una sciocchezza, di lui si poteva fidare perchè mai gli avrebbe fatto male, ma allora perchè continuava a fissarlo in quel modo? Perchè le sue mani continuavano a stringerlo?

“ Mi fai male...”- sussurrò spaventato- “ La...lasciami adesso..”

“ Che c'è? Mmm? Non ti diverti più?”- chiese guardandolo serio. La sua voce era rauca quasi graffiante.

“ Avevi ragione tu, non è stata una grande idea. Ora me ne torno in stanza e...”- disse tentando di alzarsi ma il corpo massiccio dell'amico glielo impedì.

Poi lentamente, Massu, si avvicinò a lui cercando di baciarlo, ma Tego voltò il viso dall'altra parte. La mano forte gli strinse il viso così forte da bloccarlo. Quel bacio lo lasciò sconvolto. Cercò di liberarsi ma era inutile, continuava a rimanere bloccato sotto il peso dell'altro che prese a toccarlo ovunque. Un contatto forte e prepotente, che lo mandò in panico.

“ Basta! Lasciami!!! Lasciami!!!”- strillò

“ Che c'è? Sei stato tu ad iniziare, e poi mancavo solo io alla tua lista no? Non ti aspettavi questo vero? Pensavi che avrei subito buono buono i tuoi giochetti? Questa volta hai sbagliato i tuoi calcoli...”- disse freddo mordendogli le labbra

“ Ti prego basta...fermati...”- lo supplicò quasi in lacrime. Lui voleva solo giocare, flirtare e godersi quelle attenzioni che tanto gli piacevano...

Improvvisamente lo sguardo dell'amico cambiò, tornando ad essere quello di sempre e lasciandolo basito.

Si sollevò sedendosi sul materasso e permettendo a Tego di tornare a respirare,

“ Non devi giocare con le persone, né con i loro sentimenti...perchè fa male...”- sussurrò guardandolo in viso.

Gli veniva da piangere come un bambino dopo essere stato sgridato.

La grande mano di Massu gli accarezzò il viso. Un contatto dolce...

Tego si alzò lentamente e uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.

Poi si lasciò cadere sul pavimento. Si toccò il labbro sanguinante per il morso e si guardò i polsi su cui già spiccavano i lividi.

Un singhiozzo, poi un altro e alla fine si ritrovò a piangere mentre quel brutto ricordo gli affollava la mente.

Massu lo sentì piangere. Si sentiva ancora il sapore del sangue in bocca. Aveva esagerato questa volta...Sicuramente ora Tego lo avrebbe odiato con tutte le forze.

Aprì la porta lentamente e gli andò vicino sorprendendolo con un abbraccio. Tego si irrigidì spaventato, ma i modi dolci dell'amico lo sorpresero ancora una volta.

Massu si staccò da lui guardandolo in viso, dopo di che gli asciugò le lacrime con la manica della felpa, per poi dolcemente, prendergli il viso e lentamente lo baciò, prima gli occhi, poi il naso, poi dandogli dei leggeri baci nel labbro tumefatto...

Tego lo guardò ancora smarrito e si lasciò baciare....

 

 

  
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