08/12/2013
4 recensioniLoser
Cosa c’era di sbagliato in lei?
Era solo una bambina di otto anni con i capelli lunghi, gli occhi grigi e i lineamenti orientali a cui piaceva un po’ governare.
Forse quest’ultimo aspetto avrebbe potuto metterla in cattiva luce, ma intorno a lei c’erano persone peggiori, molto più crudeli.
Proprio una di quelle persone, quella mattina di dicembre, l’aveva spinta a terra procurandole una moltitudine di graffi e lividi.
–La prossima volta ti concio peggio se non mi dai la merenda, chiaro?!- strillava una bimba di dieci anni alta e robusta.
La piccola Heather, ancora stesa sul terreno grezzo, si mise a sedere e rivolse all’altra uno sguardo rassegnato.
–Rispondimi!- continuò la bambina più grande con fare autoritario.
L’asiatica aprì la bocca per pronunciare un “sì”, ma non riuscì a dire nulla che un mucchietto di terreno le arrivò in faccia. Una parte di esso le finì anche negli occhi procurandole bruciore e facendo uscire qualche lacrima.
–Perdente- concluse l’altra ragazzina dirigendosi verso il suo gruppetto di amiche.
Heather si alzò in piedi e si cercò di pulire il vestito sporco di fango, ma senza concludere molto. Subito dopo raccolse lo zaino da terra e andò verso il bagno delle femmine per darsi una sistemata.
Sullo specchio si vedeva la sua immagine riflessa che, in quel momento, non era un spettacolo per gli occhi.
Heather iniziò a piangere fregandosene del fatto che qualcuno sarebbe potuto entrare e avrebbe potuto cominciare a farle mille domande.
Sconfitta, ecco come si sentiva.
Era lì con il volto pieno di ferite e rigato di lacrime, con il cuore a pezzi e con l’anima piena di tristezza, ma sapeva di non poterne parlare con nessuno.
Quando più tardi avrebbe visto la sua maestra e, successivamente, sua madre avrebbe detto che aveva le scarpe slacciate ed era inciampata e magari si sarebbe dovuta sorbire anche una ramanzina.
L’asiatica rivolse ancora uno sguardo allo specchio e un moto di rabbia la invase.
Non era giusto, lei era una bambina buona, ma era costretta a subire tutto ciò ogni singolo giorno.
Quindi forse sarebbe dovuta essere cattiva?
Un ghigno si dipinse sul suo volto mentre un’idea la fulminò.
–La pagheranno cara.- sussurrò.
Heather prese il suo zainetto e si diresse in classe.
La maestra non era ancora arrivata e ciò significava che in aula c’era un putiferio.
All’arrivo della mora però calò il silenzio.
–Eccola lì la perdente- sputò la bambina di prima che si trovava lì in quanto ripetente.
L’asiatica non disse una parola, ma si avvicinò alla sua interlocutrice.
–Cosa c’è idiota? Sei qui per supplicarmi di smetterla?- continuò Sarah, quella che faceva la bulletta.
Heather non mosse un solo muscolo e ciò fece irritare l’altra che iniziò ad urlare: –Non mi rispondi? Bene, allora ti prendo a pugni!-
Con una mossa veloce, la mora evitò il colpo, prese un pesante libro dalla vicina libreria e lo tirò in testa a Sarah la quale cadde a terra.
Heather non si fermò, continuò a prendere a botte la bambina con foga mai vista, ma per sua sfortuna entrò la maestra.
–Che succede qui?- chiese la donna preoccupata.
–Heather mi ha picchiato!- si lagnò la ripetente.
L’insegnante si avvicinò all’asiatica e le urlò di venire subito con lei dalla preside.
Più tardi, Heather era in camera sua , in punizione.
Ciò però non la rendeva triste, anzi sul suo volto era stampato un sorrisetto malefico.
–Non sarò mai più una perdente.-
Angolo Angy
E poi ci sono io che nel periodo di Natale scrivo cose deprimenti.
Io sì che sono coerente.
So che, dato che siete tutti in euforia natalizia, non avete nemmeno aperto la pagina, ma se c’è qualcuno che è arrivato fin qui, lo ringrazio c:
Chiunque ci sia spero recensisca, anche in modo negativo.
Ora vado
Ciaoo :3
Angy
P.S. Non ho messo l’avvertimento OOC nonostante il fatto che all’inizio Heather lo sia perché in fondo non sappiamo se sia stata sempre cattiva e se magari per una parte della sua vita sia stata buona.
Se non siete d’accordo, fatemelo sapere.