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Autore: FreDrachen    11/12/2013    4 recensioni
Alyssa, figlia di Leah e Mahish sovrani della Terra della Notte, è riuscita a coronare il suo sogno d'amore con il mezzelfo Ehlum, dando alla luce una bambina del tutto particolare, Elyna.
Ma Mortain, giovane regnante della Terra dell'Acqua non può passare sul torto subito.
Tra inganni e colpi di magia e frecce riesce a ottenere la sua vendetta.
Cosa farà la giovane irruente Elyna alla scoperta della verità su di sé e il suo passato?
Sequel della fanfiction "L'Erede della Notte"^_^
Spero possa piacervi come le storie precedenti:)
*cambiamento di trama*
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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CAPITOLO 1

Narbet, Terra della Notte
Era immersa nella vegetazione.
Piangeva.
Forse aveva perduto la strada.
Il sole filtrava fievolmente tra le fronde delle querce. Dunque non era a Narbet dove regnava la notte perenne.
E allora?
Sentì in lontananza uno scalpiccio di zoccoli.
Sentì il fogliame scostato dal passaggio di un cavallo.
Si girò. Incrociò i suoi occhi con quelli viola di lui. I capelli leggermente lunghi d'un blu intenso incorniciavano il suo viso illuminato da un dolce sorriso.
«Non temere. Qualunque cosa sia successa è finita». La sua voce era calda con una venatura di tenerezza.
Le aveva teso la mano, e lei aveva provato a stringere le sue dita affusolate. Ma quello che incontrò non fu altro che nulla.
I contorni sfumarono…

 
…e si ritrovò sdraiata nel suo letto della sua stanza a palazzo. Era illuminata dalle innumerevoli torce alle pareti accese con acciaini dalle serve.
«Ben svegliata principessa». Marine, la sua educatrice.
Alyssa si avvolse nuovamente nelle coperte del suo letto a baldacchino.
"No. Un altro giorno in sua balia no!"
L'educatrice le scostò violentemente le coperte.
«Non vorrete farmi arrabbiare principessa. La giornata è lunga e ci attende molto da fare».
«Tra un'ora in sala da ballo»aggiunse, e scomparì oltre la porta.
Alyssa si sedette davanti la specchiera e iniziò a pettinarsi i suoi lunghi capelli mossi ebano simili a una cascata impetuosa. Se li sistemò in una morbida treccia che le scendeva fino a metà schiena. Si lavò il viso con l'acqua nella brocca, e se l'asciugò con un morbido panno a fiori. infine si contemplò allo specchio. Ciò che vide fu una ragazzina di sedici anni dal  viso magro in cui spiccavano i suoi grandi occhi grigi.
Non era troppo alta, e aveva il fisico minuto, ma con braccia tonite.
Non si trovava particolarmente bella, ma, secondo Marine, era più importante il giudizio degli uomini.
Arrivò nella sala da pranzo che i suoi genitori erano già lì.
«Ben svegliata pulcino. Dormito bene?»la salutò suo padre Mahish.
«Stavo facendo un bel sogno, prima che quel generale mi buttasse giù dal letto».
Leah si mise a ridere. Nessuno poteva sopportare Marine e il suo modo di fare. Eppure era l'unica che poteva istruire Alyssa nell'arte principesca.
«Te la dovrai sorbire finché non diventerai regina Alyssa»le ricordò suo padre.
«Allora perché non abdichi? Così potrò liberarmi di quel peso opprimente».
Il discorso fu interrotto dall'arrivo dei suoi zii, che altro non erano che i Superstiti al completo.
I primi furono Einar con la moglie Darky, una donna simpaticissima dagli occhi color cioccolato, capelli castani con meshes bionde alta e ben piazzata. Poi fu la volta di Pinur, che aveva perso la sua aria da rubacuori e spaccone, con la moglie Ianny, una persona adorabile e dolcissima dai capelli neri e occhi scuri, non particolarmente alta e ben messa. Igor entrò a braccetto di Katia, una donna tutto pepe e iper determinata, dai capelli rosso fuoco, occhi verdi e una spruzzata di efelidi sulle goti.
Infine fu la volta di Dan che si trascinò pesantemente sulla sedia, fissando il vuoto. Alyssa non poteva non biasimarlo. Aveva perso la moglie e la figlia che portava in grembo quasi un anno prima di febbre rossa, e non si era più ripreso. La sera perdeva le ore in locande a tracannare decine e decine di boccali di birra. I suoi amici avevano provato a riportarlo in sé, tutto inutile.
«No. Non capite. Siete ignoranti in materia»stava dicendo Darky.
«Noi? Anche tu non hai un briciolo di conoscenza in questo campo»l'apostrofò Katia.
Alyssa sorrise sotto i baffi. Ogni giorno i suoi zii questionavano sugli argomenti più disparati e bizzarri.
Mahish si alzò in piedi, mentre Alyssa e Leah rimasero in silenzio a seguire meglio la questione.
«Ragazzi. Che è successo?»
«è inconcepibile!».
Mahish non capì.«Cosa Darky?»
«Una cosa assolutamente inconcepibile!»
«E cosa?»domandò pazientemente Mahish.
«Loro due»disse, indicando Katia e Ianny.«Si credono più in gamba di me in cucina. Capisci?»
Mahish guardò le due donne, che fecero le spallucce.
«Non siamo mica state noi a far bruciare il pranzo del compleanno di Alyssa. Oppure di lasciare nel forno il pane che ha affumicato mezzo castello. Non credi che queste siano prove tangibili che tu non sai cucinare?» domandò Katia.
Darky guardò Ianny in cerca di sostegno.«Ti prego Ianny, di qualcosa».
«Mmm…Che Katia ha ragione».
Darky fece per replicare quando Ianny tornò a parlare.«Non sei però irrecuperabile. Hai solo bisogno di un po' di pratica. Tutto qui».
Tutti sospirarono soddisfatti.
«Bene. Ora possiamo fare colazione. Dan. Sei dei nostri?»domandò Ianny, porgendo all'amico una ciotola di latte fumante.
Dan continuò a fissare il vuoto davanti a sé.
«Terra chiama Dan. Ci sei?»l'apostrofò Darky.
«Mhm»mugugnò Dan alzando lo sguardo. Quella mattina era messo peggio del solito. Aveva due profonde occhiaie da far paura e occhi rossi.
Ianny gli mostrò la ciotola.«Latte?»
Dan scrollò le spalle, come se non gli importasse nulla, ma la prese comunque. Traccannò il suo contenuto in un botto.
Poi, senza una parola si alzò da tavola e uscì dalla stanza.
«Povero zio Dan»dichiarò Alyssa.«Dobbiamo fare qualcosa per aiutarlo».
«Ma cosa Alyssa? Abbiamo provato di tutto. è inutile».
Alyssa si alzò.«Vado a parlargli. Forse a me starà a sentire».
«Aly…la tua lezione con Marine…»
«Al diavolo quella stupida lezione»insorse Alyssa.«Lo zio è molto più importante di stupidi passi da imparare a memoria».
Uscì dalla sala, prendendo un corridoio a caso. La fortuna fu dalla sua.
Lo trovò in giardino, seduto su una panchina che fissava l'orizzonte.
Gli si avvicinò silenziosamente. Quando gli poggiò una mano sulla spalla sussultò.
«Tutto bene zio?»
Dan si morse il labbro, e abbozzò un debole sorriso.«Si piccola. Tutto a posto».
Alyssa gli si sedette vicino. L'abbracciò forte.«Qualunque problema tu abbia sai che sono sempre disponibile ad ascoltarti, vero?»
Dan le accarezzò rudemente la testa.«Si Aly lo so. Me lo ribadisci tutte le mattine».
«E allora perché non lo fai?»
«Non voglio caricarti di pesi troppo opprimenti per una ragazzina come te. Il fardello è mio, e solo io me lo caricherò sulle spalle».
Alyssa non trovò altre parole.«Ora devo andare. Ci vediamo zio».
Dan l'osservò allontanarsi con una punta di nostalgia. Aveva la stessa grazia della moglie. Ma la somiglianza finiva lì. Aveva preso molto da Leah. Stessa calma  ieratica e stesse capacità di calmare le persone.
"Perché non l'ho seguita finché ero in tempo?"
Non poteva più rialzarsi dal baratro in cui era finito. Solo la morte poteva alleviare le sue sofferenze.
 
Arrivò in ritardo. Lady Marine non si fece intenerire dopo le spiegazioni della ragazza.
«Vostro zio è grande abbastanza per capire ciò che va o non va fatto. Detto questo…». Batté le mani e al suo fianco si materializzò il suo assistente, un ragazzino minuto e smilzo come un chiodo.
«Iniziamo con i volteggi»annunciò.
Alyssa odiava con il profondo del cuore la danza.
Le sembrava un modo per sprecare la giornata. Non sarebbe crollato il mondo se non avesse saputo ballare quel lento che Marine si ostinava a farle imparare.
Era molto meglio la storia. Quella si che era veramente utile.
E poi il suo maestro, Alwin era un uomo fuori dal comune. Riusciva a tirar fuori anche dagli argomenti più noiosi il meglio che vi era racchiuso.
Peccato che Marine non era Alwin.
«Principessa Alyssa».
Alyssa sussultò per la sorpresa. Si era distratta. Un'altra volta. Per errore schiacciò il piede dell'assistente che emise un debole lamento.
«Accidenti…scusa, non l'ho fatto apposta».
Marine si portò le mani ai fianchi.«è l'unica cosa che sapete ripetere Principessa. E ora tornate in posizione».
Dopo innumerevoli volteggi(e pestaggi di piedi),Marine con la lezione di buone maniere.
«Per l'inchino dovete portare il busto in avanti e bilanciare il peso sulle gambe. In questo modo»le fece vedere.
«Ora tocca a voi».
Alyssa provò a imitarla, ma si bilanciò e cadde a terra.
Marine si batté una mano sul viso.
«Che disastro».
Alyssa si alzò impacciata dalla pesante gonna dell'abito che Marine l'aveva costretta a indossare.
Aveva un corpetto verde smeraldo strettissimo in vita allacciato su una camicia bianca di seta. La gonna era di un verde tenue che scendeva fino a terra.
«Così non va proprio. Non voglio essere nei panni del vostro futuro marito. Mancate di femminilità».
Alysa incassò il colpo a testa bassa.
"Quando sarò regina, la prima cosa che farò sarà farti fare i bagagli"si ripeteva, ogni volta che l'educatrice l'ammoniva.
Ma la giornata iniziata storta, andò di male in peggio.
Il pomeriggio era soggetto a colloqui con gli aspiranti mariti.
«Oggi chi sono i pretendenti che si presentano?»bofonchiò Alyssa annoiata.
«Solo una Principessa. Il Principe Mortain della Terra dell'Acqua»annunciò la sua ancella di fiducia Arrietty, una ragazza poco più grande di lei dai capelli castani con le sfumature dorate, e occhi castano scuro. «E vi sta già aspettando nell'atrio grande»aggiunse.
Raggiunse l'armadio da cui estrasse un abito grigio luccicante pieno di fregi dorati.
«Questo è perfetto. Non trovate Altezza? Risalta molto i vostri capelli».
«Certo. è perfetto per il proprio funerale»mormorò sarcastica la principessa.
L'ancella la fissò scandalizzata.«Altezza».
Alyssa fece un gesto di noncuranza con la mano.
«Non dirmi che lo trovi simpatico».
Arrietty diventò rossa per l'imbarazzo.«è il ragazzo più bello di tutto il Mondo Emerso. è carismatico, e ci sa fare con le donne».
Alyssa guardò fuori dalla vetrata che conduceva a una piccola terrazza davanti alla sua stanza.
«Io non lo voglio sposare. Non è l'uomo che fa per me».
Arrietty fece per dire qualcosa, ma si bloccò. Solo allora si ricordò che aveva a che fare con la principessa, e non con una sua pari.
«Chiedo perdono per la mia negligenza»mormorò l'ancella.
Alyssa le sorrise dolcemente.«Hai espresso il tuo parere. Mi ha fatto molto piacere».
Poi si lisciò la gonna esasperata.«è giunta l'ora».




Angolo autrice:che con immenso piacere che vi presento il primo capitolo del sequel.
Piccolo appello a RayaFee, magicadark e Arrietty_Kuroy. Non trovate una certa somiglianza con tre personaggi che compaiono?;)
Sorpresa^_^
Per ringraziarvi a modo mio, vi ho inseriti nella storia:)
Per quanto riguarda pietraghiaccio e Aster_Mezzelfo, non mi sono assolutamente dimenticata di voi^_^
Entrerete più avanti, e per farmi perdonare vi anticipo i vostri nomi nella storia.Petra per pietraghiaccio, Klere per Aster_Mezzelfo.
Detto questo vi lascio alla lettura e ci vediamo per il prossimo capitolo^_^
Baci,
Drachen:)
   
 
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