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Autore: AlessiaPerni    08/12/2013    1 recensioni
Sono passati anni dalla morte del presidente snow, e dalla caduta del regime di Capiol City. Gli hunger games non esistono più. Ma Peeta ritorna nella capitale, per parlare, per ricordare e per raccontare come lui ha vissuto davvero gli anni degli hunger games, della guerra e della liberazione
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Signore e signori, sono lieto di presentarvi il ragazzo del pane! ancora quì con noi, Peeta Mellark!"

Riesco a sentire il pubblico che rimane col fiato sospeso. Sento le mie scarpe di pelle lucide fare rumore dietro le quinte. Non sono mai stato
molto agile e questo vestito di seta blu notte non aiuta i miei moviementi.

Incespico per cercare di salire gli scalini. Tra poco sarò sul palco,dopo così tanto tempo.

Flashback. Vedo Katniss davanti a me, con il suo vestito rosso fiammante, sto aspettando che tocchi a me. Sono l'ultimo tributo a parlare, devo per forza fare bella figura se voglio sperare di vivere quel poco di più. Ma poi cosa cambierebbe? tanto sono spacciato lo stesso.

Cerco di calmarmi, è inutile iniziare la serata con il piede spagliato. Il segnale acustico mi riporta alla realtà.
Le luci mi brillano negli occhi. Vedo Caesar, il suo sorriso capace di mettere a proprio agio anche il più diffidente dei tributi non era invecchiato di una virgola.

"Peeta, Peeta!"
"Caesar! che piacere vederti!" accenno un sorriso e mi accomodo sulle grandi poltrone di camoscio blu in centro al palco. assomiglia così tanto a quello
dell'edizione della memoria ma cerco di concentrarmi sul presente anche se credo che questa serata sia fatta apposta per ricordare il mio passato.
Sono passati 20 anni dalla morte del presidente e dalla liberazione del paese,così Caesar mi ha chiesto di essere ospite per un'intervista esclusiva.

Ho accettato, lui in fondo è sempre stato dalla parte dei tributi e dei ribelli. Ho lasciato Katniss a casa,i bambini hanno bisogno di lei e non avrei voluto
vederla soffrire inutilmente. 
Mi faccio coraggio. Ricordare sarà difficile ma voglio che tutti sappiano la verità sulla ribellione e su Panem.

"Peeta, sei in forma vedo! Sono molto lieto di averti quì oggi. E' un bellissimo gesto quello che hai fatto per la popolazione di Panem"
Accenno un sorriso, io e Caesar abbiamo sempre avuto un certo feeling già dalla prima intervista durante i 74 esimi hunger games.

Parte un filmato sullo schermo alla nostra destra. 
Si vedono le immagini della mietitura, La parata dei tributi, L'arena dei 74 esimi giochi.
Poi ad un tratto i filmati della festa di snow, del finto matrimonio, delle interviste.
Mi costringo a non guardare,per ora. So che dovrò fare alla mente molti ricordi dolorosi. 

Quasi ci penso a quel giorno.. quando il nome Peeta Mellark fu estratto alla mietitura. Pensavo di essere spacciato e invece la mia vita è cambiata per sempre.   Non so se ringraziarlo il destino,in fondo.

Il filmato finisce e Caesar comincia a parlare degli Hunger games, dei tributi,dei martiri e degli scenari devastanti dei giochi.
"Peeta posso capire quanto sia doloroso per te ricordare tutti questi momenti e queste esperienze della tua vita che, immagino, l'hanno cambiata.
Ma per prima cosa vogliamo che ci racconti quel giorno, il giorno in cui tutto cambiò e divenni tributo per gli Hunger games"

Faccio un respiro, più che altro per riordinare le idee prima di parlare.




 

-Me la ricordo quella mattina. Era una tiepida giornata di primavera, il sole splendeva alto e le primule fiorivano nei pochi ma bellissimi prati del distretto.
Ricordo che mi madre mi venne a svegliare presto. Era il giorno della mietitura. Ammetto che ero un po teso, come ogni anno speravo di non essere chiamato, ma di solito i nomi che venivano estratti erano quelli dei ragazzi del giacimento,quindi potevo ritenermi.. tranquillo? no,forse solo meno preoccupato di loro.
Mangiai una fetta di pane e salutai tutti per andare da Delly.
Mi incamminai nella strada sterrata che porta dalla panetteria fino a casa sua. Guardai tutte le faccie dei bambini che incontrai e sperai davvero che nessuno di loro potesse essere estratto. Sono tutti così piccoli e indifesi, sarebbe come andare in contro alla morte.
Arrivai da Delly in ritardo ma ci incamminammo per una passeggiata, mancava poco all'inizio della mietitura.
Non ricordo come mai, ma mi parlò di quanto io fossi importante per lei e che se anche avevamo quasi rovinato tutto, la nostra amicizia era salda come prima.
Si.. ecco, Io volevo molto bene a Delly ma non sapevamo se tra noi c'era qualcosa di più. Avevamo cercato di evolvere il nostro rapporto in qualcosa di nuovo,ma  c'era sempre qualcosa che ci fermava. O meglio, mi fermava.
Quella bellissima bambina del giacimento da cui ero da sempre innamorato ma con cui non avevo mai avuto il coraggio di parlare : Katniss Everdeen.
Le treccie scure e gli occhi grigi, il canto idilliaco e quel carattere sfuggente l'avevano resa un sogno perduto. Sapevo che lei era molto amica di un'altro ragazzo del giacimento,un certo Gale. Uno bello e alto, tanto amato dalle ragazze, credo pure da Delly.
Insomma, non volevo parlare di questo. Io amavo Delly, certo, ma non sapevo bene in che modo.
Durante il tragitto per arrivare alla piazza del distretto, dissi a Delly che io l'amavo, ma quel tipo di amore diverso. amavo anche Katniss anche se quello era un amore davvero inspiegabile. Quel genere di amore che esiste solo nei libri, quello che provavo per lei era qualcosa di bellissimo ma al tempo stesso logorante. Dissi a Delly che non doveva preoccuparsi, che io sarei stato sempre lì per lei, era la mia migliore amica.
Arrivati ci smistarono tra una folla di ragazzi, davanti al palazzo di giustizia. Delly era dall'altra parte della piazza, l'avrei ritrovata dopo davanti alla 
panetteria dopo la mietitura come d'accordo. Ormai ero quasi convinto che saremmo tornati a casa entrambi.
Arrivò Effie trinket, ci fecero vedere il solito filmato, il solito discorso di ogni anno. Poi, Effie trinket vestita di tutto punto allungò la mano dentro la
palla di vetro con tutti i nomi e pronunciò allegoricamente il contenuto del biglietto: Primrose Everdeen.
Primrose everdeen. Era la sorella di Katniss! Una povera bambina del giacimento costretta ai giochi. Ero scosso. sarebbe morta di sicuro.
L'unico lato positivo era che Delly per lo meno era salva.
Ad un tratto sentii un rumore di passi dal fondo della piazza, spintoni, grida. Katniss Everdeen si era appena offerta volontaria per salvare la sua sorellina.
Katniss Everdeen, la bambina del giacimento di cui anni fa mi innamorai perdutamente, è appena diventata un tributo.
Ero ancora scosso per quello che era appena successo, avrei potuto non riverderla mai più. Nella confusione del momento, mi girai per cercare di scorgere qualcuno, quando sentii il mio nome spargersi nelle orecchie di tutta la piazza.
Effie trinket aveva appena pronuciato il mio nome.
Sarò un tributo dei 74 esimi hunger games con la ragazza di cui sono innamorato. Morirò per la ragazza di cui sono innamorato.
Mi trascinano velocemente in una stanzina ben arredata all'interno del palazzo di giustizia, per ricevere i miei ultimi saluti. 
Sapevo già che mia madre non sarebbe venuta. Non voleva rischiare di fare finti pianti per un figlio che valeva quanto un'altro. 
Forse mio padre, in fondo lui ci teneva a me.
Delly, l'unica che volevo veramente vedere era Delly.
La porta si aprì, mio padre entrò. Aveva in mano un po di biscotti, me li porse. Cercai di non piangere e di tenere le lacrime dentro. Dovevo essere forte. Dopo un po di esitazione lo abbracciai, per la prima volta dopo così tanti anni. Gli dissi che c'era qualcuno che aveva bisogno di quesi biscotti più di me. Ricordo le sue ultime parole prima di uscire dalla stanza "Non sei una loro proprietà, Io credo in te figliolo. Ah,e la mamma dice che il distretto 12 quest'anno potrebbe avere un vincitore".
Capii che non stava parlando di me, ma apprezzai il gesto e rimasi a fissare il vuoto per qualche minuto.
La porta si aprì lentamente per la seconda volta, e fui colto alla sprovvista da un'abbraccio caldo e profumato. La strinsi ancora più forte,
volevo che non finisse mai.
Sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che avrei abbracciato Delly, La guardai un'ultima volta con gli occhi ormai pieni di lacrime. Non importa se quello che provavoper Katniss era inspiegabile,forte e tutto il resto.
Delly era la persona più importante che avevo e non potevo permettermi di dirle addio così.
Fu in quel momento che la baciai davvero. Non quei baci che si danno alle ragazze per divertimento sulle scorie delle miniere per vantarsi poi con gli amici.
No. Uno di quei baci che ti rimane nella mente per sempre. Lei si tolse dalla mia presa. "Peeta,Peeta.. Non farlo. Io resto quì. Katniss no. Non sprecare questa opportunità, tu la ami davvero,lo so."
Delly mi capiva,voleva sul serio qualcosa tra me e Katniss.
 L'ultimo saluto a Delly fu speciale, e quando la porta si richiuse tra le nostre lacrime di addio,capii che quello che aveva detto mio padre era vero,
 non ero una pedina dei loro giochi. e dovevo dimostrarlo.-

 

  
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