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Autore: Joan Douglas    09/12/2013    2 recensioni
Era già troppo tardi quando Kurt si rese conto che Blaine si era alzato velocemente dal divano ed era corso nell'altra stanza per frugare negli scatoloni e...
« Trovata! » proclamò, alzando al cielo la stella spelacchiata e ammirandola in tutta la sua bellezza.
« Blaine! No, ti prego, Blaine, non- »
Sì, decisamente troppo tardi. Il ragazzo si era avvicinato all'abete solo per metà decorato da ghirlande argentate disposte accuratamente da Kurt, e si era lanciato – letteralmente – in un salto che lo avrebbe dovuto catapultare verso la punta dell'albero.
Avrebbe.

~
Un blu di Prussia, un rosso porpora e un verde trifoglio. Un Kurt decisamente esasperato dal proprio ragazzo. E un Blaine che tenta solo di fargli capire cosa sia veramente importante a Natale.
Sì, con forse qualche imprevisto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Blu di Prussia, Rosso porpora e Verde trifoglio.

 

In casa Anderson-Hummel c'era il putiferio più totale.

Illuminazioni colorate di qua, palline argentate di là, e un Blaine enormemente terrorizzato dal proprio ragazzo, intento a trovare la combinazione perfetta tra le ghirlande all'esterno e quelle dell'interno.

A quel punto, Blaine gli aveva chiesto, molto ingenuamente: « Ma le decorazioni esterne sono all'esterno, e quelle interne all'interno. C'è davvero bisogno di abbinarle? »

Il ventenne – ancora troppo giovane per morire – venne investito dallo sguardo omicida del proprio ragazzo in versione arredatore. Era quasi più spaventoso della versione wedding planner.

Era ormai da una ventina di minuti che andava avanti così: Kurt che frugava nervosamente nelle scatole, caratterizzate tutte dalla scritta sbavata “Natale”, e lanciava per ogni parte dell'appartamento qualcosa.

« È il primo Natale che passiamo insieme, nella stessa casa, a New York » aveva detto levandosi un po' di polvere dai jeans, con attenzione, « voglio che tutto sia assolutamente speciale e indimenticabile. »

Blaine non aveva capito che con “speciale” e “indimenticabile” intendesse che fosse in procinto di impazzire per scoprire se il blu di Prussia si potesse accostare al rosso porpora.

A quel punto Blaine aveva detto, sovrappensiero: « Ma sono solo un blu scuro e un rosso, che differenz- »

Kurt aveva riso quasi istericamente, portandosi le mani allo stomaco, come se Blaine avesse appena detto la barzelletta migliore mai sentita. Poi si era fatto subito serio – sicuri che non soffrisse di sdoppiamento di personalità? – e aveva detto, sempre fulminandolo: « No. Il blu di Prussia è il blu di Prussia e il rosso porpora è il rosso porpora. »

« Okay » disse solo Blaine, grattandosi la testa, disorientato, e spaparanzandosi sul divano per sfogliare un catalogo natalizio.

Forse a Kurt facevano male le feste. O forse, semplicemente, Blaine avrebbe dovuto chiamare Rachel per accertarsi se fosse tutto in regola, se facesse così ogni anno.

La cosa certa era che se si fosse avvicinato a lui in versione arredatore di interni, avrebbe dovuto anche scrivere il proprio testamento.

« Blaine? »

Oh. Blaine si accertò per un attimo di non essersi sognato quel tono tranquillo.

« No, Kurt, non ho nascosto io il tappetino verde con la scritta “Happy holidays” da mettere fuori dalla porta » disse, dato che gliel'aveva già chiesto prima e probabilmente se n'era dimenticato, inalando tutta quella polvere che si era depositata negli scatoloni. O, forse – forse, forse –, voleva solo fare l'offeso.

Girò pagina, fingendo interesse verso degli orsacchiotti in peluche con la scritta “Merry Christmas” sul petto.

Si sentì uno sbuffo rassegnato e poco dopo, da dietro lo stipite, comparì Kurt nella versione di... di suo ragazzo, questa volta.

« Tre cose » disse quest'ultimo, avvicinandosi al divano ed elencandole sulle dita. « Primo, quel tappetino ormai è solo pacchiano, l'ho buttato io prima. Secondo, non era un semplice verde, ma un verde trifoglio. Terzo, scusa. »

Una volta che ebbe finito, Kurt si inginocchiò per terra, fino ad avere il capo del suo ragazzo a una distanza che Blaine chiamava “anti-concentrazione”. Tuttavia, dovette sforzarsi per trovare delle parole negli angoli più reconditi della sua testa.

« Tre cose » gli fece il verso, imitando Kurt nell'elencare i punti sulle dita. « Primo, perché non me l'hai detto prima?! Secondo, che diavolo è il verde trifoglio? » Poi, vedendo il suo ragazzo prendere fiato per cominciare la sua dettagliata spiegazione, aggiunse: « Anzi, no, non lo voglio sapere. » L'ennesima occhiata assassina.

« E il terzo punto? » chiese Kurt, mentre si arrampicava sul divano e rinunciava all'impresa di illustrare al ragazzo le varie sfumature di verde che c'erano al mondo.

In tutta risposta, Blaine arricciò il labbro inferiore, evitando lo sguardo azzurro del suo ragazzo e facendo l'offeso, borbottò: « Vorrei sapere perché ti dovresti scusare. »

Kurt era ormai seduto comodamente sulla stoffa calda del divano e poteva vedere chiaramente quanto invece Blaine sapesse eccome perché si stesse scusando. Oh, sì, che lo sapeva, e quando intercettò il suo sguardo non poté fare altro che trattenere malamente un sorrisetto: Blaine ormai era un libro aperto, e questo non poteva che fargli piacere.

« È che voglio davvero che questo Natale sia speciale per noi, Blaine. Ma, senza rendermene conto, ti ho solo aggred- »

Le sue parole furono bloccate – piacevolmente bloccate – dalle labbra del suo ragazzo, che, per chissà quale motivo, aveva deciso che alla fine le sue scuse non gli importassero un granché. Blaine avvolse subito le braccia intorno al corpo teso di Kurt, sentendosi sciogliere dal calore che emanavano i loro corpi a contatto, mentre si sfioravano tra loro.

L'atmosfera si stava facendo calda, anzi ustionante, quando Blaine interruppe quello che probabilmente sarebbe accaduto di lì a poco se non si fossero fermati. Voleva dire ancora qualcosa.

« Sono solo delle stupide decorazioni, tesoro. Il Natale non cambierà molto se scoprirai se il rosso di Prussia e il blu possano- »

« Il blu di Prussia. »

« … possano essere abbinati. Capisci? »

Kurt annuì, appoggiando il mento sul petto del suo ragazzo e facendo vagate le dita affusolate sul suo fianco semi scoperto. « Sicuro? »

« Più che sicuro » proferì Blaine, poco prima di lasciargli un lieve bacio tra i capelli scompigliati.

« Come fai a sopportarmi? » chiese di punto in bianco Kurt. « In queste situazioni, intendo. Potresti fare le valigie e andartene. Io non mi sopporterei. »

L'altro ridacchiò, perché, veramente, un'affermazione più sconclusionata di quella non poteva esserci. « Vuoi davvero saperlo? »

Kurt si rannicchiò di più contro il corpo del suo ragazzo mentre annuiva, con il viso rivolto a lui, gli occhi interessati.

« Perché ti amo » rispose Blaine. « Certo, certe volte ti fai davvero dei problemi inesistenti, ma- » schivò un cuscino, che lo mancò di poco, « ma ti amo, sì. Anche se hai appena tentato di colpirmi con un cuscino. »

Kurt ridacchiò, scuotendo la testa e fissando l'oggetto incriminato atterra.

Passarono circa due minuti nel silenzio più totale, poi Blaine interruppe quel momento perfetto con una delle sue affermazioni: « Però... mi stavo chiedendo una cosa. Hai presente quella stella da mettere in punta all'abete? Quella di polistirolo ricoperta completamente di piume bianche, argentate e soffici. Be', potremmo usarla. Non capisco perché l'hai esclusa a priori non appena l'hai vista, mi ricorda così tanto il costume da gattino che hai indossato ad Halloween, ed è un bel ricordo, puoi scommetterci. Non so proprio perch- »

« Blaine » lo richiamò all'ordine Kurt, con occhi sgranati e carichi di terrore ripensando a quell'oggetto orrendo che il suo ragazzo aveva definito “particolarmente stravagante”, non appena l'aveva mostrato a lui, felice come un bambino. « È vero che le decorazioni non sono importanti quanto la vera atmosfera natalizia, ma non puoi davvero essere seri- »

Ma fu nuovamente interrotto in quel piacevole modo, mentre Blaine soffocava le sue risate in un bacio, e di conseguenza venne colto alla sprovvista.

Era già troppo tardi quando Kurt si rese conto che Blaine si era alzato velocemente dal divano ed era corso nell'altra stanza per frugare negli scatoloni e...

« Trovata! » proclamò, alzando al cielo la stella spelacchiata e ammirandola in tutta la sua bellezza.

« Blaine! No, ti prego, Blaine, non- »

Sì, decisamente troppo tardi. Il ragazzo si era avvicinato all'abete solo per metà decorato da ghirlande argentate disposte accuratamente da Kurt, e si era lanciato – letteralmente – in un salto che lo avrebbe dovuto catapultare verso la punta dell'albero.

Avrebbe.

Un frastuono terribile si propagò per tutta la casa, avvertendo Kurt che l'irreparabile era appena successo e che ben presto non avrebbe più avuto un fidanzato, perché ucciso dalle sue stesse mani.

No, si doveva solo calmare. Un bel respiro, si disse. Un bel respiro e posso farcela. Il ragazzo si alzò dal divano e andò a controllare il disastro.

Blaine era ancora accasciato contro l'abete che era ormai spiaccicato atterra, come se stesse cercando di abbracciarlo. Le decorazioni erano irreparabilmente rovinate, sparse di qua e di là. Nemmeno Kurt riusciva a capire come avesse fatto ad allargare così tanto il raggio d'impatto di quella catastrofe.

Poi, però, guardò il suo ragazzo, disteso sul pavimento e nascosto per metà dai rami puntellati di aghi verdi. Vide i suoi i suoi capelli cosparsi di una buona dose di gel, da cui scappava un ricciolo scuro che gli ricadeva sulla fronte, e gli occhi ambrati che facevano capolino da dietro una ghirlanda spelacchiata, con il suo classico sguardo da cucciolo spaventato che utilizzava sempre per intenerire Kurt. Lo guardò e si innamorò di lui per l'ennesima volta in quegli anni.

Certo, prima di scoppiare a ridere nel vedere quell'orrenda stella piumata, schiacciata al di sotto dell'albero. Inutilizzabile, grazie a Blaine.

 

 

 

 

– Angolo dello sclero natalizio.

Allooora, questa è la mia seconda avventura in questa meravigliosa sezione.
Non so esattamente come mi sia venuta l'idea. Anzi, no forse lo so. Be', la stella descritta esiste davvero, ed è sul mio albero di Natale. È una cosa oscena, davvero, ma è tutta colpa di mia sorella minore, giuro, lol.
Poi dovete sapere che mi sono fatta una vera e propria cultura per scrivere questa flash, per quanto riguarda i colori, yep. Cosa non fanno fare le ff, lol
Avete immaginato un po' l'ultima scena? Non so voi, ma a me Blaine ha fatto una tenerezza assurda, gnaw.
Comunque, spero di avervi strappato qualche sorriso – soprattutto dopo la 5x08, che sinceramente non mi è piaciuta un granché. Voi che ne pensate? Sì, sia della mia flash, che della puntata, AHAHA.
Be', vi saluto. c:
Buone vacanze (quando cominceranno çç), gleeks!

  
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