Anime & Manga > My HiME - My Otome
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    09/05/2008    5 recensioni
[Mai HiME - anime] Mai si guardò attorno: l’anno prima suo fratello ed Akira erano negli Stati Uniti, mentre i Natali precedenti al loro arrivo al Fuuka Gakuen, da che avevano perso entrambi i genitori, lei e Takumi li avevano trascorsi praticamente da soli. Adesso, invece…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Natale in famiglia

 

 

«Va bene che siamo in tanti, ma non avrete preparato un po’ troppa roba?»

   «Dici?»

   Gli occhi dal bel taglio orientale della ragazzina vagarono da un angolo all’altro del ripiano della cucina della camera di Mai, scivolando lentamente su una decina di diversi piatti da portata. «Beh…» ricominciò, cercando le parole adatte.

   Mai sorrise, rigirando la carne sul fuoco. Sotto al solito, buffo grembiule color crema e rosa, si notava un bell’abito nuovo ed elegante. «Non sottovaluterei l’appetito di Mikoto, se fossi in te.»

   Akira, anche lei vestita in modo più accurato del solito, con un maglione a trecce rosso che le accendeva gli occhi amaranto ed una corta gonna a portafoglio dalla stoffa a scacchi rossi su fondo nero, si volse verso il gruppo di ospiti proprio mentre Yuuichi e Reito prendevano Mikoto per le braccia per trattenerla e Shiho allontanava da lei le prime portate che Takumi aveva appena messo in tavola.

   «Onee-chan, io non ho altro da fare.»

   «Perfetto. Anch’io ho praticamente finito» rispose la bella Tokiha, spegnendo il fuoco. Adagiò la carne in modo impeccabile su di un letto di verdure tagliate finemente ad arte da Akira pochi istanti prima, e contemplò la propria opera con aria soddisfatta. «Takumi, Akira-kun? Mi aiutate a portare tutto di là?»

   I due ragazzini annuirono, ma mentre la moretta prendeva abilmente ben tre piatti in una volta, Takumi fu sul punto di rovesciarne uno. Akira fece d’istinto un passo indietro per evitare spiacevoli sorprese come era accaduto in passato. «Fa’ attenzione!» sibilò, indispettita.

   «S-Scusa» farfugliò lui, impacciato. «Però l’altra volta è finita bene» aggiunse poi, fissandola con dispetto con la coda dell’occhio.

   La kunoichi avvampò. «S-Scemo!»

   «Che succede?» volle sapere Mai, slacciandosi il grembiule e mettendolo via.

   «Niente» scattò subito Akira, avviandosi con passo frettoloso verso il resto del gruppo. Più adagio, Takumi la seguì ridendo.

   Quando infine tutti si furono accomodati, finalmente la cena di Natale poté cominciare, e fra uno scherzo ed una chiacchiera, interrotti dai complimenti ai cuochi, Mai si guardò attorno: l’anno prima suo fratello ed Akira erano negli Stati Uniti, mentre i Natali precedenti al loro arrivo al Fuuka Gakuen, da che avevano perso entrambi i genitori, lei e Takumi li avevano trascorsi praticamente da soli. Adesso, invece… Adesso le cose erano molto cambiate, ed entrambi i fratelli potevano godere della compagnia dei rispettivi innamorati, Yuuichi ed Akira; come se questo non fosse bastato, Mikoto, che per Mai era ormai davvero come una sorella minore, aveva preteso ed ottenuto di partecipare a quella cena con la sua compagna di stanza, e non potendo lasciare il suo unico fratello da solo, le due avevano dovuto invitare anche Reito, con grande disappunto di Yuuichi, che pure non era stato in grado di piantare in asso Shiho per quella sera, per non essere altrimenti accusato da lei, con occhi cucciolosi e vocina singhiozzante, di abbandono di “onee-chan”. Ma a Mai poco importava della presenza di terzi incomodi in quella che era partita inizialmente con l’idea di essere una cenetta romantica: a lei, che per lungo tempo aveva sofferto la solitudine, il dover passare una serata in compagnia della sua famiglia allargata non dispiaceva affatto, anzi.

   Ma quella sensazione di pace e beatitudine durò fino a che la povera ragazza non levò lo sguardo al soffitto, ornato con festoni e decorazioni varie da Reito e Shiho. «Vischio?» mormorò con fare distratto, non rendendosi conto di cosa avrebbe scatenato quella sua innocente osservazione.

   «Sììì!» esultò subito Shiho, anche lei vestita con un grazioso vestitino rosa confetto, tutto trine e fiocchetti. Per la serata speciale, poi, la ragazzina aveva raccolto i capelli nei soliti quattro buffi codini a cui però aveva dato un tocco di eleganza acconciandoli in grossi boccoli. Si avviticchiò al braccio sinistro di Yuuichi e soggiunse, con fare vergognosetto: «E’ per avere più occasioni di baciare il mio Onii-chan.»

   «Scordatelo» le tagliò le gambe lui, continuando a mangiare e rimanendo pressoché impassibile.

   «Ma se ne ho messo apposta uno sopra di noi!» si stizzì l’altra, mettendo il broncio.

   «Potevi risparmiarti la fatica.»

   «E’ una tradizione!»

   «Non m’importa.»

   «Onii-chan!»

   «Mai-san?» La ragazza si volse verso Reito, diviso da lei soltanto da una Mikoto intenta a far piazza pulita della cena natalizia preparata dai due fratelli Tokiha. Il giovane la fissava con sguardo penetrante. «Devo confessarti di aver avuto la stessa idea di Munakata-san.»

   Mai avvampò, sentendosi improvvisamente a disagio. «Re… Reito-san…»

   «Quindi,» continuò lui con tono affabile, «se vogliamo rispettare la tradizione almeno noi due…»

   «Quale transizione?» domandò Mikoto, interrompendoli con un ossicino di pollo tra le fauci.

   «A Natale,» colse la palla al balzo Shiho, sporgendosi verso di lei con fare pettegolo, «quando due persone si trovano sotto al vischio…» Fece una pausa per dare più enfasi al discorso. «Devono scambiarsi un romantico bacio d’amore!» e nel completare la frase, arrossì e si portò le mani al volto, scuotendo freneticamente il capo con fare imbarazzato, così che i suoi codini, oscillando pericolosamente a destra e a manca, non mancarono di schiaffeggiare il povero Yuuichi.

   Mikoto batté le palpebre. «Bacio?» ripeté, alzando gli occhi ambrati al soffitto e notando un rametto di vischio proprio sopra di sé. La sua bocca, per altro sporca di salsa, si allargò in un sorriso fanciullesco. «Devo baciare Mai, allora!»

   Quella sobbalzò, mentre Shiho ed Akira arrossivano con aria innocente e Yuuichi e Takumi inarcavano un sopracciglio, perplessi. «Mikoto!»

   «Non è possibile, Mikoto-chan» le fece notare Reito con un sorriso affettuoso. «Quel rametto che vedi l’ho riservato a me e a Mai-san» ci tenne quindi a precisare.

   Mikoto non fu d’accordo. «Ani-ue, giochi sporco!» sentenziò, fissandolo con fronte corrucciata. «Il vischio è sopra la mia testa! Quindi Mai la bacio io!» e nel dirlo si gettò a pesce su di lei che, nel modo di indietreggiare, spinse Takumi addosso ad Akira in perfetto stile go-down.

   «Ohi!» protestò la kunoichi, infastidita.

   «Scusa, non l’ho fatto apposta!» si affrettò a giustificarsi il ragazzo.

   Akira sospirò, rassegnata. «Lo so, infatti ce l’ho con quegli esagitati» spiegò, facendo cenno con il capo verso il resto della combriccola: accanto a lei, Shiho aveva ripreso capricciosamente e rumorosamente a tampinare Yuuichi per un bacio che lui non voleva saperne di darle, mentre più in là Reito cercava di convincere sua sorella a scrostarsi dal prosperoso petto di Mai, la quale, pover’anima, tentava anche lei di dissuadere Mikoto che non era il caso di prendere così sul serio una tradizione tanto frivola, anche e soprattutto perché in quel modo rischiava di imbrattarle la camicetta nuova.

   «Era proprio necessario invitarli tutti, ben sapendo come sarebbe andata a finire?»

   Takumi però non l’ascoltava, gli occhi azzurri che fissavano un punto imprecisato verso l’alto. Akira ne seguì lo sguardo e subito arrossì, girando di scatto il viso dall’altro lato. Il ragazzino rise e, prendendole una ciocca di capelli fra le dita, l’attirò gentilmente verso di sé, sfiorandole la tempia con un bacio. «Buon Natale, Akira-kun.»






Dopo una breve vacanza, Lanfranco ha deciso di sfornare questo, oggi, anche se a mio avviso non è ancora del tutto riposato... Mah.
L'idea di scrivere della famiglia allargata di Mai mi solleticava già da un pezzo la fantasia, a dire il vero, e siccome non vedevo momento migliore per ambientare la cosa se non in occasione di un Natale, che di norma in Giappone si passa con il/la proprio/a innamorato/a (un po' come fosse un altro San Valentino), ho preferito unire un po' la tradizione mutuata dall'Occidente (ed in seguito trasformata) con quella delle nostre abbuffate in famiglia. Spero perciò di aver reso l'idea. Altrimenti... beh, farò di meglio la prossima volta! ^^;
Salutandovi tutti calorosamente, ringrazio NicoDevil, Chiarucciapuccia, Hinata_chan, Gufo_Tave, AtlantisLux e Cisca90 per aver lasciato un commento alla precedente mia shot, Rinascere.
Shainareth



  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth