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Autore: Rowan936    10/12/2013    4 recensioni
Fortunatamente, Gohan fu rapido a intervenire, prendendo il povero Vegeta di peso e issandoselo sulle spalle[...]
« Mettimi subito giù, moccioso! » ordinò, ma venne ignorato.
Gohan, infatti, si rivolse al padre, che continuava a guardarli con aria stralunata: « Come mai sei qui, papà? »
Goku si grattò la nuca, come a cercare di ricordarsi il motivo, poi rispose: « Ah sì! Sono finalmente riuscito a convincere Chichi a mangiare una pizza tutti insieme, qui, a casa vostra. »
Vegeta, nell’udire quelle parole, strabuzzò gli occhi in modo davvero poco regale, mentre poteva sentire distintamente il proprio fidanzato deglutire.
« Gohan, » sibilò e il fatto che l’avesse chiamato per nome allarmò il ragazzo ancora di più « tu ne sapevi qualcosa? »
Il Saiyan chiamato in causa balbettò: « Ecco… Io… Volevo dirtelo… Ma la mamma non è facile da convincere… E poi… »
« Chi ti ha autorizzato a invitare questo qui a casa mia senza il mio permesso?! »

***
Cena in famiglia tra Goku, Chichi, Gohan e Vegeta. Come andrà a finire?
[Vegeta/Gohan, What if?]
[Fa parte della serie "The prince and his brat"]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The prince and his brat'
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Angolo pazzoide autrice
Mmmmh. Allora. Ecco. Non so bene come esordire D: *optiamo per un saluto neutro e banale* Ciao! ^.^ Eccomi qui con una OS a tema Vegeta/Gohan ovviamente. Ho la fastidiosa tendenza a scrivere ossessivamente di loro, mmh. Boh, mi piacciono troppo ** Sono così belli insieme ** Ora, per chi non facesse parte dei poveretti che sopportano le mie storie già da un po’ *grazie a tutti questi sventurati <3*, vi faccio un riepilogo della situazione per prepararvi a questa OS: Vegeta e Bulma si sono lasciati dopo la nascita di Trunks e dopo il Cell Game non si sono rimessi insieme, Videl e Gohan non stanno insieme – Pan non è mai nata. Questa storia è ambientata a un paio di anni di distanza dalla sconfitta di Majin-Bu, Vegeta e Gohan stanno insieme e convivono. *fine riepilogo* Comunque, qui ho deciso di mettere in pace la buon’anima (?) di Chichi. Nono, tranquilli, è viva e Vegeta *che battutona – NO.* Diciamo solo che qui ho deciso di smettere di farla combattere contro il caro principino, così almeno lascerà stare Gohan e non tenterà di convincerlo a separarsi dalla sua dolce metà. Per chi seguisse le mie raccolte, non penso che terrò conto di questa OS, diciamo che è ambientata in un periodo successivo U_U Piccola precisazione: non sono certa che Goku possa decidere dove trasportarsi esattamente, avvertendo l’aura di qualcuno, ma passatemela come… Ehm… Licenza poetica u.u Diciamo che, con la pratica, si controlla meglio (?) Inoltre, Goten non c’è perché, nella mia testa, è a dormire a casa di Trunks. Non so perché, LOL. Il rating, poi, è giallo per la prima scena, volevo essere sicura u.u Stendiamo un velo pietoso sul banner, è evidente che io sia una frana a colorare le immagini. Per inciso, la fan art non è mia, l’ho trovata su Internet. Ovviamente, non fatevi problemi a segnalarmi errori o a lasciare critiche costruttive ;) Ok, ho finito, buona lettura :)

 
 
Disclaimer » Dragon Ball © Akira Toriyama.
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Vegeta mordicchiò il collo di Gohan, depositando un lieve segno rosso sulla pelle lasciata scoperta dalla camicia, ormai sbottonata per metà.
Il Saiyan più giovane incollò le proprie labbra alle sue, posando una mano sulla coscia dell’altro.
Quando Vegeta strinse tra le dita i capelli neri del giovane Son, si udì uno spostamento d’aria, impercettibile per un Terrestre, ma evidente per due Saiyan.
I due si allontanarono di scatto, rossi in viso, posizionandosi nelle estremità opposte del divano, mentre Goku esclamava, allegramente: « Ciao, ragazzi! »
Gohan, bordò dall’imbarazzo, si affrettò ad abbottonarsi la camicia, mentre Vegeta si alzò in piedi, furente, iniziando a sbraitare contro il povero Goku.
« Tu, razza di depravato! Quante volte ti ho detto che non devi comparire così in casa mia?! USA QUELLA MALEDETTA PORTA! »
« Ma Vegeta, » protestò l’altro, non capendo il motivo di tanta rabbia « perché dovrei teletrasportarmi fuori dalla porta se posso arrivare direttamente in casa? »
Il fatto che Goku fosse sinceramente confuso, fece imbestialire ancora di più Vegeta, che si scagliò su di lui, urlando: « RAZZA DI IMBECILLE! »
Fortunatamente, Gohan fu rapido a intervenire, prendendo il povero Vegeta di peso e issandoselo sulle spalle, tenendo con una mano la gamba destra del compagno e circondandogli il torace con il braccio opposto. Praticamente, il valoroso Principe dei Saiyan si ritrovò caricato come un sacco sulle spalle del suo fidanzato ventenne, una gamba tenuta ferma e l’altra che si agitava scompostamente, mentre il pugno colpiva rabbiosamente il petto di quell’idiota che dormiva nel suo letto. Il fatto che potesse comodamente ammirare la faccia sorpresa di Kakaroth – anche se la vedeva storta, data la posizione poco ortodossa – non lo aiutava di certo a calmarsi.
« Mettimi subito giù, moccioso! » ordinò, ma venne ignorato.
Gohan, infatti, si rivolse al padre, che continuava a guardarli con aria stralunata: « Come mai sei qui, papà? »
Goku si grattò la nuca, come a cercare di ricordarsi il motivo, poi rispose: « Ah sì! Sono finalmente riuscito a convincere Chichi a mangiare una pizza tutti insieme, qui, a casa vostra. »
Vegeta, nell’udire quelle parole, strabuzzò gli occhi in modo davvero poco regale, mentre poteva sentire distintamente il proprio fidanzato deglutire.
« Gohan, » sibilò e il fatto che l’avesse chiamato per nome allarmò il ragazzo ancora di più « tu ne sapevi qualcosa? »
Il Saiyan chiamato in causa balbettò: « Ecco… Io… Volevo dirtelo… Ma la mamma non è facile da convincere… E poi… »
« Chi ti ha autorizzato a invitare questo qui a casa mia senza il mio permesso?! » urlò il Principe dei Saiyan, interrompendolo e fracassandogli un timpano, visto che Gohan non lo aveva ancora messo giù.
« Dai, Vegeta, non fare così… » tentò di calmarlo il più giovane, ma fu interrotto da Goku.
« Allora ci vediamo questa sera! » disse, per poi teletrasportarsi prima che gli altri due potessero anche solo pensare di replicare.
Gohan rimase a fissare il punto in cui era svanito il padre. Non poteva credere che, dopo due anni, sua madre sarebbe venuta in casa sua. Era andato a trovarla un sacco di volte, ma sempre senza Vegeta e ogni volta aveva dovuto subire una lunghissima ramanzina a tema “Devi lasciare quel pazzo”. Un paio di volte aveva anche fatto la follia di chiedere al fidanzato di accompagnarlo, ma si era sempre sentito rispondere con dei secchi “No.”, cosa che lo rattristava parecchio. Vegeta doveva essersi però accorto del suo stato d’animo, infatti, una volta aveva sentito la sua aura, per un solo istante, fuori da casa Son. Pensava di essersi sbagliato, ma la cosa si era ripetuta durante tutte le sue visite. Era il modo che Vegeta usava per dire: “Ci sono, non ti lascio solo.”. Apprezzava molto che alla fine lo accompagnasse.
Ma ora, ora sua madre sarebbe venuta lì, a casa loro, avrebbe cenato con loro, con Vegeta. Per quanto la cosa potesse rivelarsi disastrosa, Gohan era felice, enormemente felice.
« Hai intenzione di mettermi giù?! »
La voce irritata del Principe dei Saiyan lo riscosse dai suoi pensieri.
« Scusa, Vegeta. » disse, assumendo un’espressione che lo fece somigliare tremendamente a Goku.
 
***
 
« Vegeta, sei pronto? » urlò Gohan, agitato, finendo di apparecchiare la tavola.
Aveva passato il pomeriggio a ripulire tutta la casa: sapeva quanto sua madre tenesse a quelle cose e non voleva darle motivo per criticare lui e il suo compagno.
Vegeta scese dalle scale giusto in quel momento, presentandosi con dei jeans neri e una maglia grigia a maniche corte dallo scollo a V. Il ragazzo sorrise, contento che per una volta il principe gli avesse dato retta e avesse indossato i vestiti che aveva scelto.
« Mi raccomando, sii gentile! » gli ripeté per la centesima volta e Vegeta incrociò le braccia con aria scocciata.
« Io mi comporto come mi pare. Non m’importa un accidenti di piacere a quell’isterica. » rispose.
Gohan assunse un’espressione avvilita e vide la maschera di ghiaccio sul volto del Principe dei Saiyan incrinarsi per un istante soltanto. Neanche il tempo di sincerarsene, però, che quello tornò ad essere il solito Vegeta.
« Allora, la pizza è in forno, la tavola è a posto, la casa è in ordine… Mi sto dimenticando qualcosa, me lo sento! » urlò Gohan, disperato.
Il Saiyan più vecchio, abituato a quell’atteggiamento, visto che era proprio ad ogni vigilia di un qualunque esame, si sedette comodamente su una sedia, tamburellando con le dita sul tavolo ricoperto dalla tovaglia bianca comprata per l’occasione.
Prima che Gohan potesse continuare con il suo monologo, si udì il suono del campanello, con somma soddisfazione di Vegeta: Kakaroth aveva capito che non era contento che si teletrasportasse direttamente in casa, evviva! A volte, anche gli idioti come lui capivano qualcosa.
Il più giovane si affrettò ad andare ad aprire, trascinando il fidanzato con sé per un braccio.
« Buonasera! » trillò Goku, affiancato dalla moglie.
Per l’occasione aveva tolto la famosa tuta arancione, per indossare un paio di jeans e una camicia. C’era sicuramente lo zampino di Chichi. Quest’ultima, invece, indossava un abito scuro e aveva i capelli legati nel solito chignon.
« Ciao papà, ciao mamma! » trillò Gohan, un enorme sorriso a illuminargli il volto, dando una lieve gomitata al Saiyan dietro di lui, che si limitò a un grugnito. Poco male, sempre meglio di niente.
I quattro si accomodarono sui vari divani: Goku e Chichi sul divanetto a tre posti, Gohan su quello di fronte e Vegeta su una poltrona a debita distanza dagli altri, le braccia ancora incrociate e l’espressione scocciata di chi è tutt’altro che felice di trovarsi nella situazione che sta vivendo. La madre di Gohan gli lanciava occhiate di disapprovazione in continuazione e il Saiyan, che lo aveva subito notato, rispondeva con uno sguardo truce degno dell’assassino che era stato.
La tensione nell’aria era palpabile, così Goku tentò di iniziare una conversazione.
« Vi siete sistemati bene qui, eh! Non trovi, Chichi? » disse.
La donna si diede un’occhiata intorno, scettica, poi berciò: « Sicuramente se è tutto così in ordine è per merito del mio Gohan. Non penso che uno scimmione come lui – continuò, calcando l’ultima parola e lanciando uno sguardo di sfida al “lui” in questione – sia in grado di occuparsi delle faccende domestiche. »
Sfortunatamente per lei, Vegeta aveva la risposta pronta: « Probabilmente perché quello a portare la gonna in questa casa è tuo figlio. »
Gohan gli lanciò un’occhiataccia, mentre il volto di Chichi divenne paonazzo dalla rabbia.
« Cos’hai detto?! » urlò, alzandosi in piedi.
Goku si affrettò ad afferrarla da dietro e, quando la donna fece per urlare insulti poco femminili al Saiyan che la guardava con un ghigno compiaciuto sul volto, si sentì un suono provenire dalla cucina, così Gohan urlò: « La pizza è pronta! »
Poco dopo, i quattro si ritrovarono a tavola, Gohan di fronte a Chichi, Goku vicino alla moglie e quindi di fronte a Vegeta.
I Saiyan mangiavano con la solita voracità e, nonostante tra i tre il Principe fosse il più “educato”, Chichi lo guardava con enorme disgusto.
« Che hai da guardare, gallina isterica? » domandò quello, scocciato.
« Come ti permetti! Ti guardo perché sei un incivile, ecco perché! »
« Io un incivile? Dai un’occhiata a quel decerebrato di tuo marito. »
« Non osare– »
La conversazione fu interrotta dal rumore della sedia di Gohan che si spostava. Il ragazzo, ormai in piedi e con un’espressione avvilita sul volto, mormorò: « Scusatemi, torno subito. » per poi affrettarsi a salire al piano superiore. Gli occhi di tutti rimasero puntati sulla sua schiena che si allontanava e, quando se ne fu andato, Vegeta e Chichi si alzarono contemporaneamente, entrambi decisi a seguirlo.
« Non ci provare, scimmione, è mio figlio. » disse la donna, avviandosi verso le scale, ma fu afferrata per un braccio dal Saiyan dai capelli a fiamma, che la fissava con gli occhi lampeggianti di non sapeva quale sentimento. Che fosse preoccupazione?
« Ti faccio presente, donna, che sei tu la causa del problema, perciò non puoi risolverlo. » disse, gelido, spostandola rudemente di lato per poi sparire al piano di sopra.
Chichi rimase a bocca aperta: lei sarebbe stata la causa del problema? Assolutamente no! I problemi erano cominciati con l’arrivo di quel Saiyan nelle loro vite, non era certo colpa sua se il suo bambino si era intristito, semmai dello scimmione!
Si voltò verso Goku e domandò: « Ma cosa andava farneticando quel criminale? »
Il Saiyan si passò una mano tra i capelli, a disagio, poi mormorò: « Credo che intendesse dire che Gohan è triste perché tu tratti male Vegeta… »
Chichi sgranò gli occhi.
Lei trattare male lo scimmione? Era lui ad attaccare briga con i suoi atteggiamenti!
Anche se, magari, era un pochino prevenuta nei suoi confronti… Ma non tanto!
 
***
 
« Moccioso, apri questa porta! » urlò Vegeta, battendo il pugno sulla porta del bagno, cercando di contenersi per non sfondarla.
Gohan non rispose.
Il Principe dei Saiyan, che non era certo famoso per la sua pazienza, dopo il quarto tentativo di entrare “con le buone”, sbottò: « Adesso basta! O apri o sfondo la porta, a te la scelta! »
Ancora niente.
Il moccioso non gli credeva? Molto bene, avrebbe sfondato la porta e gliel’avrebbe fatta pure riparare. Non si disobbedisce a un ordine del Principe dei Saiyan.
Caricò un Kit Blast e, pochi istanti dopo, della porta non rimaneva altro che un ammasso di legna bruciacchiata.
Ghignò, soddisfatto, e prese a cercare il ragazzo con lo sguardo.
Era seduto in un angolo in fondo al bagno, raggomitolato e con la testa poggiata alle gambe.
Vegeta sospirò e si avvicinò, sedendosi di fianco a lui.
« Ti avevo chiesto di essere gentile. » disse Gohan, dopo qualche istante.
Il Saiyan non si scompose.
« Mi sembrava di averti detto che non l’avrei fatto. »
« L’avevi detto, ma pensavo che avresti fatto comunque uno sforzo. »
« Pensavi male. »
Quant’era ingenuo quel ragazzo per sperare ancora che lui potesse cambiare?
« Anche lei però non è molto carina con te… » commentò Gohan, dopo una breve pausa.
« Comprensibile. » asserì Vegeta, che se ne infischiava altamente di quello che la donna isterica di Kakaroth pensava di lui. Tuttavia, non gli piaceva quando il moccioso era così triste. Non era da lui e lo metteva in difficoltà, perché non sapeva come comportarsi.
« Non è vero! » replicò il ragazzo, scaldandosi all’istante. « Sarebbe stato comprensibile ai tempi di Namecc, non certo ora! »
« Io non sono cambiato, ricordatelo. » affermò Vegeta, alzando il mento con aria altezzosa.
Gohan sorrise.
« Quante bugie che ti racconti. » commentò e si destò dalla sua posizione a riccio per posargli un lieve bacio sulle labbra e adagiarsi sul suo petto.
Vegeta lo scostò malamente e si alzò in piedi.
« Torniamo da Kakaroth e la femmina isterica? » chiese, guardandolo dall’alto in basso e tendendogli – sorprendentemente – la mano.
Gohan annuì e la strinse, lasciandosi tirare in piedi con un forte e poco gentile strattone, poi chiese: « Farai un piccolo sforzo? Per favore? »
Vegeta sbuffò sonoramente e annuì, per poi avviarsi verso le scale, lasciandosi alle spalle un Gohan sorridente e fiducioso.
« Ah. » disse il Principe dei Saiyan, fermandosi appena fuori dalla “porta”, senza però voltarsi. « Questo disastro lo metti a posto tu. »
 
***
 
Chichi e Goku avevano aspettato seduti su un divano, il primo tormentandosi le mani, la seconda fissando il vuoto e sentendosi sempre più colpevole.
Quando Vegeta fece il suo ingresso, seguito da un Gohan particolarmente sorridente, la donna si lanciò sul figlio, abbracciandolo con vigore, mentre il Saiyan più vecchio andava a sedersi, osservando la scena di sottecchi, con fare disgustato.
Goku lo guardò e si andò a sedere accanto a lui, beccandosi un’occhiataccia.
« Che cosa vuoi, Kakaroth? »
Il Saiyan più giovane si strinse nelle spalle, sorridendo in modo – a parer di Vegeta – decisamente ebete.
« Piccolo mio, mi dispiace, non volevo farti soffrire! » stava dicendo Chichi, stritolando il povero ragazzo che lanciava occhiate supplichevoli ai due Saiyan seduti poco più in là.
« Dai, mamma… » riuscì a mormorare « Non è successo niente, lo so che mi vuoi bene. »
Chichi continuò a stringerlo, dicendo: « Tesoro, piccolo mio! »
Vegeta si alzò, spazientito.
« Avete finito con queste smancerie? Vorrei finire di mangiare. » disse.
Chichi si voltò verso di lui, come a rallentatore, si staccò dal figlio e si avvicinò con aria minacciosa. Goku tese i muscoli, pronto a intervenire.
Quei due erano le persone con il carattere peggiore che conoscesse, c’era da preoccuparsi quando si preparavano a uno scontro frontale.
« Tu… » sibilò la donna.
« Io. » le fece eco Vegeta, apparentemente indifferente.
« Vedi di trattarlo bene. » finì la donna, riferendosi chiaramente a Gohan, ma in modo che solo il Principe dei Saiyan potesse udirla.
Quello, troppo sorpreso da quella minaccia che nascondeva un’accettazione del rapporto che lo legava al ragazzo, non riuscì a rispondere e la donna si diresse a tavola, sotto lo sguardo allibito di Goku e Gohan, che si erano già preparati a separare i due.
Il primo si affrettò a seguire la moglie, mentre il secondo si avvicinò a Vegeta.
« Cosa ti ha detto? » gli chiese.
Il Saiyan mantenne lo sguardo fisso su Chichi.
« Niente d’importante. » rispose, afferrando il ragazzo per un braccio e trascinandolo a tavola.
Gohan aveva la sensazione che da quel giorno tutto sarebbe filato molto più liscio.
 

 
  
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