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Autore: Elder_Tea    09/12/2013    0 recensioni
Avevano lottato come un prode esercito fedele al suo lord, ma erano morti senza che nessuno gli risollevasse gli animi durante la battaglia. Erano morti invano, per un regno che, vincendo o perdendo, sarebbe crollato comunque, sotto alle continue lotte intestine tra i pretendenti del potere.
Il regno era stato portato alla deriva, lottando per una causa giusta ma senza un vero e proprio fine. I nemici erano stati sconfitti ma il regno era crollato comunque, inesorabilmente, a causa della codardia di un sovrano illegittimo.
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La lotta di un'uomo per la riconquista di un regno crollato sotto ad un re bastardo. La lotta per la ricostruzione di quello che è andato perso sotto le mani di dozzine di conquistatori.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.Prologo

La nebbia ricopriva l'immensa distesa, smorzando il tono verde acceso dell'erba bagnata, accompagnando lontano i cumuli grigi di nuvole che avevano per ore bagnato le teste ferrate dei cavalieri. Quegli animi imperturbabili per ore e ore, sotto la pioggia incessante, avevano difeso la loro patria, con le unghie e coi denti, con orgoglio e coraggio. La furia della loro spada era esplosa con forza contro il nemico incalzante, senza preoccuparsi di quello che sarebbe stato il giorno della loro morte. Avevano puntato i piedi in mezzo a quel fango, difendendo ciò che loro chiamavano casa. Centinaia di scudi, miliardi di colpi inferti per difendere sé stessi e i loro compagni, sotto i tuoni che risuonavano nella grande valle delle Terre di Sale, grandi boati che risuonavano nei loro elmi luccicanti e bagnati. Mille teste corazzate avevano corso verso quella che, inevitabilmente, sarebbe stata la loro morte. La loro audacia non aveva permesso al nemico di conquistarli, ma aveva portato i soldati verso quel mondo che tutti i più coraggiosi conoscono: l'aldilà. Morti dolorosamente, ma per giusta causa. Il loro sangue ricopriva come un tappeto le grande distesa color smeraldo. Il suo profumo si univa a quello dell'erba bagnata, illuminata dal pallido sole di aprile che colpiva i centinaia di corpi ferrati distesi in tutte le posizioni. Chi con il viso nella melma, chi con una spada ancora nel cuore. Non erano affatto in formazione da grandi condottieri, ma loro erano coloro che veramente avevano guidato la battaglia, lottando per un capo che non c'era. Avevano lottato come un prode esercito fedele al suo lord, ma erano morti senza che nessuno gli risollevasse gli animi durante la battaglia. Erano morti invano, per un regno che, vincendo o perdendo, sarebbe crollato comunque, sotto alle continue lotte intestine tra i pretendenti del potere.
 
Il regno era stato portato alla deriva, lottando per una causa giusta ma senza un vero e proprio fine. I nemici erano stati sconfitti ma il regno era crollato comunque, inesorabilmente, a causa della codardia di un sovrano illegittimo.
Il regno, un tempo prospero e pieno di ricchezze, era uno dei più ambiti da molti popoli oltremare, che viaggiavano mesi su piccole navi sperando invano di riuscire a conquistare questo grande potere. Ma dopo la morte di Heisar, primo sovrano ad aver ampliato i possedimenti del regno anche dopo la Valle dei Orsi, salì al trono suo figlio Hemsi, lord di Forte di Ferro, che in meno di un anno riuscì a perdere metà dei possedimenti a est, che i sovrani precedenti avevano conquistato con fatica e molte vite interrotte.
Il regno si era dunque ridotto a una piccola fortezza circondata sa poche distese di verde, perdendo gran parte dei territori oltre le grandi montagne e riducendosi a essere un piccolo forte in mezzo ad un'immensa vallata.
 
I mille soldati erano a terra, dormienti in eterno per difendere quel piccolo territorio, tutto ciò che era rimasto di un regno che loro e i loro avi avevano visto crescere, espandersi fino ad inghiottire tutto ciò che poteva essere mangiato. Erano morti per difendere quella che era la loro storia, quella che era la loro patria, la loro unica ragione di vita. Il loro sangue ricopriva l'unica terra rimasta, come il sangue di una volpe ricopre la tana dov'è stata uccisa. Il loro sangue rimane con il manto verde, sperando che serva per concimare quella che un giorno sperano essere ancora la loro terra. Vegliavano dall'alto, come dei ad un gradino più basso, per fermare quella che poteva essere la rinascita di un regno ancora sbagliato. Hemsi era scomparso e il regno a nord delle terre di sale doveva rinascere, riconquistando quello che una volta era del suo popolo, quello per cui erano morti quei cavalieri, quello che i popoli oltremare invidiavano, quello di cui Heisar era stato testimone.
 
  
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