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Autore: Shetani Bonaparte    07/12/2013    1 recensioni
[Deadpool]
Bob, l'Agente dell'Hydra, è piuttosto stufo di chi ferisce i sentimenti del povero Mr. Wilson
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~E smettetela di giudicarlo! Voi che cosa ne sapete, di lui? Ve lo dico io, che cosa sapete: solo le cose brutte, solo quelle che lo vedono alleato con supercriminali o come antagonista della situazione.
Sì, è un pazzo, un violento, ha disturbi della personalità, è un pervertito e crede che siamo tutti personaggi dei fumetti. Sì, mi ha anche sparato solo perché si annoiava e sì, ho ancora la cicatrice.
Ma sotto sotto – anche sotto quella faccia che è quasi cattiva, sotto la sua pelle sfregiata e orrenda – lui è un uomo profondo e dolce.
Ed è l’unico che si prenda cura di me – a modo suo, ma lo fa. È l’unico che abbia rischiato la vita per la mia – anche se 'rischiato la vita' sono parole forti, dato il suo fattore rigenerante degno di Wolverine -, l’unico che mi è amico e non se ne vergogna e che mi accetta per come sono – ricordo quella volta che tentai di baciarlo, mi respinse ma poi tutto tornò nella norma.
Lo afferro e, involontariamente, lo prendo per mano. Non è stata una mia intenzione, ma non ci faccio caso, l’unica cosa a cui bado è trascinarmelo dentro il suo appartamento. Lontano da chi lo critica, da chi gli urla contro, da chi lo vuole morto che non sia lui, da chi di lui sa solo le cose brutte. Lontano da voi.
"Ehi, Bob, è inutile che ti preoccupi per me, sono un antieroe, è ovvio che mi detestino, ma chi se ne fotte!" dice, ma sotto la sua facciata d’indifferenza so che ci sta male. Sotto quella maschera, so che ha una smorfia.
"Sta zitto!!!" sbraito. Mi avete fatto incazzare, ignoranti che non siete altro, ok? E ora gli ho urlato contro e di sicuro mi tirerà un cazzotto o mi accoltellerà una gamba o mi sparerà. O tutte e tre le cose assieme.
Vado nella sua cucina – sporca e puzzolente come il resto dell’appartamento – e mi porto dietro la borsa della spesa che eravamo andati a comprare prima che voi feriste il suo animo sensibile.
Lavo dei piatti e delle pentole e poi tutta la cucina – incredibile dover usare tre flaconi di sgrassatore per una cucina così piccola!!! – e mi metto a cucinare il suo piatto preferito: i chimichanga.
Ne preparò una ventina, così da star sicuro che non esca a comprarne in un qualche ristorante e che voi non possiate far altro che ferirlo e insultarlo.
Strano, sono in cucina da mezz’ora e ancora non mi ha tirato un pugno/accoltellato/sparato/tutte e tre le cose assieme.
Ah, ecco il perché: la tv è accesa e sta trasmettendo “Cuori senza età”.

"Mr. Wilson... non ti serve quella maschera, qui a casa tua. Qui con me"
"Bob, sono uno schifo" dice lui, guardandomi con amarezza. "E poi alla gente faccio paura, senza maschera. Anche con, ma almeno non sono così brutto. Sono cattivo, Bob, non stupido"
"No, Mr. Wilson, non sei cattivo, sei solo... incompreso, ecco"
Mi guarda, seduto al mio fianco sul suo divano in quel suo appartamento sudicio e colmo di oggetti stravaganti; mi guarda e mi dice: "Se me la tolgo, non riusciresti manco a mangiare!"
"Si, invece!"
"Contento tu!" risponde e si toglie la maschera.
Ed ho ragione io: mangio tranquillamente un chimichanga e il mio stomaco non sembra aver intenzione di ribaltarsi.
Lui non mi guarda in viso. Forse ha paura di ritrovarvi sopra una smorfia di disgusto.
"Mr. Wilson" lo chiamo e lui appunta su di me i suoi occhi azzurri come il cielo, occhi tristi, spauriti, occhi di chi non si sente mai a casa. Nemmeno a casa sua.
Gli sorrido e addento il mio secondo chimichanga, gli sorrido e vedo che anche lui lo fa, incurvando le sue labbra screpolate e deturpate, mostrando appena i denti altamente trascurati.
È un sorriso sincero, bellissimo.
"Sai, Bob, sei il mio unico vero amico" mi dice, come già ha fatto un’infinità di volte.
"E Weasel?" chiedo. Non che m’importi veramente di un geek trafficante d’armi iper-tecnologiche...
"Bah... non è come te, lui"
Wow. Sono spiazzato.
"Comunque non sono tuo amico!" dico più per abitudine che per altro.
BANG!
"Hail Hydra!!!" urlo in preda al panico. Mi ha sparato, il bastardo. Non mi ha beccato e quindi non ne aveva evidentemente l’intenzione, ma mi ha fatto prendere uno spauracchio...
"Si che sei mio amico!"
<>
Sorride ancora, soddisfatto, allegro come non lo avevo mai visto prima – allegro sul serio, non a causa della sua mente malata.

Mi sveglio, sbatto le palpebre, lo vedo dormire sdraiato sul divano su cui sono seduto, le sue gambe sulle mie come se fossi un poggiapiedi, mi riaddormento.
Mi risveglio e stavolta il sole è già spuntato.
"Mr. Wilson?" chiamo.
Sono solo, mi pare. Girovago per l’appartamento; si, sono solo e un pacchetto è nella mia tasca. Con un biglietto. Di Mr. Wilson, per giunta.
'Per ricordarti uno dei nostri primi incontri.
Ps= io sono andato in edicola a prendere il nuovo numero del mio mensile e le riviste delle donnine nude'
Nel pacchetto c’è una collanina. Come pendolo: un proiettile di una Magnum.
Rido: possibile che abbia conservato per tutti questi anni il primo proiettile che mi sparò? Ancora sporco di sangue, per di più.
Ma che ci posso fare io, Bob l’agende dell’Hydra? Lui è Wade Winston Wilson, lui è Deadpool il Mercenario Chiacchierone.
 “Sei il mio unico vero amico”
Sì, sono sempre stato e sempre sarò il suo unico vero amico. Nonostante tutto e tutti – tutti voi che lo giudicate senza manco conoscerlo come lo conosco io.
E smettetela di giudicarlo...


E niente, mi andava di pubblicarla. Non so quale sia il primo proiettile che Deadpool sparò a Bob, ma mi piace la Magnum, quindi...
A presto, Shetani

  
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