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Autore: Fiery    10/05/2008    9 recensioni
Quarta stagione, quarta puntata se non sbaglio. E se Ryan non fosse mai andato da Taylor e l'avvocato divorzista? Se non l'avesse baciata quella sera e Taylor fosse costretta a ritornare in Francia?[Entrarono nella camera e Ryan prese la valigia nera appoggiata sul letto, mentre Taylor prendeva la borsa da viaggio e gli occhiali da sole neri, posizionandoli sulla nuca castana.
-Ci siamo.- disse Ryan mentre Taylor ritirava le ultime cose, -Mi dispiace di non averti aiutato.-
-Ancora? Non sentirti in colpa, Ryan. Sono stata io a sbagliare.- lo interruppe Taylor pronta, dandogli le spalle, -Adesso tornerò a Paris, a la vite di sempre. Au revoir, Ryan.- disse facendo per uscire dalla camera.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ryan Atwood, Taylor Townsend
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Paris

Paris? No, thanks!

(Per inaugurare alla grande la coppia Ryan/Taylor ♥)

 

 

 

Taylor ritirò con cura i vestiti nella valigia.

Sospirò silenziosamente, mentre i ricordi del pomeriggio prima si affollavano nella sua mente. Lei che parlava con l’avvocato, cercando di convincerlo a lasciarla lì in America, a non farla tornare da quell’uomo che non aveva sposato per amore.

L’avvocato era stato chiaro: non si poteva divorziare a meno che una delle parti non avesse tradito. E Ryan non si era presentato a difenderla. Ma cosa pretendeva in fondo? Credeva veramente che Ryan sarebbe venuto a difenderla, a dichiarare per finta che fosse il suo amante? No, non l’avrebbe mai fatto. Taylor non era importante per lui e lei ne era consapevole.

-Sei pronta?- chiese Julie entrando nella ex-stanza di Summer.

Taylor rimase di spalle, ripiegando una maglia dorata, -Quasi. Fra poco verrà a prendermi il taxi.-

-Perché tutta questa fretta?- domandò ancora una volta Julie, spostandosi una ciocca di capelli rossi ben lisci dietro l’orecchio, -Volevamo passare un po’ di tempo con te prima che tu parta. Andiamo dai Cohen.-

-Non mi sembra il caso…- mormorò Taylor chiudendo la valigia nera.

Julie la guardò con rimprovero, -Non c’è proprio niente che riuscirebbe a convincerti?-

-Non c’è niente da festeggiare.- replicò Taylor, -Quello che so è che domani mattina sarò in una mega-villa con Henry-Michel, pronto a chiamare di nuovo il mio petto Pesche.-

-Beh… gli piace la frutta.- intervenne Caitlin appoggiata allo stipite della porta.

La madre la guardò apprensiva, -Un giorno devo venire a parlare con i tuoi insegnanti. Vorrei proprio capire cosa ti insegnano a scuola!- Taylor rise spontaneamente. Le sarebbero mancate le litigate di Julie e Caitlin. Le ricordavano in un certo qual modo quelle che faceva con sua madre. Le due Cooper lasciarono casa, salutandola visto che non l’avrebbero trovata a casa quando sarebbero tornate.

Taylor guardò l’orologio dalla cornice bianca appeso al muro della cucina. Fra mezz’ora sarebbe passato il taxi a prenderla. Aprì il frigorifero, prendendo una bottiglietta d’acqua frizzante. Quando lo richiuse il campanello suonò. Corse verso l’ingresso, aprendo la porta senza nemmeno pensarci, pensando fosse ancora Julie che voleva convincerla ad andare dai Cohen.

-Julie! Ti ho già detto che fra mezz’ora arriva il taxi, non posso venire dai Co- si bloccò notando che aveva un ragazzo davanti a sé, un poco più alto, con gli occhi blu e i capelli biondi, -Tu non sei Julie…-

-No, decisamente.- rispose Ryan sorridendo, -Posso?-

Taylor si scansò un poco e lo fece entrare in casa, richiudendo la porta a chiave. Lo condusse verso la cucina, -Vuoi qualcosa da bere?- domandò appoggiando la bottiglietta d’acqua sul tavolo.

-No, sto bene così.-

-Ok.-

Seguì una manciata di secondi in pieno silenzio, -In realtà non sto bene.-

-Vuoi un po’ d’acqua? Vuoi sederti?- domandò apprensiva Taylor raggiungendolo.

-Non è un male fisico, Taylor.- la interruppe Ryan, facendola fermare di botto, -Mi sento in colpa.- disse piano.

Taylor lo guardò negli occhi, cercandoci un fondo di verità. Ma gli occhi di Ryan erano imperscrutabili, segreti, misteriosi. Era impossibile capire quali fossero i suoi veri sentimenti in quell’oceano blu.

-Non fa niente, Ryan.- rispose dopo qualche secondo a riflettere sulla profondità delle iridi del ragazzo, -Davvero.- aggiunse notando che aveva inarcato un sopraciglio, -Ho sposato un francese. Me ne farò una ragione. Andrò a vivere in Francia, a Parigi, e vivrò per sempre felice e contenta.- concluse con una risata, che riecheggiò per qualche secondo nel silenzio della cucina.

Ryan le si avvicinò di un passo, -Cosa posso fare?-

-Aiutarmi a mettere le valige nel taxi, ad esempio.-

-Cosa posso fare per farti rimanere?- specificò allora lui.

Taylor sorrise, -Niente. Non sei il mio amante, sei solo mio amico. Giusto?-

Ryan annuì, -Giusto.-

-Bene, allora aiutami con le valige.- gli ordinò conducendolo su per le scale.

Entrarono nella camera e Ryan prese la valigia nera appoggiata sul letto, mentre Taylor prendeva la borsa da viaggio e gli occhiali da sole neri, posizionandoli sulla nuca castana.

-Ci siamo.- disse Ryan mentre Taylor ritirava le ultime cose, -Mi dispiace di non averti aiutato.-

-Ancora? Non sentirti in colpa, Ryan. Sono stata io a sbagliare.- lo interruppe Taylor pronta, dandogli le spalle, -Adesso tornerò a Paris, a la vite di sempre. Au revoir, Ryan.- disse facendo per uscire dalla camera.

Ryan le prese una mano immediatamente, costringendola a fermarsi, -Senti… lo sai che io sono di poche parole, ma quando parlo lo faccio sinceramente. Mi dispiace. Non voglio che tu vada via, mi sento da cani perché avrei potuto fare qualcosa.-

-Oh! Le scarpe di Gucci!- esclamò all’improvviso Taylor scansando la sua stretta e andando verso lo sgabuzzino.

-Come fai a pensare alle scarpe di Gucci in questo momento?-

-Scherzi? Con quello che le ho pagate?- scherzò prendendole in mano, uscì dallo sgabuzzino e le ripose in un borsone, accovacciandosi in ginocchio.

-Taylor…-

-Sì, mi chiamo così.- la ragazza si alzò in piedi, facendo ondeggiare i lacci della maglia stretta color argento, -Ryan, cosa vuoi?- gli domandò esasperata., -Perché sei venuto a casa di Summer? Cosa vuoi dalla mia vita?-

-Questo.- Ryan annullò la distanza tra i loro corpi con un passo, passandole intorno alla vita un braccio e prendendole il viso con l’altra. Annullò la distanza tra loro labbra in un bacio, che Taylor non ricambiò, sbarrando gli occhi. Quando lui si staccò la guardò negli occhi color miele, confusi per quel suo scatto improvviso, -Tranquilla, non eri obbligata a ricambiare. Seth mi mette certe idee in testa. Un giorno di questi dovrò- si bloccò sentendo le labbra di Taylor unirsi una seconda volta alle sue, questa volta consapevole di quello che stava succedendo. Ryan ricambiò, stringendola a sé.

Quando si separarono Taylor sorrise, -Ok, tutto questo è molto strano!- proruppe scoppiando subito dopo in una risata.

-Concordo.- replicò Ryan, -Insomma… tu… io… non è normale, ecco.-

-Già.- Taylor parve rifletterci un momento, poi alzò il viso per guardarlo negli occhi, -E allora perché mi hai baciata?-

-Perché mi hai baciato tu, piuttosto?-

-Ryan! Non siamo due bambini, non usare il giochetto di chi è stato prima a fare che cosa!- lo rimproverò Taylor, -Perché cavolo mi hai baciata?-

Ryan sorrise mesto, -Ho seguito uno dei tanti consigli strampalati di Seth Cohen.-

-Vuol dire che ti sei lasciato soggiogare da Seth?-

 

Inizio Flashback

Mezz’ora prima…

 

Ryan si mise la maglietta bianca, nascondendo il torace nudo. Uscì dal bagno e trovò seduto sulla sua solita poltrona Seth, che lo stava aspettando.

-Ciao.- salutò andando a sedersi sul letto, -Summer dove l’hai lasciata?-

-Questo è il classico momento in cui un fratello ha bisogno di suo…-

-Fratello?- finì per lui Ryan.

Seth sorrise, -Esatto. Mi hai tolto le parole di bocca. Allora… Summer!- esclamò battendo le mani una volta, -E’ tornata quella di prima.-

-E quale sarebbe il problema?-

-Nooo, non c’è nessun problema. Che sciocchezza.- Ryan alzò le sopraciglia, fissando Seth che tornò serio d’un botto.

-E allora che ci fai qui?- domandò infilandosi le scarpe.

-Ok, un problema c’è. Non credo sia del tutto felice.- rivelò Seth, -Da quando è tornata quella di prima ho notato che è come se mancasse una parte di lei. Credo che tutta questa faccenda ambientale le manchi molto.-

-Stiamo parlando di Summer.- gli ricordò Ryan.

Seth alzò le mani al cielo teatricamente, -Appunto. Vedo che non mi ascolti.-

-Scusa, è che…-

-Che c’è? Su, dillo a Sethuccio!-

Ryan lo guardò scandalizzato, ma poi fece come consigliato, -Si tratta di Taylor. È colpa mia se deve andarsene.-

-Eddai, non poteva pretendere che tu ti fingessi il suo amante, no? Questo sarebbe successo solamente se tu fossi innamorato di lei, quando sappiamo che non è così. Giusto?-

Ryan rimase muto, pensando a quella ragazza stramba, schizzata, simpatica, divertente, solare. Tutta la concentrazione dell’allegria era rinchiusa in Taylor e questo lo stupì. Uno normale sarebbe uscito pazzo standole accanto, ma a quanto pare a lui non faceva quest’effetto.

-Taylor non viene!- Summer entrò in quel momento nella casetta in piscina, -Julie ha detto che parte tra poco.-

-Ryan?- lo chiamò Seth preoccupato, -Tutto bene?-

Ryan si alzò di scatto dal letto, -Quando parte?-

-Tra mezz’ora. Perché?- si incuriosì Summer.

Ryan prese il cappotto e raggiunse la porta della casetta, -Sei innamorato di Taylor!- esclamò ad un certo punto Seth sorpreso. Ryan si voltò, squadrandolo da capo a piedi.

-Non dire sciocchezze, mi sento solo in colpa perché sta per andarsene.-

-No, no. Ryan, sei innamorato di Taylor. E questo è parecchio strano.-

-Bell’accoppiata, non c’è che dire.- si intromise Summer, -Ma da quando ti piace Taylor?-

-Da mai.-

-E allora perché stai andando da lei?-

Ryan guardò negli occhi Seth, che lo fissava divertito, -Non ho dimenticato Marissa.-

-Ecco.- Summer sospirò esasperata, -Lei vorrebbe che tu fossi felice. E per quanto possa sembrare strano quando sei in compagnia di Taylor tu sei felice. Finalmente dopo cinque mesi sei tornato a sorridere grazie a lei.-

-E Summer Roberts diede la benedizione. A quando il matrimonio?- ironizzò Seth.

-Cohen!- gli diede un pugno sul braccio, portando Seth a gridare un, -Ahi!- soffocato, -Così impari a dire cavolate.- lo ammonì.

-Ah, ho detto una cavolata? Sembravi un prete!-

-La vuoi smettere, Cohen?- Summer si gettò su di lui, prendendo un cuscino e cominciando a colpirlo su tutto il corpo, mentre Seth chiedeva pietà ridendo.

Ryan li osservò ridere e scherzare tranquillamente, dopo tanti mesi passati nel gelo più totale. Un sorriso nacque spontaneo e in silenzio uscì dalla casetta in piscina.

 

Fine Flashback

 

Taylor si sedette sul letto, dopo aver ascoltato quel racconto. Deglutì la saliva, un peso allo stomaco la fece sentire in ansia quando i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo di fronte a lei.

-Accipicchia…- si portò le mani tra i capelli perfetti e lasciò la testa cadere in posizione parallela al pavimento.

Il campanello suonò in quel momento, seguito subito dopo da un clacson che proveniva dal cortile della villa. Alzò il viso di scatto. Era arrivato il taxi.

-Devo andare…- mormorò alzandosi dal letto e rassettandosi i jeans stretti a tubo bianchi, -Ryan, io…- si voltò a guardarlo, ma lui aveva lo sguardo basso sul pavimento, -Mi spiace. Devo andare.-

-No.-

-Come, scusa?-

-No. Tu non te ne andrai.- Ryan alzò il viso e le prese una mano, -Adesso andiamo giù da quell’avvocato da strapazzo e gli diciamo che tu sei la mia amante. Firmerò tutto ciò che vuoi, ma tu non te ne devi andare.-

-Ragiona, Ryan! Non sappiamo nemmeno cosa proviamo l’un l’altra!- cercò di farlo ragionare Taylor, -Per quanto ne posso sapere tu potresti amare ancora Marissa! È ancora troppo presto per parlare di una relazione.-

-Io non ti lascio andare via così.- sussurrò contro le sue labbra, prima di unirle in un altro bacio. Taylor gli cinse il collo con le braccia, aggrappandosi alla sue ampie spalle, -Non ti lascio andare da un uomo che non ti merita.-

-E’ mio marito…- il campanello suonò ancora una volta. Taylor sorrise tristemente a Ryan, -Andiamo.- disse prendendo il borsone e la borsa da viaggio.

Ryan prese la valigia e la portò giù nell’ingresso. Taylor aprì la porta e si trovò davanti l’avvocato di Henry-Michel.

-Mi raccomando, fai quello che devi fare e torna, ok?- domandò Ryan preso da un’idea.

-Cosa?- ma Taylor si bloccò quando Ryan la baciò con passione davanti all’avvocato. Quando si staccò Taylor aveva gli occhi lucidi di lacrime trattenute. Non voleva andarsene. E Ryan glielo aveva fatto capire con quel bacio, -Tornerò il più presto possibile.-

-Ma allora…- l’avvocato li guardò stupiti, -Voi state davvero insieme!-

-Già. Anzi, sai che ti dico, Taylor? Tu non parti proprio.- guardò l’uomo e sorrise divertito, -Bye, bye, francesino.- disse chiudendo la porta.

Taylor scoppiò a ridere, abbracciandolo, -Grazie, Ryan.-

-Dimentichi Parigi, quindi?-

Taylor si separò, baciandogli una guancia, -Parigi? No, grazie! Non fa per me.- rise mentre Ryan l’abbracciava ancora una volta.

 

 

The End

 

 

 

***********

Ecco qui ^^ Se avete tempo e voglia mi farebbe piacere se lasciaste anche un semplice commentino (anche se non vi è piaciuta XD). Fatemi sapere, ok? Ci tengo perché è la mia prima shot su O.C. ^^

Baci

By Titty90 ^^

  
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