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Autore: _ Lilac _    10/12/2013    7 recensioni
Dal testo:
“Posso dormire con te?”, chiese, scandendo ogni parola e avvicinandosi ancora.
Lucy rimase sbalordita: era forse pazzo?! Prima la trattava male e poi le chiedeva di dormire con lei? Doveva proprio essere fuori di testa per.. Aspetta un attimo.. Le aveva chiesto di dormire con lei? Natsu che chiedeva?
“Come?”, se ne uscì alla fine, dopo diversi secondi di silenzio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Posso dormire con te?




Lucy era stanca quel giorno: aveva dovuto affrontare una missione da sola, per quanto semplice fosse, perché Natsu e Happy avevano deciso di andare a pescare e lei doveva necessariamente pagare l’affitto il giorno dopo.
Altro che compagni di team!, pensò, arrabbiata,  continuando ad avanzare lentamente verso casa. Quando c’è bisogno di loro non ci sono mai!
Sbuffò, calciò un sassolino per strada e si fermò nella sponda del fiume davanti casa. Era quasi il tramonto e il riflesso roseo - scarlatto del cielo sull’acqua cristallina dava vita ad uno spettacolo magnifico, come fosse un piccolo dono che la natura aveva voluto farle.
Per un momento dimenticò tutto: rabbia e stanchezza furono sepolte in un angolo remoto della sua anima e semplicemente stette lì a godersi lo spettacolo. Ma non durò a lungo.
Lucy sospirò. Non riusciva ad impedirsi di non pensare a lui.
Perché Natsu doveva essere così scostante? A volte non lo sopportava proprio. Altre volte però..
Il Dragon Slayer suscitava delle emozioni troppo contrastanti dentro di lei perché la maga potesse riuscire a comprenderle. A volte, quando le si avvicinava, anche solo per sbaglio, sentiva il battito del suo cuore accelerare. Le piaceva che la proteggesse e di prendesse cura di lei, tanto nelle missioni quanto nella vita di tutti i giorni. Quando era accanto a lui, qualunque fosse il nemico da affrontare, Lucy non aveva paura, anzi, era determinata e consapevole che avrebbe potuto abbattere chiunque, se solo lo avesse voluto. Quando, invece, lui non era con lei si sentiva sola e le mancava il suo calore che la avvolgeva e la riscaldava senza neanche che il Dragon Slayer se ne accorgesse.
Altre volte, però, la faceva irritare così tanto che aveva soltanto voglia di cancellare dal suo viso quel sorriso che da quando lo aveva conosciuto lo caratterizzava. Quel bellissimo sorriso..
Lucy scosse la testa, stupendosi di se stessa. Bellissimo sorriso? Era solo irritante!
La verità era che la maga degli Spiriti Stellari era arrabbiata, non sapeva se più con se stessa o con lui.
Chissà se erano già tornati a casa, quei due. Sicuramente si erano divertiti mentre lei si faceva in quattro per completare la missione. D’un tratto la sua confusione sparì e decise che sì, era decisamente più arrabbiata con lui.
Sbuffando, entrò in casa, si chiuse la porta alle spalle e per qualche secondo rimase semplicemente ad ascoltare il silenzio che regnava sovrano fra quelle mura. Sospirò per l’ennesima volta. Una parte non sapeva quanto grande del suo cuore aveva sperato di trovarli lì, a ficcanasare tra le sue cose, chiedendole cosa fosse questo o quello, vivacizzando l’ambiente di casa sua che, senza loro, le sembrava irrimediabilmente vuoto.
Era davvero abituata a tal punto ad averli in casa?
La parte più razionale le diceva che doveva essere felice così, ma era davvero molto piccola se confrontata con quella che piangeva della loro mancanza.
Lentamente salì le scale per andare in camera sua: aveva solo voglia di sdraiarsi un po’ e di farsi un bel bagno caldo, cacciando via Natsu dalla sua mente.
Non appena aprì la porta della camera, però, un Happy felicissimo le volò ad un centimetro dal viso, facendola spaventare e cadere all’indietro.
“Ciao Lucy!”, la salutò, allegro. “Guarda che bel pesce abbiamo preso oggi!”, esclamò, volandole attorno e sventolando quel trofeo come fosse un assegno di 1000000 di jewel.
“Hey Lucy!”, salutò anche Natsu, facendo capolino dall’ ingresso della stanza, anche lui raggiante.
Questo era davvero troppo per Lucy: mentre lei si rattristava e si faceva in quattro per portare a termine la missione da sola, quei due si godevano la giornata soleggiata e avevano anche il coraggio di rinfacciarglielo! Che almeno non si facessero vedere per una settimana dopo averla lasciata sola! Non le avevano nemmeno chiesto come era andata. E lei che si era preoccupata così tanto per loro.. Tempo sprecato.
“Fuori”, disse, semplicemente, una volta in piedi.
“Perché?”, chiese Happy, ancora sorridente. “Non vuoi vedere tutti i pesci che abbiamo pescato?”.
“Già, Lucy, oggi abbiamo davvero superato noi stessi!”, lo appoggiò il rosa, avvicinandosi di qualche passo.
Eh, no. Non potevano comportarsi in quel modo. “Ho detto: Fuori!”, urlò seria la maga, probabilmente come non l’avevano mai vista, indicando la porta al piano di sotto con un dito.
I due la fissarono con il broncio e alla fine uscirono dalla finestra e si allontanarono borbottando qualcosa che Lucy non fu in grado di capire.
In fretta richiuse le ante e scostò la tenda, quindi si afflosciò su se stessa, abbracciandosi le ginocchia. Sentiva i suoi occhi pungerle per fare uscire fuori le lacrime. Ma non voleva dargliela vinta e si ostinò a ricacciarle indietro. Vinta quella lotta, che probabilmente fu più spossante di quella combattuta durante il pomeriggio, si alzò dal letto e si diresse verso il bagno.
Mezz’ora e tanta acqua calda dopo, era ancora immersa all’interno della vasca, le ginocchia portate al petto, lo sguardo perso nel vuoto. Sì, stava ancora pensando a lui. Lucy aveva sperato che rimanesse e le chiedesse se stava bene, che si scusasse e le sorridesse dolcemente come faceva ogni volta che sapeva che la compagna era arrabbiata. Ma lui se ne era semplicemente andato.
Lucy non riuscì più a trattenere le lacrime e le lasciò scorrere impetuose lungo il suo viso, mentre si confondevano con le gocce d’acqua che evaporavano dalla vasca.
Contava davvero così poco per lui?
Contava davvero così tanto per lei?
Quando ormai l’acqua era quasi fredda, decise di uscire dalla vasca e vestirsi. Si asciugò alla bell’e meglio i capelli e si diresse verso la propria camera, con la testa pesante di chi aveva bisogno di dormire e nient’altro.
Lì, però, seduto sul letto, c’era qualcuno ad aspettarla.
Lucy si immobilizzò non appena lo vide.
Natsu?, pensò. Il cuore già in agitazione le martellava nel petto.
“Ciao Lucy”, le sorrise dolcemente, alzandosi quando sentì la porta aprirsi.
La maga si sciolse nel vedere quello sguardo quasi colpevole negli occhi di lui. Ma se pensava che fosse così facile abbindolarla, si sbagliava di grosso. Stavolta non avrebbe ceduto tanto facilmente. Era ancora arrabbiata con lui. L’aveva lasciata sola, l’aveva abbondata, non si era curato minimamente di come stesse. Non poteva perdonarlo.
“Non ti avevo detto di andare via?”, chiese, infatti, acida, lanciandogli uno sguardo eloquente.
“Dai, Lucy, non sarai ancora arrabbiata?”, domandò a sua volta, avvicinandosi di qualche passo.
La maga degli Spiriti Stellari dovette impiegare ogni briciolo della sua volontà per non muoversi; se poi fosse per non indietreggiare o per non saltargli addosso, quello era un altro discorso. “Arrabbiata? Perché mai dovrei essere arrabbiata?”, chiese, sarcastica. Ecco, quello era uno di quei momenti in cui lo odiava.
“Posso farti solo una domanda? Poi prometto che me ne vado, se non vuoi che rimanga”, chiese ancora, serio.
Lucy annuì, almeno dopo se ne sarebbe andato. Già, se ne sarebbe andato..
“Posso dormire con te?”, chiese, scandendo ogni parola e avvicinandosi ancora.
Lucy rimase sbalordita: era forse pazzo?! Prima la trattava male e poi le chiedeva di dormire con lei? Doveva proprio essere fuori di testa per.. Aspetta un attimo.. Le aveva chiesto di dormire con lei? Natsu che chiedeva?
“Come?”, se ne uscì alla fine, dopo diversi secondi silenzio. Ripensò a tutte quelle volte in cui, tornando da casa, l’aveva trovato lì, nel suo letto, a dormire beatamente come se fosse nel proprio. Si era sempre arrabbiata e aveva urlato come un forsennata migliaia di volte, ma, in fondo in fondo, le piaceva sentire il suo calore mentre si coricava nel futon a terra accanto a lui. Teneva lontani tutti i brutti sogni e dormiva serena.
“Ho chiesto”, cominciò, spostandosi a pochi centimetri da lei, bloccandola con le braccia contro il muro a cui lei si era appoggiata. “Se potevo dormire con te”, concluse, sorridendole.
Lucy si sciolse completamente. Dimenticò ogni cosa: rabbia, tristezza, solitudine. Esistevano soltanto loro due. Ecco, quello era uno di quei moventi in cui lo amava.
Annuì e si lasciò condurre verso il letto. Natsu sollevò le lenzuola e Lucy ci si infilò subito, aspettando che lui facesse altrettanto.
“Quindi? Com’è andata la missione?”, le chiese dopo averla presa tra le braccia e averla stretta forte a sé.
Lucy cominciò a raccontare ogni dettaglio, accoccolata sul suo petto.
Rimasero a parlare per ore, divertendosi e scherzando, e alla fine Lucy si addormentò, stanca ma felice, consapevole che quello era il posto giusto per lei.




Angol autrice:
Che dire? E' una semplice one-shot che avevo in mente già da quando mi ero dedicata alla stesura di una long, ormai cancellata. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e se ci sono eventuali errori. Provvederò immediatamente a correggerli ^^
Chiedo grazie a quanti decideranno di recensire perchè sono propri i piccoli commenti o le semplici parole a rendere fiero un autore, o un'autrice, del proprio lavoro.
Ancora grazie! ^^

 
  
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