Non conosceva altro lo sparviero
che nel suo volo fiero
apprese di Libertà il sapore.
E il mondo in basso
era soltanto
una macchia di colore.
Amore.
L'arciere degli dei colpì il rapace
con una freccia d'affetto mordace
per una nuvola candida e fugace.
Lo sparviero s'invaghì del nembo
che lo accolse nell'etereo grembo
e lo cosparse d'inerte desir.
Dopo confusi anni da quell'incontro fatale
lo sparviero e la nuvola si vollero unire
e un'unica entità scelsero di divenire.
Decisero, in seguito, alla fine della storia -
quando il tempo incise su entrambi gli amanti -
di condividere col mondo l'ascetica gloria.
E i due si fecero acqua e precipitarono su ogni roggia
con magici effetti di pace e rinfrescanti
e noi oggi diamo a loro il nome di pioggia.