Io: ...devo andare a dormire adesso, è stata una giornata davvero piena!
Jack: Certo.. vai pure, buonanotte!
Mentre mi avviavo verso la cabina per riposare un po' (anche se sapevo che non avrei chiuso occhio) mi sentii chiamare: era Jack.
Jack: Ehm...Kim?
Io: si, dimmi!
Jack: Non...ecco..non..dirlo a nessuno.. di quanto è...
Io: successo?...perchè,.. cosa è successo?
Gli feci l'occhiolino per fargli capire che con me il suo segreto sarebbe stato al sicuro; lui ricambiò con una specie di sorriso più tranquillo di ringraziamento.
Chiusi la porta alle mie spalle e quando arrivai nella mia stanza , presi un cuscino e mi buttai sul letto:
Sul mio viso era ancora disegnato un sorriso raggiante, a cinquantadue denti.
Non riuscivo a stare tranquilla...eppure non aveva fatto nulla di che: mi aveva dato un semplice abbraccio.
Uno di quelli che si scambiano i parenti...
Eppure in quell'abbraccio ho sentito tutto il calore di qualcuno che mi vuole bene, ho rivisto ogni minuscolo frammento della mia infanzia ricomporsi all'improvviso.
Mi sono sentita amata e finalmente parte di un gruppo, di una famiglia, di qualcuno che mi accetta per come sono veramente.
Presi sonno, ormai serena e sicura che Jack, la ciurma, la nave e la pirateria sarebbero stati dalla mia parte e non sarebbero mai spariti.
Il giorno seguente mi svegliai alle prime luci dell'alba , mi vestii, misi la mia spada nell'elsa e mi avviai sul ponte, dove, tutti i marinai aspettavano impazienti il segnale della colazione pronta.
Io: Cosa succede qui? Perchè sono tutti agitati? - chiesi ad un marinaio-
Mi disse che l'agitazione era dovuta agli eventi che il Capitano avrebbe dovuto esporre quella stessa mattina dopo la colazione.
Io: Questa mattina? Cosa ci sarà di tanto importante da dire, poi...
Si aprì la porta che portava alla mensa: quello era il segnale che la colazione era pronta,fumante e già servita in tavola...
Ovviamente, "chi prima arriva, meglio alloggia" quindi i pirati si azzuffarono come bambini per poter occupare il posto migliore.
Io, ovviamente, come una stupida, mantenni la calma e arrivai dopo di tutti...conclusione? Non c'erano nè tavoli, nè sedie.
-Fantastico!- dissi sarcastica
Presi la mia colazione e mi misi a gambe incrociate in un angolino della stanza. Affianco a me c'era anche un altro marinaio che, poverino, sfortunato come me, non trovò posto a sedere. Aveva pochissimi capelli in testa e i pochi che aveva erano bianchi e lunghi.
Aveva gli occhi grigi e spenti, Una pelle scura e un sorriso sdentato
Io: Come ti chiami?
-Stan- Mi rispose il vecchietto
Io: Piacere!, io sono Kim , siamo davvero sfortun-
Stan: Io ti conosco.- mi interruppe
Io: Mi conosci?!
Stan: Di fama, quantomeno..
Io: Cosa? Di fama? Ho una fama?!
Stan: Tuo padre, tua madre! Il futuro è raggiante davanti ai tuoi occhi!
Io: conoscevi i miei genitori?
Stan: Silenzio!, sta arrivando il Capitano!
Io avrei preferito continuare a parlare: volevo avere spiegazioni...
Io: Chi sei tu? cosa sai su mio padre e mia madre?
Stan: Io sono Stan! E ora shh!! Ecco il Capitano!
Jack fece la sua entrata attraverso la piccola porta in legno e salì sul grandissimo tavolo dove stavano facendo colazione gli altri marinai per farsi ascoltare meglio.
Jack: Buongiorno a tutti! Il sole splende nel cielo e non c'è nessuna traccia di nuvole minacciose, turbelente a darci fastidio.
Tutta la concentrazione dei commensali andò a finire sull'espressione sveglia del Capitano.
Jack: Come vi avevo già anticipato, devo darvi alcune notizie riguardo la destinazione di questo...come dire "viaggio":
prima di tutto c'è da dire che non sarà una piacevole gita in spiaggia...qui si suda compari! E soprattutto la LIBERTA' va conquistata con il sudore della fronte e la forza delle nostre schiene!
La meta è stata raggiunta anche in precedenza: Isla de Muerta.
Dovremo fronteggiare la nave del nostro "amatissimo" compare.
-i presenti si guardarono con aria interrogatoria-
Sto parlando di Hector Barbossa!
-Un boato generale risuonò per tutta la stanza-
Esatto, Lui! -continuò Jack-
Dobbiamo assolutamente raggiungere L'Isla de Muerta prima di Hector, o per noi sarà la fine di tutto.
In ogni caso, la nave non è adeguatamente equipaggiata! Dobbiamo armarci di più! per qualsiasi evenienza!!
I marinai urlavano e davano ragione a Jack: per loro era la guida, un dio, il capo supremo della Perla Nera e lo ascotavano come dei bambini che ascoltano le favole.
Tutti applaudivano. Jack guardò verso di me come se stesse cercando il consenso di ciò che aveva detto.
Lo guardai ridendo: era il solito Jack, amava essere al centro dell'attenzione, non sarebbe mai cresciuto.
Mentre ero intenta a osservare la situazione sentii di nuovo la voce di Stan:
-Devi lottare-
Io: Cosa?!
Mi girai, non c'era più nessuno affianco a me: mi guardai intorno,ma nessuna traccia di Stan.
Rimasi turbata da quelle parole: "DEVI LOTTARE"..
Quando i pirati smisero di urlare, si concentrarono sulla loro colazione e Jack scese dal tavolo.
Jack: Allora? Com'è stato il mio discorso?
Io: Molto convincente, davvero...
Jack: Cosa c'è che non va?
Io: Nulla, è che...vorrei sapere di più sul conto di uno dei tuoi marinai, il suo nome è Stan.
Jack: Mai sentito prima.
Io: è impossibile! Ci siamo parlati prima! era affianco a me ti dico!
Jack: Kim, conosco bene la mia ciurma, non c'è nessuno di nome "Stan" mi dispiace!
...QUESTO E' MOLTO STRANO... O.O