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Autore: Chiachiachia    07/12/2013    1 recensioni
Peter Pan? Oh, la ragazza si ricordava molto bene di lui. Era stato nei suoi sogni per anni. Poi l'aveva portata sull'Isola Che Non C'è e insieme avevano vissuto meravigliose avventure. Perchè ancora lo ricordasse e credesse in lui, nonostante i suoi 16 anni? Perchè Wendy Darling amava Peter Pan. Dal più profondo della sua anima.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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5- Dal diario di James: Come ho incontrato i Pellerossa
"12 Aprile, Neverland
Precipitare è una strana sensazione. Tutto ti sfreccia intorno a velocità ipersonica e prima che tu possa accorgertene stai per sfiorare la terra. O almeno è così che mi sono sentito io cadendo giù dalla finestra in camera di Wendy. Ma, come si può notare, sono ancora vivo e in pieno possesso delle mie facoltà intellettive, per cui si può dedurre che non mi sia schiantato, come chiunque sano di mente avrebbe potuto pensare o prevedere, no, io ho volato. Un minuto prima ero convinto di stare per morire, ma poi quell'immagine di me e papà insieme mi ha portato su, dove non ero mai stato e dove tutti vorrebbero essere. Volare e spingersi sempre più su sono desideri primordiali della natura umana, come si può attestare da leggende come il volo e la successiva morte di Icaro.
Sono in pochi ad aver viaggiato su una di quelle macchine costruite recentemente che permettono sfrecciare sull'aria.
Quelli che hanno volato per davvero possono contarsi sulle dita di una mano. Niente ali o marchingegni. Solo magia e fantasia. 
Ed è bellissimo. 
Il tragitto per l'Isola è lungo, ma lo rifarei, ancora e ancora, e non dormirei nè mangerei per giorni, perchè, lo giuro, ne vale la pena. Ho sorpassato mari e monti che non credevo esistessero. Ho toccato con le mie mani una nuvola e ci sono passato attraverso. Ho visto il firmamento sotto una diversa prospettiva. E infine sono arrivato qui, a Neverland.
Non so perchè il mondo non ne sospetti l'esistenza, ma suppongo che sia perchè spesso siamo tutti ciechi verso le cose che non vogliamo vedere. La nostra società ci ha spinti a credere solo nel tangibile, tagliando ogni tipo di legame con il sovrannaturale. E fino a qualche giorno fa anche io la pensavo così. Vedere per credere, insomma. Non avevo mai pensato al fatto che probabilmente cioè che consideriamo anormale e, di conseguenza, impossibile, ci fa solo paura. Perchè? Perchè ci costringe ad ammettere che il nostro universo è enorme e sconosciuto e che l'uomo prima o poi soccomberà a qualcosa di più grande. Ma la cosa ci può nuocere, se non la riteniamo vera? No, ovviamente. Meglio ignoranti e felici o consapevoli e tormentati? Dal mio punto di vista l'ignoranza, l'inconsapevolezza, sono un baratro senza uscita. La conoscenza invece, è un'arma potentissima. Ma evidentemente il mondo non è ancora pronto ad ammettere l'esistenza di qualcosa di diverso e così si chiude in se stesso.
Ad ogni modo il mio arrivo all'Isola è stato tutt'altro che tranquillo. Prima abbiamo sentito dei colpi di cannone, e poi, dopo aver cambiato direzione, una pioggia di frecce ci ha assaliti. E' stato tutto così frenetico, che mi ha preso l'ansia e ho rischiato di precipitare. La situazione non è migliorata quando una freccia mi ha colpito la spalla. Ed in seguito una gamba. Così ho solo chiuso gli occhi e mi sono augurato di morire in fretta. Poi è successa una cosa che non mi sarei mai aspettato. Peter Pan è sceso in picchiata e mi ha salvato la vita, dicendomi di rilassarmi e che presto sarebbe finito tutto. Dopo ho perso conoscenza. Al mio risveglio ero in una tenda enorme, tutta rossa e nera, e alle spalle avevo una specie di talismano, almeno così mi hanno spiegato dopo, che consisteva in un cerchio con una sottospecie di ragnatela cucita all'interno, da cui pendevano tre o più piume, non ricordo. Si chiama Acchiappasogni, ho scoperto. 
Mi sono sempre ritenuto perspicace, ma quando ho chiesto dove mi trovassi, tutti mi hanno risposto con una risata. "Beh, ma è ovvio" ha detto Michael "Siamo dai Pellerossa" e ha ripreso a ridere. Dopo aver realizzato che i pellerossa non erano altro che i Nativi Americani, sono rimasto un po' deluso, visto che mi aspettavo cose più, beh, magiche, credo. Ovviamente non avevo capito nulla. Quando sono uscito dalla tenda ho incontrato una certa Giglio Tigrato e mi è bastato un solo sguardo per rendermi conto di quanto mi sbagliassi. C'era decisamente qualcosa di non terreno in lei, forse perchè siamo sull'Isola o forse semplicemente perchè il suo popolo è speciale. Non a caso, i Pellerossa sono stati sterminati dal nostro mondo. Ogni giorno convinco sempre di più della teoria dell'occultazione, immaginerete il perchè. 
Comunque ho scoperto che ha avuto una storiella con Peter e quindi a Wendy non sta molto simpatica, nonostante una volta abbia salvato la vita di John. Io la trovo meravigliosa, una di quelle bellezze acqua e sapone, intelligente, simpatica e anche nobile, da quanto ho capito. Sembra che sia la figlia del re Capo Tribù Toro Seduto. Hanno strani nomi, effettivamente, ma li trovo affascinanti.
Oh, le mie ferite sono guarite, e al loro posto mi sono rimaste due piccole cicatrici di forma triangolare. Ho quasi perso la cognizione del tempo. Credo sia il dodici di Aprile, ma non posso esserne certo. Non credo che qui il tempo passi come a Londra. Non so neanche se lo scandiscano in ore o cosa. L'unica cosa che so è che non voglio andarmene."
 



ANGOLO AUTRICE: Bene, eccomi alla fine di questo capitolo. Non vi nascondo che mi piace perchè c'è molto di me dentro e, per questo motivo, spero piaccia anche a voi. Vi chiedo perdono per aver scritto a un mese di distanza, solo che, credetemi, non è stato un mese proprio facile, sotto diversi punti di vista. Spero di riuscire a pubblicare qualcos'altro presto, ma se non lo dovessi fare non odiatemi, vi prego. 
Tanto amore per tutti voi e fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando

Chia
   
 
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