cap. 1

Peeta é tornato al distretto 12 da qualche giorno... Non riesco ancora ad abituarmi.
Oggi mi sono svegliata urlando e piangendo. Dopo uno degli ennesimi incubi, che popolano il mio " sonno".
Ero ancora nell' arena, la prima. Davanti alla cornucopia, al festino. Clove era sopra di me, non riuscivo a liberami. Lei mi ha conficcato il coltello in faccia e me l'ha fatto sanguinare. Io non ne potevo più. Ma non potevo piangere... C'era Prim che mi guardava.
PRIM. PRIM. PRIM.
Il pensiero di Prim mi porta da un altra parte... in un' altro posto. Fa freddo, tanto freddo. Ora mi trovo a Capitol City, davanti all' Anfiteatro Cittadino. Vedo Prim, io la sto chiamando, ma non mi sente. Dopo un po' di tempo che sembra infinito, mi sente e si gira. Ed é allora che il resto dei paracaduti espose.
"NO! PRIM!!!" urlo. Sto sudando e piangendo. Cerco di soffocare i singhiozzi che mi impediscono di tranquillizzarmi, ma invano. Scendo velocemente dal letto, e mi chiudo in bagno. Guardo fuori dalla finestra, a occhio e croce saranno le 3 di mattina...
Non so cosa fare... Precipitarmi a casa di Peeta, andare nei boschi o rimanere a casa...
A casa di Peeta, senza dubbio!
Rimango in pigiama, tanto ormai é primavera...
Attraverso il Prato, arrivo davanti alla sua porta e busso. Subito mi irrigidisco, rendendomi conto di quello che ho fatto... Ho bussato alla porta di Peeta! O quello che credo che sia Peeta... Purtroppo non é più il mio ragazzo del pane... Ora ne è rimasta solo la sua copia sbiadita... Non é più mio...
Maledetto Snow, anche questo dovevi portarmi via... Non ti bastava la mia sanità mentale, NO! TU DOVEVI FARMI A PEZZI... Be bravo, ci sei riuscito...
Un Peeta tutto colorato di tempere e stupito, mi apre la porta. Io di impulso mi proteggo con le braccia. Ma subito mi rilasso, capendo che lui è guarito, non mi farà mai più del male(o almeno ci proverà), e lo abbraccio. Stava dipingendo. Neanche lui riesce a dormi la notte! Piena di incubi e, per lui, anche di falsi ricordi... Lo sento irrigidirsi, non rispondere all' abbraccio; ma emana ancora quel calore, rassicurante, sempre lo stesso... Come il mio ragazzo del pane.
Dopo un po', risponde all' abbraccio, cullandomi, rassicurandomi con parole dolci... Io penso che rimaniamo li un po', perché mi chiede:" Vuoi rimanere fuori ad abbracciarci o vuoi che ti prepari una cioccolata?"
Alzo gli occhi su di lui, scioccata... IL MIO RAGAZZO DEL PANE C'È ANCORA!
Sono così felice che mi metto a piangere dalla gioia, e lo stringo più a me. Quanto mi è mancato il mio Peeta!
Quando sciolgo l' abbraccio scopro di essermi sporcata tutto il pigiama dei colori di Peeta... Ma non mi importa.
"Oddio, scusa." mi dice Peeta tutto preoccupato. "É tutto ok. Stai tranquillo" gli rispondo.
Poi il mio sguardo cade sulle sue soffici labbra. Quanto vorrei baciarlo... QUANTO LO VOGLIO!
Cerco di scacciare via subito il pensiero. Ma ormai é troppo tardi, e divento rossa come un peperone!
Mi invita ad entrare e prepara due tazze di cioccolata calda, che beviamo in poco tempo.
Poi, non so con che coraggio, gli chiedo:"Posso dormire con te stanotte? O quel che ne rimane della notte...". Io abbasso lo sguardo e lo sento rispondere:"Certo! Stavo per chiederti la stessa cosa..." In quel momento, alzo lo sguardo e ci sorridiamo timidamente e diventiamo tutti e due rossi per l' imbarazzo.
Alla fine, ci avviamo in camera da letto. La sua. Mi presta una sua maglietta e dei pantaloncini, nei quali io ci sto dentro due volte! Ma non mi importa...
Ci infiliamo sotto le coperte,e lo sento sfilarsi la protesi, e subito divento triste.
É colpa mia se é senza mezza gamba. É colpa mia se é senza più la sua famiglia. É colpa mia se é stato depistato. É colpa mia di qualsiasi cosa gli sia successa. É TUTTO COLPA MIA!
Come se mi leggesse nel pensiero mi dice:" No. Non é colpa tua. É tutta colpa degli Hunger Games, di Snow e di Capitol City!" Di tutta risposta io lo abbraccio, e una lacrima silenziosa mi scende lungo la guancia. Lui la nota subito e me la asciuga. Poi mi bacia la guancia e mi augura buonanotte.
Io mi addormento subito e felice, protetta da Peeta, il mio PEETA!

Quando mi sveglio é pomeriggio inoltrato... Da quanto non dormivo così, senza neanche un incubo.
Ma lui dov'è?
Le lenzuola dall' altra parte del letto sono fredde, quindi si é alzato da un bel po'.
-Sarà giù a preparare uno spuntino- penso. Con calma esco dal letto, vado in bagno, vi lavo la faccia e scendo.
Non sento nessun rumore. Strano. Non é mai stato il suo forte spostarsi silenziosamente, neanche con due gambe sane. Quando entro in cucina non trovo nessuno, neanche della brioche che era solito a preparare appena si svegliava. Allora lo cerco nel suo studio, dove dipinge. Niente.
Allora perlustro il resto della casa, ma niente. Inizio a preoccuparmi ed esco di corsa, senza essermi cambiata. Vado a casa mia, ma non trovo nessuno a parte quello stupito gatto, che è tornato per Prim... Ma ben presto scoprire che si è fatto tanta strada per niente.. Vado a casa di Haymitch, anche lì niente.
-Sarà andato alla panetteria- penso. Quando arrivo non lo trovo... Niente, neanche lì non c'è. Inizio ad andare nel panico!
Che, in preda di un flashback, sia scappato via, per non farmi del male. Oppure aveva paura di me!
Tutto in torno a me gira, perdo l'equilibro e cado per terra. Mi fa male la spalle sinistra, perchè quella ha attutito il colpo, insieme alla testa. Ma un pensiero mi ronza in testa... LUI!

DOVE SEI, PEETA?
 


 

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CIAO!!!
Grazie per aver letto la storia!
RECENSITE! Mi piace sapera la vostra opinione! =)
E SE LO FARETE VI REGALERò UN BISCOTTO GLASSATO DI PEETA!
Quindi... RECENSITE!

al prossimo capitolo!

chicca_10