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Autore: loveis4ever    08/12/2013    2 recensioni
Chris e Ian due mondi completamente diversi che scoprono cosa vuol dire amare qualcuno profondamente. Perché in fondo l'amore nè si vende e nè si compra. Lui ricco e freddo, lei povera e allegra, lui detta le regole, lei non ubbidisce, perché Chris non è una Barbie e questo Ian lo imparerà molto presto, a spese del suo cuore..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4

 
Ian seduto sulla sua scrivania stava controllando le ultime scartoffie della giornata.
L’occhio speso si fermava sul cerchio dorato intorno al suo anulare e si meravigliava ancora del fatto che si era sposato una settimana prima.
Chris era diventata fredda nei suoi confronti, infondo era quello che anche lui voleva.
Voleva che lei non si affezionasse a lui perché per entrambi era un affare. 
Lui l’aveva comprata, il loro matrimonio era un contratto, entrambi ne uscivano avvantaggiati da tutto quello che era successo.
- Signor Parker io ho finito, se lei ha ancora bisogno di me rimango!-Ian alzò li occhi dai documenti che stava visionando e si concentrò su Sarah che era alla porta con i capelli raccolti e la gonna stretta a fasciare le sue curve che lui conosceva benissimo.
- Aspetta un minuto, sto finendo di firmare queste due carte e poi possiamo andare.- Sarah annuì e si avviò verso la sua scrivania dove si mise ad aspettare il suo capo/ amante.
Ian firmò in fretta le carte e poi si avviò con Sarah verso la sua macchina.
-Non torni a casa da tua moglie?- Ian le aprì la portiera dal lato passeggeri e fece accomodare la sua assistente e poi si mise a sua volta al volante.
-Perché me lo chiedi?- Rispose lui con un'altra domanda. Sarah gli sorrise in modo amicante e poi continuò.
- Sei sposato da una settimana e già la tradisci con me!- Ian la osservò e poi mise la macchina in moto.
- Io e te facciamo solo sesso. Domani tu sei la mia segretaria e io il tuo capo!- Ian continuava a guidare nelle strade di New York, le strade sempre affollate, la gente che stava sveglia fino al’mattino.
La città che non dorme mai, così veniva chiamata da tutti i turisti e da quelli che sognano di venirci, per tale motivo che a Ian piaceva, perché quella città era come lui.
-Tutto come al solito.- Sarah avrebbe voluto qualcosa in più invece di andare solo al letto, avrebbe voluto che lui la sposasse con lei, avrebbe voluto essere la signora Parker.
La signora Parker, quel cognome era molto importante nel mondo degli affari, essere la moglie di Ian voleva dire potere.
- Ti aspettavi qualcosa di diverso?-Ian la guardò un secondo e poi guardò la strada. Sarah fece una smorfia e rispose.
-Io no. Ma tua moglie non credo che si aspetti questo.- Ian alzò un angolo della bocca facendo un sorriso sensuale.
Lui conosceva bene Sarah sapeva che lei voleva molto di più, lei voleva comandare e un modo facile per farlo era sposare lui.
- Lascia fuori mia moglie.- Si sentiva strano a dire la parola moglie. La strada che avevano imboccato era quella della villa dei Parker.
 
Chris fu svegliata da uno strano rumore…sembrava quasi che qualcuno stesse suonando un pianoforte.
Decise di alzarsi dal letto per vedere chi suonasse la musica all’una di notte rischiando di svegliare tutta la casa. 
Ian doveva essere ancora al lavoro, veniva sempre tardi a casa e se ne andava ancora prima che lei aprisse gli occhi.
Stava imparando a non perdersi in quella grande villa, quella villa che adesso le sembrava la gabbia d’oro in qui nessuno voleva starci.
I suoi passi erano leggeri e piccoli, cercava di fare il meno rumore possibile. Scese le scale in fretta e si avviò verso la sala degli ospiti dove si trovava il pianoforte.
La sua intenzione era quella di sgridare lo sconosciuto che suonava, così che la potesse smettere.
- Non si suona all’una…- Le parole però le morirono in gola alla visione di suo marito in mezzo alle gambe della sua segretaria.
Sia Ian che Sarah si bloccarono sentendo la voce di Chris.
La ragazza gli vide girare la testa al rallentatore ma non vide le facce che avevano, poiché gli occhi erano offuscati dalle lacrime.
Decise di ritornare in camera e si mise a correre più che poteva.
Si sentiva tradita da lui, anche se era sua moglie per contratto e, a lui non gli importava niente di lei, doveva pur sempre rispettarla.
Arrivò in camera che le lacrime avevano già solcato il suo viso.
Si buttò nel letto e continuò a piangere. Era frustrata e arrabbiata allo stesso tempo, aveva accettato il suo matrimonio senza amore, ma non poteva accettare il tradimento.
Non faceva parte di lei.
Sin da piccola le avevano insegnato ad avere rispetto del matrimonio, avere rispetto per il proprio marito, rispetto per Dio che gli aveva uniti.
Lui aveva stravolto tutto, lei lo aveva lasciato fare.
Sentì i suoi passi pesanti arrivare fino alla stanza e poi fermarsi davanti alla porta aperta in precedenza da lei.
Non voleva vederlo, non voleva parlare con lui né tanto meno ascoltarlo. 
Ian rimasse davanti alla porta per un po’ e facendosi coraggio entrò.
-Chris….io…io.- Le lacrime ormai non si fermavano più e sentire la sua voce la feriva ancora di più. Nel suo matrimonio aveva immaginato di tutto, ma mai il tradimento, mai davanti ai suoi occhi.
- Stai zitto, non voglio sentire una sola parola!- La sua voce era incrinata dal pianto e sentirlo che cercava di trovare le parole per giustificarsi la faceva imbestialire.
– No, tu mi stai ad ascoltare invece.- Chris arrabbiata con lui si alzò con foga e gli lanciò uno sguardo carico di odio.
- Adesso ti devo pure stare ad ascoltare! Ho accettato il fatto che tu non mi amerai mai e che questo matrimonio è solo un contratto. Ho accettato e non mi lamento perché so che aiuti la mia famiglia, ma non posso accettare il tradimento.- Ian se ne stette zitto per tutto il tempo e quando stava per replicare Chris non glielo permise.
- No, adesso mi ascolti tu! Se mi devi tradire fallo, ma non in questa casa e non davanti a me. Ho una reputazione da mantenere cavolo, so  bene che a te non te ne frega un accidenti ma cosa penserà la gente di me.- Le lacrime ormai si erano fermate ma la sua voce rimaneva comunque incrinata e la rabbia che provava la lasciò defluire attraverso la sua voce.
- La gente dirà: lo sai  che Ian Parker ha tradito la moglie dopo una settimana di matrimonio. Diranno che non sono capace di mantenere mio marito al letto, che il matrimonio era una farsa e che siamo sposati per contratto.- Ian cercò di nuovo di parlare ma chiuse la bocca perché sapeva che lei aveva perfettamente ragione.
- Non volevo ferirti in questo modo e non volevo portare Sarah in questa casa, ma me ne sono perfettamente dimenticato. Non ti preoccupare, lei non dirà nulla.- Chris si alzò dal letto e gli andò incontro, quando fu vicina gli puntò un dito al petto.
- Anche se lei non dirà nulla, io lo saprò e ogni volta che qualcuno mi fisserà penserò che loro sappiano.- Ian guardava verso il letto poiché non aveva il coraggio di guardarla in faccia, lui che non si faceva intenerirsi da nessuno, per la prima volta si fece intenerire da lei.
- Hai ragione!- Chris tolse il dito dal petto di lui e si girò dandogli le spalle.
- Bene ora puoi tornare da lei e tanto per fartelo sapere non me ne faccio niente della ragione.- Ian allora decise che era meglio scendere per non peggiorare le cose, anche se sapeva che questa non poteva passarla liscia.
Lei non era come lui voleva, cioè una donna che prendeva le cose passivamente, una donna che non gliene fregava un accidenti del loro matrimonio, ma Chris, lei era diversa.
La prima volta che l’aveva vista l’aveva intenerito e quando aveva visto che lei si stava affezionando a lui il giorno del matrimonio l’aveva allontanata, ma niente.
Lei l’aveva stupito di nuovo con le sue lacrime, lei ci voleva ancora credere e per quanto non lo desse a vedere sperava nel loro matrimonio.
Arrivò nella sala degli ospiti e trovò Sarah completamente vestita.
-E ora che tu te ne vada!- Sarah si alzò dal divano dove si era seduta per aspettarlo e gli sorrise.
- La mogliettina non l’ha pressa bene?- Ian le regalò uno sguardo di ghiaccio e sempre con voce fredda le rispose.
- Se tieni al tuo lavoro non farei domande e se osi dire a qualcuno quello che è successo io ti distruggo. Hai capito?- Sarah fece una smorfia e poi un assenso con la testa.
Lui la poteva distruggere con una sola parola e quindi era meglio se lei teneva la bocca chiusa.
- A domani!- Presse il suo capotto e se ne andò senza fiatare più.
Ian rimase solo nella grande stanza, presse una coperta da un armadio e si mise a dormire in una delle tante stanze.
 
La mattina arrivò con una lentezza esasperante per Chris, che aveva passato la notte in bianco. Lui non era tornato a dormire nella stanza e per lei era un sollievo.
Averlo vicino a dormire sarebbe stato uno strazio per lei, si sentiva una stupida in quel momento. Per tutta la notte non aveva fatto altro che pensare alla sua vita futura a fianco di Ian Parker, le sembrava uno scherzo del destino a passare la sua vita con un uomo che non l’avrebbe amata mai o forse lui dopo qualche anno si sarebbe stufata di lei e l’avrebbe lasciata.
Sarah ne sarebbe stata felice, non faceva altro che chiedersi perché sposare lei e non Sarah, insomma loro due avevano una relazione, ma no, lui aveva preso lei e l’aveva messo in un mondo pieno di bugie.
Sì alzò che erano le quattro del mattino, non c’è la faceva a stare più in quella stanza.
Andò in cucina a prepararsi una camomilla, nessuno si era ancora svegliato e quindi si poteva godere la camomilla in pace.
Ma il destino aveva deciso che non poteva godere della pace perché nemmeno 10 minuti dopo entrò Ian a petto nudo e la tuta del pigiama, i capelli neri scompigliati e gli occhi un po’ arrossati. Per quanto era arrabbiato con lui, in quel momento non poteva far altro che arrossire.
Suo marito era un gran bell’uomo e anche uno stronzo di prima categoria.
Alfons le aveva detto che Ian era stato eletto da una rivista come uno degli imprenditori più belli del mondo.
Vederlo in quel modo aveva capito benissimo il motivo.
Nessuno dei due disse una parola, Ian si sedette affianco a lei a sorseggiare il caffè e lei continuò come se lui non ci fosse in quella stanza, anche se era una cosa difficile visto che, il suo profumo le solleticava il naso.
Perché doveva essere così dannatamente sexy si chiedeva Chris, perché in quel momento la sua rabbia era passata in secondo, perché invece di infierire contro di lui pensava a quanto lui era sexy.

Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia e spero di ricevere le vostre oppinioni.
Ringrazio tutti quelli che recensiscono!!
Alla prossima XD
loveis4ever

 
   
 
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