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Autore: _Humbug_    10/12/2013    0 recensioni
Non si sarebbe prospettata una bella giornata: non sentivo quella gente da mesi ormai e avevano deciso tutti, o meglio QUASI tutti, di rifarsi sentire nello stesso giorno. Qualcosa non andava.
Del messaggio di Alexa non mi curai minimamente e decisi di dedicarmi a Nick e Jamie dopo il caffè.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex Turner, Altri, Jamie Cook, Matt Helders, Miles Kane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Miles, Miles, svegliati!”
Sentii una voce chiamarmi e una mano toccarmi la spalla, ma i  miei occhi non avevano intenzione di aprirsi. Strinsi il cuscino più stretto e girai la testa dall’altra parte.
“Miles, svegliati! Il tuo telefono sta vibrando da stamattina, secondo me è importante!”
Riconobbi la voce di Fray, ma non mi spiegavo perché mi stesse svegliando lui.
Risposi con un mugugno.
“Kane! Sei ancora ubriaco?” Mi chiese alzando la voce.
Il mio cervello stava iniziando a processare le informazioni: ero su un divano, ero con Liam Fray e la sera precedente mi ero ubriacato. Strano.
“Ma che ore sono?”
“E’ quasi mezzogiorno e il tuo cellulare vibra da almeno due ore.”
“Dove sono?”
“Sul mio divano idiota. Ieri sera non ti reggevi in piedi. Hai praticamente bevuto tutto il pub.”
Purtroppo il mio corpo sembrava dar ragione a lui: la testa mi scoppiava, avevo una sete pazzesca e la pancia era dolorante.
Mi voltai verso Liam, che si era seduto sul bordo del divano e mi guardava con aria preoccupata.
“Vado a prepararti del caffè.”
Si alzò dal divano e si diresse verso la cucina. Era una persona dolcissima e in quel periodo avevamo avuto modo di vederci spesso e questo significava anche occuparsi l’uno dell’altro in queste situazioni.
Presi il cellulare e vi trovai diciotto chiamate perse di Jamie, cinque telefonate di Nick e un messaggio di Alexa Chung.
Non si sarebbe prospettata una bella giornata: non sentivo quella gente da mesi ormai e avevano deciso tutti, o meglio QUASI tutti, di rifarsi sentire nello stesso giorno. Qualcosa non andava.
Del messaggio di Alexa non mi curai minimamente e decisi di dedicarmi a Nick e Jamie dopo il caffè. Mi alzai, misi il cellulare nella tasca dei miei strettissimi pantaloni bianchi e mi stiracchiai, poi raggiunsi Liam in cucina.
“Da quanto sei sveglio?”
“Da un po’. Stasera hai intenzione di replicare agli NME Awards o pensi di contenerti?” Mi chiese prendendo lo zucchero da uno stipetto.
“Non lo so. Tu vieni?”
“No, non ne ho mezza voglia e poi…”
Lo fermai con un cenno della mano perché il cellulare aveva iniziato a vibrare di nuovo.
Era Jamie.
“Scusa, devo rispondere.”
Liam fece un cenno con la testa e si dedicò a versare il caffè nelle tazze.
Non cambiai stanza per parlare con Cook, non c’era nulla di cui non potessi parlare davanti a Fray.
“Pronto!”
“Miles, finalmente! Da quanto sei sveglio?” Mi aspettavo la solita voce poco piacevole di Jamie e invece sentii appena un sussurro dall’altra parte del telefono.
“Da dieci minuti. Perché mi stai chiamando da stamattina?” Chiesi preoccupato per il suo tono di voce afferrando la tazza di caffè che Liam mi stava porgendo.
“Miles, stanotte è successa una cosa.”
“Cook, parla! Mi stai facendo preoccupare.”
“E’ morto Matt.” Mi cadde la tazza di caffè che reggevo in mano.
“Che cazzo stai dicendo?”
“Il suo aereo è precipitato in mare per un’avaria al motore.”
Liam mi stava guardando preoccupato, per via della tazza, dello sguardo vuoto, dell’immobilità del mio corpo.
“Miles, ci sei? Miles?” Non riuscivo a rispondere a Cook.
Fray si avvicinò e io gli passai il telefono.
Liam rispose al telefono e lo sentii parlare con Jamie. Io ero in piedi immobile nella cucina di Liam.

Qualche ora dopo mi trovai in un taxi con Liam: mi aveva accompagnato a casa, mi aveva fatto una borsa e mi stava accompagnando in aeroporto.
Quando mi parlava, io sentivo le sue parole, ma ci mettevo un po’ a rispondere.
“Miles, ascoltami un attimo.”
Pausa di qualche secondo.
“Dimmi.” Il mio tono era piatto. Mi ero trasformato in un robot.
“Jamie mi ha detto che Alex non sapeva ancora niente, perché è ancora notte e perché ha detto ad Arielle di nascondere il suo telefono, mi segui?”
“Sì.”
“Jamie ha intenzione di chiamarlo nel primo pomeriggio. Ha detto che ci pensa lui a dirlo ad Alex.”
Non risposi.
“Miles, devi affrontare dieci ore e qualcosa di volo, da solo tra l’altro. Ce la puoi fare? Non puoi aspettare che Alex torni qui?”
In questo frangente la mia risposta non si fece attendere.
“Devo. Andare. Da. Alex.”
“Ti sei portato dei sonniferi per il viaggio almeno?”
“Spero facciano effetto almeno.”
Liam era spaventato: non avevo detto una parola su Matt, non avevo versato una lacrima; avevo solo lasciato la tazza di caffè nella sua cucina.
  
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