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Autore: Bolide Everdeen    09/12/2013    5 recensioni
Buio.
È tutto quello che vedo davanti a me quando apro gli occhi. Dove sono? Chi sono?
La confusione sta prendendo il sopravvento, vorrei solo comprendere.
Il buio non è solamente in questa stanza sconosciuta, padroneggia anche nella mia mente.
Ricordi quel giorno di vento, accompagnato dall'aria umida?
Ricordi la prima volta in cui avevi visto la luce e sentito la voce di tua madre che diceva il tuo nome?
Ti chiami Clove, vieni dal dal distretto due e adesso sei qui, a cercare di capire.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Clove
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Colpi di cannone'
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Buio.

È tutto quello che vedo davanti a me quando apro gli occhi. Dove sono? Chi sono?

La confusione sta prendendo il sopravvento, vorrei solo comprendere.

Il buio non è solamente in questa stanza sconosciuta, padroneggia anche nella mia mente.

Ricordi quel giorno di vento, accompagnato dall'aria umida?

Ricordi la prima volta in cui avevi visto la luce e sentito la voce di tua madre che diceva il tuo nome?

Ti chiami Clove, vieni dal dal distretto due e adesso sei qui, a cercare di capire.

Buio.

Più chiaro di quello di prima, un grigio, ancora troppo scuro.

Ho solo capito che recuperando informazioni tutto quello intorno a me diventerà più chiaro.

Ma c'è solo ansia e paura, dentro di me, oltre a pochi ricordi.

Non mi so spiegare il motivo.

Ricordi quella volta in cui ti eri spinta ai confini del distretto?

Ricordi la pioggia insistente che batteva sulla testa?

Avevi visto una casa, ci sei entrata dentro, hai cercato riparo.

E nel buio, due mani ti avevano avvolto il collo e quasi soffocato.

Per la tua bassezza, per fortuna, eri riuscita a scivolare via e scappare.

Ma da lì non hai più sopportato il buio, cercato la luce anche la notte.

Buio.

Non vedo neanche una minuscola parte più chiara, solo piccoli pezzi di infanzia che si fanno largo in me.

Ora forse rammento qualcosa, ma è pur sempre poco.

Una sensazione: qualcosa di gelido nelle mie mani, di tagliente... Male che mi faceva sentire bene.

Ricordi quando hai voluto la vendetta?

Ricordi la felicità dei tuoi genitori?

Ti avevano iscritto all'Accademia per imparare ad usare le armi, ad uccidere.

Eri abile con i coltelli, li lanciavi, centravi sempre i bersagli.

E lì tu avevi conosciuto Cato, l'unica persona di cui ti sei fidata veramente, l'unico a cui hai confessato la tua paura.

Buio.

Cato, sì, forse qualcosa mi ritorna in mente.

Più che altro è pericolo, un pericolo che non so spiegare, fatto di tristezza, di malinconia, di non poterci più vedere...

Ricordi la maledizione della vostra bravura?

Ricordi quando avete urlato che sareste stati dei volontari?

Non avevate più alternative, non avevate più scelte, solo due genitori che vi hanno obbligato per la gloria e l'onore.

E, facendo finta di nulla, insieme siete andati a combattere gli Hunger Games.

Buio.

Adesso forse la memoria mi conquista di nuovo, mentre il buio sta svanendo.

Al suo posto viene la luce, la luce della verità.

È fredda, triste, però voglio comunque tuffarmi dentro a lei.

Questo buio come è spuntato fuori?

Ero nell'arena, cosa l'ha scaturito?

Ricordi le prede che hai ucciso con soddisfazione?

Ricordi quanto hai voluto far soffrire le tue vittime prima di ammazzarle?

Ne stavi per averne un'altra, ma hai parlato troppo e sei diventata tu la preda.

Un attimo e ti sei ritrovata qui.

Non c'erano alternative, non potevi più scappare.

E ti hanno portato nel buio, che adesso è diventato luce.

Una luce mortale.

 

Spazio autrice: lapidatemi, picchiatemi, fatemi tutto quel che volete, ne avete tutto il diritto.

È orrenda, una delle più brutte fan fiction mai esiste su EFP.

Ma pace, non sapevo che fare, e poi posso migliorarmi con gli errori che mi potrete gentilmente confessare in una recensione, per rendere le mie storie migliori, insomma.

L'ho letta tre volte, è decente, almeno?

So che la parte della Clove confusa è sempre troppo corta, mi piaceva più incentrarmi sulla storia di Clove, che conduceva alla sua morte.

Dopotutto, io scrivo per noia.
E, purtroppo, tendo a voler pubblicare qui.

 

Scusatemi ancora,

Bolide

P.S.= ho messo il tag OOC perché ho visto Clove sempre come una ragazza spietata e senza paure, e quindi mi è sembrato inusuale che dopo tutti questi anni avesse sempre paura del buio.

  
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