Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Lenn chan    12/11/2004    7 recensioni
Fingere nella vita reale, tacere e mentire...stringere i denti e continuare a lottare, ma a quale prezzo? Un'ombra oscura avvolge il passato di Hilary indirettamente legato a quello di Kai, e che condiziona anche il suo presente...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dedicato a Hiromi91

Rieccomi qua!!!!! Pensavate di esservi liberati di me??? Ma io sarò sempre con voi!!! (cos’è, una minaccia???? nd.tutti). Era un sacco di tempo che non mi facevo sentire così per farmi perdonare ho scritto questo cap che è parecchio lunghetto!!! Contenti? (noooooooooo!!!!! nd.tutti) bene, visto che siete tutti contenti (ma dove??? nd.tutti) (e che soprattutto non mi interrompete, vero???? nd.me con in mano un mitra che spara mille colpi al secondo) (c-c-c-certo nd.tutti) passiamo a ringraziare tutti quelli che hanno commentato il mio scorso cap! Jaly, Kayx_chan, LightAngel, Kadma32, Lelli91, Elle, Hila92 e tutti gli altri che leggono, e dedico questo cap a Hiromi91, spero ti piaccia! Si comincia!

 

La vita è un pendolo

che oscilla tra il dolore e la noia (Schopenhauer)

 

-Scusa Liz, hai per caso visto Federi…oh, scusate, mi dispiace, non sapevo che…- Hilary teneva ancora la mano sulla maniglia della porta della cucina, che aveva appena spalancato, cogliendo di sorpresa i due ragazzi che immediatamente si separarono imbarazzati l’uno dall’altra, costretti a sciogliere il bacio che si stavano scambiando prima di essere interrotti. Takao tossì un paio di volte e si sistemò la visiera del cappello, cercando di ricomporsi, mentre Liz si passò nervosamente una mano tra i capelli.

-Beh…forse è meglio se io torno di là- disse sentendosi particolarmente a disagio. Stava per richiudere la porta quando la tedesca la chiamò –Aspetta Hilary…-

-Si lo so, io non ho visto niente…- ribattè ancora prima di ascoltare il seguito, intuendo già cosa volesse chiederle l’amica.

-No, non è questo…il fatto è che io e Takao…ecco, ci siamo messi insieme- prima o poi sarebbe venuta a saperlo comunque, quindi perché negarlo? La brunetta guardò prima la ragazza poi spostò l’attenzione sul blader, stupita, ricordandosi della conversazione avuta con lui il giorno precedente. Sorrise –Sono contenta per voi!-

-Grazie. Ma…tu cosa volevi?-

-Ah si, quasi dimenticavo! Sai dov’è Federica?- aveva un discorso in sospeso con lei, stava cercando si capire che cosa avesse intenzione di fare con Rei, come le aveva chiesto l’amico, data la situazione che si era creata tra loro.

-Veramente no-

-E’ in giardino- una voce maschile rispose al suo posto –L’ho vista rincasando- continuò il biondino.

-Grazie Max! Ciao Mariam!- fece rivolta a quest’ultima che ricambiò il saluto con un cenno del capo. Da quando stava con Max trascorreva molto tempo a casa dei suoi amici e spesso restava a mangiare con loro, facendo preoccupare Jessie che pur essendo più piccolo rimaneva alzato fino a tardi ad aspettarla, cosa a che a lei dava solo sui nervi. Era abbastanza grande per decidere da sola cosa fare e di certo non aveva bisogno di suo fratello minore come balia. Glielo aveva ripetuto un milione di volte ma quel ragazzino continuava imperterrito a fare di testa sua. Per questo stava prendendo in considerazione l’ipotesi di trasferirsi anche lei in quella casa, come le aveva proposto l’americano. In fondo dove c’era posto per otto, c’era posto anche per nove.

-Bene, allora vado da lei, devo parlarci-

 

Si sedette sul muretto del giardino della villa sospirando profondamente. Alzò gli occhi al cielo, limpido e azzurro, il vento di tramontana aveva spazzato via tutte le nubi, e portato qualche grado di meno nell’atmosfera. Si strinse nella giacca, faceva piuttosto freddo ma non voleva rientrare in casa. Avrebbe corso il rischio di incontrarlo…non sapeva come comportarsi, Rei le piaceva però qualcosa la frenava…riabbassò lo sguardo e si riavviò dietro le orecchie una ciocca ribelle di capelli color oro, poi si sfregò le mani, cercando di scaldarle dal freddo pungente di fine gennaio. Si bloccò di colpo quando le tornò nella mente la scena della sera precedente, ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse scappata così dopo quel bacio. Era corsa in camera sua senza dire una parola, come aveva potuto? Eppure lei conosceva già la risposta, la paura di rivivere un episodio doloroso del suo passato tornava a farsi sentire ogni volta che rischiava di innamorarsi di qualcuno…sussultò quasi, davvero considerava Rei in quel modo? Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dal rumore di un ramoscello che si spezzava, Hilary nell’avvicinarsi all’amica aveva calpestato uno dei tanti rami secchi caduti in giardino dagli alberi già da mesi tristemente spogli.

-Spero di non averti disturbato- le sussurrò mentre le si sedeva accanto.

-Oh, ciao Hilary-

-Come stai?-

-Così- sentiva combattere dentro di lei sentimenti contrastanti, di cui nessuno riusciva ad avere il sopravvento e a farle finalmente capire quale fosse la decisione giusta da prendere. Sempre se fosse stata ancora in tempo, forse se avesse aspettato ancora a lungo Rei non sarebbe rimasto lì ad aspettarla…in fondo la colpa di quanto stava succedendo dipendeva solo da lei.

-Ancora non hai deciso?- la brunetta guardò l’amica abbassare lo sguardo, lasciando che i capelli le tenessero nascosta la parte superiore del viso. Scosse la testa, sconsolata, facendole capire che non aveva la minima idea di cosa fare.

-Noi ci conosciamo da poco più di due settimane ma io ti considero già una vera amica perciò…se posso fare qualcosa per te basta che tu me lo dica-

-Grazie- incurvò gli angoli della bocca in un sorriso pieno di gratitudine e sollevò lo sguardo verso la ragazza.

-Il fatto è che…- continuò –Rei a me piace però ho paura-

-Paura?- domandò sconcertata.

-Fino a poco meno di due anni fa io avevo un amico…era il mio migliore amico, ci conoscevamo sin da piccoli, siamo cresciuti insieme. Col tempo oltre a noi sono maturati anche i nostri sentimenti e entrambi ci siamo accorti che l’amicizia stava lasciando spazio a qualcosa di più profondo- si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe e ispirò profondamente prima di continuare –Ci siamo messi insieme, quelli sono stati mesi stupendi, i più belli di tutta la mia vita probabilmente, ma per una lunga storia che ora non mi va di raccontare abbiamo finito per lasciarci, e la nostra è stata una profonda e definitiva rottura, rottura che forse non ci sarebbe stata se non avessimo cominciato quella storia. In quel periodo sono stata malissimo, quante lacrime ho versato…Liz provava a consolarmi, a tirarmi su di morale, ma per lungo tempo non sono riuscita a rassegnarmi all’idea di aver perso non solo lui, ma anche tutto quello che c’era stato prima, la nostra amicizia…che solo da poco mi sono resa conto che non riusciremo mai più a recuperare-

-Quindi tu hai paura che succeda la stessa cosa con Rei, è così?- le chiese cominciando finalmente a comprendere il suo comportamento. La biondina annuì sconsolata, per niente al mondo avrebbe desiderato rivivere tutti quei dolorosi momenti. Si voltò verso Hilary –Tu che dici?-

-Io?!- quella domanda, fatta all’improvviso la lasciò incapace di rispondere.

-Si, tu che faresti al mio posto?-

-Beh…- non era mai passata per una simile esperienza e di conseguenza non poteva comprendere quello che aveva passato l’amica anche se poteva immaginarselo. Se lei e Kai si fossero lasciati distruggendo anche i ricordi dei piacevoli momenti trascorsi insieme le avrebbe fatto male, troppo. Di questo ne era consapevole. Scese dal muretto avvicinandosi alla giovane italiana ancora in attesa di risposta –Io credo che dovresti buttarti-

-Davvero?-

La brunetta annuì –Purtroppo il rischio che finisca male come è ti è già capitato in passato c’è…ma c’è anche la possibilità che ciò non accada, non credi?- il suo sorriso rassicurante si propagò anche sul volto della biondina. Hilary non aveva tutti i torti, nessuno poteva assicurarle che quella storia sarebbe andata a finire bene, ma nessuno poteva assicuragli che sarebbe finita male. In fondo in amore vince chi ha il coraggio di rischiare…

-Tu vuoi bene a Rei?- quella domanda riempì i suoi occhi azzurri di stupore, non tanto per il suo contenuto quanto per la risposta che sentiva salirle direttamente dal cuore.

-Si, io credo…di si- abbassò lo sguardo –Anche se non gliel’ho mai detto-

-Beh, credo che ora lo sappia- con un gesto del capo indicò qualcosa dietro di lei. Federica si voltò e rimase come paralizzata. Il blader cinese si trovava a pochi passi da lei e probabilmente aveva ascoltato gran parte delle conversazione tra le due ragazze. Che cosa sarebbe successo? Hilary, capendo di essere di troppo, si diresse in silenzio verso l’ingresso della villa, i suoi amici avevano bisogno di rimanere un po’ da soli per potersi finalmente chiarire. Sarebbero giunti ad una conclusione?

-Rei io…- esordì, ma si bloccò immediatamente dopo non sapendo come continuare- Il sedicenne le si avvicinò continuando a sostenere il suo sguardo e dolcemente l’abbracciò. Le parole morirono tutte nella gola di Federica che si lasciò completamente andare a quella stretta affettuosa ma allo stesso tempo sicura. Non c’era bisogno che gli spiegasse il perché del suo comportamento, ora lo aveva capito, aveva capito perché la sera prima era scappata. La scostò gentilmente da lui passandole una mano tra i capelli biondissimi –Posso baciarti? Sai…non vorrei che tu scappassi di nuovo…-

La biondina gli sorrise, un po’ imbarazzata –Questa volta non lo farò- e aspettò che le sue labbra venissero in contatto con quelle del ragazzo che le stava di fronte, in un lungo bacio. Forse quella volta sarebbe andato tutto per il meglio, in fondo, bastava volerlo…

 

Si abbassò il berretto fino a coprirle le orecchie, a causa del freddo le era scoppiato un gran mal di testa. Si strinse nella felpa colorata che le aveva prestato Liz, e abbracciò il suo corpo cercando di scaldarsi. Sentiva brividi di freddo correrle lungo la schiena, sperò che non le venisse la febbre, non poteva permettersi di ammalarsi in un momento d’allerta come quello, la Borg avrebbe potuto attaccarli da un momento all’altro. Già le rimaneva abbastanza complicato lanciare il beyblade con la mano destra fasciata, figurarsi se avrebbe avuto anche l’influenza. Strinse il pugno, le faceva ancora piuttosto male…ma non si sarebbe arresa, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vedere falliti una volta per tutti i loschi piani di quella dannata organizzazione. Solo così lei e suo fratello sarebbero finalmente riusciti a condurre una vita normale, a recuperare tutto il tempo che gli era stato rubato. Chiuse gli occhi, rilassandosi nella semioscurità della stanza cercando di distendere i nervi e acquietare quel fastidioso mal di testa, fin quando due mani si posarono dolcemente su di essi. Sorrise, sicura di sapere l’identità della persona che le stava dietro. Si voltò e sentì due labbra posarsi sulle sue mentre due braccia la tenevano stretta per la vita. Hilary si lasciò andare a quel contatto, anche se percepì qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che non riusciva a comprendere…solo quando si separarono riuscì a capire –Takao?!- esclamò stupita.

-Hilary?!-

-Cosa cavolo ti è saltato in mente?- fece portandosi due dita alla bocca e arrossendo per l’imbarazzo.

-Io…io…pensavo che tu fossi Liz!- ribattè confuso –Cosa ci fai con addosso una delle sue magliette?- indicò la felpa che indossava.

-Mi piaceva e me l’ha prestata. Abbiamo la stessa taglia…ma non cercare di cambiare discorso! Si può sapere perché mi hai baciato?!- stava cominciando ad arrabbiarsi.

-Tu eri di spalle, in penombra, con la maglietta di Liz…te l’ho detto, pensavo fossi lei! E comunque non mi sembra che tu ti sia tirata indietro!- e doveva anche ammettere che quel bacio lo aveva gradito…ma solo perché credeva fosse Liz!

-Certo! Pensavo fossi Kai!- si guardarono negli occhi, in silenzio, prima di scoppiare entrambi a ridere. Era ovvio che tra loro c’era stato un vero e proprio scambio di persona, un equivoco che sarebbe rimasto tra Hilary e Takao.

-E’ meglio che questa cosa non si venga a sapere in giro…non credo che per Liz ci sarebbero problemi, ma ho paura della reazione che possa avere Kai. Non vorrei finire all’ospedale!-

-Non ti sembra di esagerare?-

-Assolutamente. Lo sai che tu sei l’unica cosa capace di fargli perdere la testa-

-Grazie tanto per avermi dato della “cosa”!- posò le mani sui fianchi offesa. Il blader le diede le spalle –E dai, hai capito che intendevo! Non volevo offenderti, questa volta-

-Questa volta?!-

-Ehm…sarà meglio che vada da Liz…quella vera!- uscì dalla stanza veloce come un fulmine, non voleva rischiare di ricevere qualcosa di contundente in testa.   

-Scemo!- gli urlò dietro.

 

Infilò le mani nelle tasche, indolenzite, il vento freddo e tagliente gli impediva quasi di muoverle. Il suo fiato si andava a condensare in piccole nuvolette di vapore, la temperatura era scesa di parecchi gradi, nonostante il cielo fosse completamente sgombro e limpido. In strada si incontravano poche persone, probabilmente la maggior parte della gente aveva pensato bene di rimanere in casa al calduccio. Chiuse gli occhi per poi riaprirli immediatamente dopo, forse non avrebbe fatto male a rientrare anche lui.

Si incamminò per il vialetto del giardino della villa, come al suo solito non era tornato per pranzo e non aveva avvertito, dopo che si era separato da Hilary se ne era andato in giro per la città solo con se stesso, aveva sentito il bisogno di rispolverare le vecchie abitudini; alzò lo sguardo sui due ragazzi che discorrevano animatamente seduti sul muretto, Rei e Federica sembravano aver chiarito ogni cosa, il cinese teneva in mano il suo beyblade, Dranzer, e lo stava mostrando alla biondina, presumibilmente parlandole di tutto quello che aveva passato con lui. Incurvò gli angoli della bocca in un mezzo sorriso, fino alla mattina il suo amico pareva non saper dove mettere le mani per rimediare alla situazione che aveva combinato con l’italiana, e adesso era come se non fosse successo niente. Riusciva a cavarsela in ogni situazione in un modo o nell’altro. Si tolse la giacca, posandola sull’appendiabiti all’ingresso e si diresse verso il salone, fermandosi sulla soglia della stanza. Hilary era accoccolata sul divano impegnata nella lettura di un giallo. Si appoggiò allo stipite della porta incrociando le braccia al petto e si incantò a guardarla, attento ad ogni suo movimento, terminata la pagina velocemente sfogliava avanti il libro, continuando a leggere, e ogni tanto tirava su con il naso, probabilmente si stava buscando un bel raffreddore. Alzò gli occhi su di lui –Takao mi hai fatto paura!- esclamò spaventata. Immersa nel romanzo non si era accorta della sua presenza.

-Guarda che non sono Takao-

-Eh? Si, certo lo so…mi sono sbagliata- in realtà lei lo aveva riconosciuto, sapeva che era Kai, ma allora perché lo aveva chiamato con il nome del capitano della squadra? Probabilmente, pensò, il ricordo del piccolo incidente avuto prima con lui aveva per un attimo preso il sopravvento, si sentiva in colpa a tenergli nascosto ciò che era successo…in fondo non era niente di grave, solo uno scambio di persona, un equivoco. Il russo le si avvicinò, sedendosi accanto a lei –Come va la mano?-

-Così- rispose portandosela sotto gli occhi. Aveva cominciato a stancarsi di quella fasciatura che le impediva la maggior parte dei movimenti, come ad esempio lanciare il suo beyblade.

-Ce la fai a combattere contro la Borg in queste condizioni?-

-Certo. Voglio dire…devo almeno provarci. Tu non faresti lo stesso, Takao?- posò il libro sul tavolo passandosi la mano buona tra i capelli, non facendo caso a ciò che aveva appena pronunciato. Il russo inarcò le sopracciglia –Ancora?-

-Ancora cosa?- si voltò verso di lui.

-Mi hai chiamato di nuovo Takao- si alzò dal divano avvicinandosi a lei, le stava di fronte. La brunetta si morse il labbro inferiore –No, ti sbagli- cercò di dirottare la conversazione mentre nella sua mente si domandava come facesse a volte a non pensare prima di parlare.

-Non mi sono sbagliato- affermò freddo e non aggiunse altro ma era chiaro che il suo tono di voce le stava chiedendo una spiegazione.

-Il fatto è che…- aveva promesso a Takao che non avrebbe detto nulla circa quel bacio ma non voleva mentire a Kai, non voleva tenergli nascosto quello che era successo, non ci riusciva…in fondo una delle basi di una relazione sta proprio nella sincerità –Prima è successo che Takao, si insomma…lui mi ha…- alzò lo sguardo incontrando quello serio del suo ragazzo che attendeva paziente il seguito –Beh…lui mi ha…mi ha baciato- disse tutto d’un fiato.

-Ti ha baciato?!- si sentì pervadere da un moto di collera e una sensazione che non aveva mai provato prima si impadronì del suo corpo. Prima di allora non aveva mai saputo cosa fosse la gelosia.

-Si, ma è stato solo un equivoco. Lui credeva che io fossi…Kai dove stai andando?- il blader stava già attraversando la soglia della stanza con un espressione sul volto che non prometteva nulla di buono.

-Aspetta Kai! E’ stato un equivoco!- ma ormai parlava al vuoto –Accidenti, perché non mi dai il tempo di spiegarti?-

Intanto il russo era fuori di sé dalla rabbia, come aveva potuto quello che lui credeva un suo amico fargli una cosa del genere? Hilary era la sua ragazza, la sua ragazza…salì di corsa le scale, dirigendosi in camera del capitano e spalancò la porta senza bussare.

-Kai, che succede?- chiese, levandosi a sedere. Non gli lasciò neanche il tempo di alzarsi dal letto che lo prese per il colletto della maglietta e lo sbattè con violenza contro il muro.

-Ehi, che ti prende! Sei impazzito?!- tentò di liberarsi invano dalla sua presa, Kai non gli permetteva di muoversi.

-Come ti è saltato in mente di baciare Hilary?- gli urlò contro.

-Calma, posso spiegare- tossì un paio di volte, la stretta del sedicenne non perdonava.

-Sarà meglio per te-

-In realtà la situazione è semplice…io pensavo che lei fosse Liz-

-Certo! Perché Hilary e Liz si somigliano molto!- portò un pugno pericolosamente vicino al volto di Takao –Mi prendi in giro?- stava per fargli incassare un destro ben piantato, e lo avrebbe fatto, se Hilary non fosse intervenuta in aiuto del suo amico –Fermati Kai! Dice la verità!- lo prese per un braccio allontanandolo dal giapponese che di certo aveva visto momenti migliori.

-Io ero di spalle, in penombra, avevo il berretto in testa e indossavo la felpa che mi aveva prestato Liz, questa che ho ora!- il russo gettò un’occhiata alla sua maglietta…effettivamente l’aveva vista già una volta addosso alla tedesca.

-Perché non me lo hai detto prima?- il suo tono di voce era ancora piuttosto brusco.

-Perché non me ne hai dato il tempo…- i suoi occhi scuri incontrarono quelli grigio-viola del blader, che spostò il suo sguardo serio sul capitano, soffermandosi qualche secondo su di lui, prima di andarsene sbattendo la porta alle sue spalle senza proferire parola.

Fu la ragazza ad interrompere il silenzio che era sceso in quella camera –Mi dispiace Takao, non sono riuscita a fermarlo…e mi dispiace anche di aver infranto la promessa, ma io non potevo non dirglielo!- si sentiva terribilmente in colpa.

-Non preoccuparti!- le sorrise euforico come suo solito –Anche se ho rischiato brutto!- si passò un braccio intorno al collo, se lei non fosse arrivata in tempo, a quell’ora si sarebbe sicuramente ritrovato con due palle da biliardo al posto degli occhi.

-Te lo avevo detto che quando si tratta di te perde completamente la testa!- affermò ironico, ma subito divenne serio. La brunetta aveva lo sguardo fisso nel punto in cui prima se ne era andato il russo, e le labbra serrate in un espressione di tristezza.

-Vai da lui-

-Come?- disse svegliandosi dallo stato di trance in cui era caduta.

-Vai da lui- ripetè –Ti sta aspettando-

 

Lo cercò per tutta Tokyo non aveva la minima idea di dove potesse essere andato, era stata in spiaggia, che con sua grande delusione l’aveva trovata completamente deserta, aveva guardato al parco, ma di lui nessuna traccia, era perfino passata nelle vicinanza della sede della BBA. Elencò a mente i luoghi che Kai era solito frequentare…una raffica di vento sollevò una grande quantità di polvere che costrinse Hilary a indietreggiare. Si voltò dall’altra parte per evitare di finire dentro il piccolo tornado che avevano formato le foglie secche insieme alla terra e chiuse gli occhi, attendendo che il vento si calmasse; quando li riaprì sollevò lo sguardo che andò a posarsi sul ponte che collegava le due rive opposte della città. Il fiume! C’era un posto dove non aveva ancora guardato. Cominciò a correre, tenendo il cappotto ben saldo sul davanti, la temperatura non perdonava e sembrava non guardare in faccia nessuno. Si bloccò di colpo vedendolo seduto sulla sponda, impegnato a fissare l’acqua che scorreva senza tregua nel suo corso andando a formare una piccola cascata poco più avanti. Gli si avvicinò di qualche passo, lentamente, quel tanto che bastò per fargli alzare lo sguardo su di lei, serio come suo solito. La brunetta si strinse nelle braccia, quel clima era davvero insopportabile –Ti ho cercato dappertutto, non sapevo più dove trovarti…-

Il russo non rispose, si limitò solo a spostare gli occhi dalla ragazza all’acqua, non sembrava intenzionato a cominciare un discorso. Tuttavia la brunetta non demorse, si sedette accanto a lui –Ascolta…- continuò –sei ancora arrabbiato?-

-Non sono arrabbiato- proferì impassibile –Solo che non sopporto che qualcuno si prenda ciò che è mio-

-Ciò che è tuo?!- non poteva credere alle sue orecchie, la considerava solo qualcosa che gli apparteneva? E tutto quello che le aveva detto quella mattina, del fatto che era innamorato di lei, che l’amava…non aveva più significato? Si alzò in piedi di scatto –Io sarei “ciò che è tuo”?!-

Il blader stava per ribattere ma fu bruciato sul tempo –Quindi mi consideri solo come qualcosa che ti appartiene, un oggetto, un diversivo, o non so, dimmi tu che altro!-

-Non era questo che intendevo-

-Peccato invece che io abbia capito questo!- e lei si era anche presa la preoccupazione di andarlo a cercare con tutto quel freddo…non si meritava niente. Gli diede le spalle, sentiva gli occhi riempirsi di lacrime; in fondo avrebbe dovuto aspettarselo…che cosa poteva sperare in uno come Kai? Stava per correre via quando la voce del ragazzo la bloccò –Non voglio perderti- lo sentì alzarsi da terra –Io non ti considero affatto come qualcosa che mi appartiene…solo non voglio che qualcuno ti porti via da me. Sarà egoistico da parte mia ma voglio che tu mi stia vicino, sempre. Tu sei la prima persona che mi abbia insegnato cosa fosse l’amore e io…non voglio perderti- ribadì. Hilary si voltò verso di lui e sorrise tra le lacrime che ormai rigavano il suo volto –Non c’è niente da fare…non riesco a rimanere arrabbiata con te troppo a lungo!-

Il russo le si avvicinò asciugandole le guance con il dorso della mano, dolcemente. La ragazza nascose il suo volto nell’incavo della spalla di Kai riscaldandosi con il calore che le trasmetteva il suo corpo –Ti voglio bene, Kai- gli sussurrò circondandogli il collo con le braccia. Lui in risposta le scostò la frangetta ai lati del viso regalandole un dolce bacio sulla fronte.

-Andiamo…- le disse allontanandola dolcemente da lui –Gli altri ci staranno aspettando per gli allenamenti-

 

-Alla buon ora! Avete finito di farvi i fatti vostri?-

-Takao ci tieni tanto a ricevere quel pugno che ti ho risparmiato prima?-

-Ehm…no, no!- indietreggiò di qualche passo, forse non era il caso di sfottere oltre. In uno scontro a mani nude avrebbe sicuramente vinto Kai, e lui questo lo sapeva. Il russo scorse con lo sguardo tutti i presenti, Mariam, Liz e Federica erano sedute su una delle tante panchine del parco, mentre gli altri gli erano intorno e…non erano da soli. Kayx gli stava di fronte –Ciao!- lo salutò con un sorriso.

-Ciao- non ebbe il tempo di chiedere cosa ci facesse anche lei lì perché Rei sembrò leggere nella sua mente –E’ venuta a cercarti a casa ma tu non c’eri, così le abbiamo detto se voleva unirsi a noi mentre ti aspettava…abbiamo pensato ti avrebbe fatto piacere!-

Il russo rivolse un mezzo sorriso alla sorella, non se lo aspettava ma effettivamente era contento. Vide la ragazza avvicinarsi ad Hilary –Tu sei Hilary, giusto?- le chiese porgendole la mano, il giorno precedente quando lei era piombata nel bel mezzo dei loro allenamenti non c’era stato il tempo e il modo di presentarsi.

-Si…piacere-

-Sei la ragazza di mio fratello, no?-

-Si…-rispose imbarazza. Kai rivolse un’occhiata ammonitrice ai suoi compagni che in quel momento lo guardavano con un sorriso ebete dipinto sul volto, a quanto pareva le avevano raccontato proprio tutto di lui. In effetti erano stati lontani per otto anni, Kai sapeva cosa avesse fatto la sorella durante quel lungo periodo, glielo aveva detto quella stessa mattina, tuttavia non l’aveva aggiornata riguardo a ciò che avesse fatto lui…una volta tanto avevano fatto la cosa più giusta, pensò.

Ma come tutte le cose purtroppo anche quel momento di pace e tranquillità era destinato a finire, qualcuno che tramava più o meno nell’ombra fece il suo ingresso in scena, la battaglia finale era ormai alle porte…

-Sono davvero addolorato di dover interrompere questo delizioso quadretto- il tono patetico della sua voce costrinse i ragazzi a voltarsi e a vedere comparire all’orizzonte una persona di certo non inaspettata, seguita da tre ragazzi.

Hilary indietreggiò stringendo forte la mano di Kai nella sua, quell’uomo…il ricordo di ciò che le aveva fatto la fece rabbrividire. Ma non doveva avere più paura, non era da sola, forse non lo era mai stata, i suoi amici erano sempre stati con lei.

-Se non sbaglio abbiamo un conto in sospeso Bladebreakers-

 

TO BE CONTINUED…

 

Curiosi di sapere come va a finire??? Allora vi basta leggere il prossimo cap che…sarà anche l’ultimo di questa meravigliosa (ma come sono modesta! nd.me) fic! (si!!!! Ragazzi, champagne! nd.tutti) ma non credete che la cosa finisca qua perché già sto iniziando a scrivere una nuova e sensazionale ff! (nooooooo!!! nd.tutti)…ma tornando a questa, il prossimo sarà l’ultimo cap…ho già in mente un’idea che mi merluzza per la mente (ti merluzza per la mente???!!! Ma non si dice ti balena per la mente???!!! nd.tutti) (merluzzi, balene, sempre pesci sono! nd.me) (per la verità le balene sono dei mammiferi nd. prof.K) (e tu che cavolo vuoi???? nd.me) (visto che il mio personaggio compare poco e niente nella tua ff mi ci metto da solo! nd.prof K) (non è colpa mia se quando mi viene l’ispirazione tu non compari mai nella mia testa! nd.me) (ma non è giusto!!!! Buhuhuhuhuhuhuhuh nd.prof K) (e va bene nel prossimo cap vedrò di trovarti un buco da qualche parte!!! (Magari il baratro dell’inferno! Eheheeh) basta che la pianti con questa lagna! nd.me) per il finale! Bene ora chiudo qui perché sto impazzendo!!! Aspetto commy!!! Bye!!!!   

 

 

     

 

   

 

                

 

 

 

 

       

      

    

 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Lenn chan