09/12/2013
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E’ il 12 dicembre e Sebastian è seduto sulle poltrone nella sala d’aspetto dell’aeroporto di Orly.
E’ lì da ore ma è ancora seduto da solo, e ormai sa che ci rimarrà ancora a lungo.
Il volo di Blaine è stato cancellato a causa del maltempo e a Sebastian ormai sembra che l’universo sia contro di loro: quel viaggio è programmato da più di sei mesi, ma madre natura non ha potuto aspettare un giorno di più per far iniziare a nevicare.
Continua a fissare fuori dalla finestra quei fiocchi che cadono delicati, nella loro allegra danza.
Uno spettacolo stupendo per tutti, meno che per lui.
Il telefono squilla e lui risponde, senza bisogno di guardare chi è: sa che è Blaine, come lo sapeva tre ore prima quando lo ha chiamato per dirgli che era bloccato a Londra.
“Odio la neve.”
Lo sbuffo si sente chiaro e forte al telefono. Così nitido che Blaine riesce a sentirne il calore sul viso nonostante la distanza.
“E’ inutile. E’ così... Così ghiacciata.”
Non sa più che dire, è troppo stanco e abbattuto anche per trovare qualcuna delle sue solite aspre battute sarcastiche.
“E’ questo che ti insegnano alla Montpellier?”
Blaine ridacchia, prendendo come sempre in giro il suo fidanzato. E’ lontano da così tanto tempo che ormai non ne sente più la mancanza: la nostalgia è diventata una sensazione di disagio costante che lo accompagna in ogni istante.
“Odio la neve e odio la Francia. Non fa altro che piovere tutto l’anno e di inverno si mette pure a nevicare.”
“La prima nevicata è magica amore, fa avverare i desideri.”
Sebastian esita prima di rispondere. Tra tutte le cose che poteva dire, Blaine aveva scelto quella più sbagliata. Tira un calcio nel vuoto, sbuffa ancora e poi finalmente parla.
“Il mio però non lo ha avverato. Anzi.”
“Sei sicuro di averlo espresso?” domanda ancora Blaine, con un tono stranamente divertito.
Ha sempre amato quel lato ottimista nel suo fidanzato, ma in questo caso Sebastian ne è quasi irritato. Possibile che non poter passare insieme il Natale lo lasci così indifferente.
“Sì sono sicuro Blaine”
Ormai l’esasperazione ha raggiunto quasi il limite.
“Beh allora dimmelo. Tanto ormai hai detto che non si è avverato. Che cosa ha desiderato Sebastian?”
“Cosa potrei aver desiderato Blaine? Cos’è l’unica cosa che voglio al mondo? Ti voglio qui con me, adesso, subito! Non ti vedo da sei mesi, non ce la faccio più. Odio questo posto, odio essere in un altro continente. Odio tutto quanto quando tu non ci sei!”
Sebastian ormai parla a voce alta. E’ arrabbiato, frustrato, anzi, è incazzato nero. Non bada nemmeno a tutti quelli che hanno iniziato a guardarlo.
Lui vuole Blaine, il resto non importa.
“Sebastian, voltati”
E non appena lo fa, tutto sparisce.
Blaine è lì, davanti a lui, con i capelli spettinati, l’aria stravolta da chi viaggia da due giorni ma l’aria più felice del mondo.
“Una signora mi ha venduto il suo biglietto, sono atterrato dieci minuti fa”
Parla ma è incapace di smettere di sorridere Blaine; ha ancora il cellulare in mano e guarda Sebastian dritto negli occhi. E’ così bello vederlo davvero che ancora non ci crede.
“Te l’avevo detto che la prima neve avvera i desideri.”
***
Cosettina scritta in super rapidità durante questo folle weekend di preparativi natalizi, lavoro e studio.
Spero vi piaccia e faccia entrare tutti in un felice spirito natalizio. <3
Baci genteeee