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Autore: japanmaniac    11/12/2013    1 recensioni
Nino in Europa. I suoi pensieri e le sue paure..
Il brutto gobbo quattrocchi, il ragazzo odioso e solitario che si ritrova ad affrontare un mondo nuovo, mano nella mano con i suoi "fratelli"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kazunari Ninomiya, Masaki Aiba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre odiato guardarmi allo specchio.

Quando a scuola, veniva l'odiato giorno della foto di classe mi nascondevo sempre dietro quello più alto, ma puntualmente, non essendo un gigante, venivo costretto alle prime file!

Vedere la mia immagine è la cosa che odio di più.

Da ragazzino, non ero affatto considerato dalle ragazze, anzi mi schifavano proprio. A

me non importava, le donne erano solo un fastidio con quella loro vocetta acuta.

Entravano, senza invito, nel mio mondo perfetto, fatto di libri e videogiochi e rovinavano ogni cosa. Così era stato con mia madre e mia sorella, per esempio.

Quindi non mi importava se stavano a distanza.

Sapevo di essere brutto, e, nonostante mia madre continuasse a dirmi che avevo altre doti, io non le credevo. Non avevo nulla di speciale.

Parlavo poco, e ridevo ancora meno. Me ne stavo spesso per conto mio, chiuso nel mio universo personale.

L'unica volta a scuola in cui una ragazza si era dichiarata l'avevo respinta con decisione. Insomma era impossibile che una qualsiasi femmina si interessasse ad uno come me.

Con il mio ingresso alla Johnny ho scoperto un altro dei miei difetti fisici: gobbo.

Io ero gobbo! Nessuno me lo aveva mai detto, né fatto notare. Così un altro peso si aggiungeva alla lista.

Ero come il gobbo di Notre Dame in mezzo a tantissimi bellissimi principi. Fantastico no?

Il successo acceca le persone. Infatti,subito dopo il debutto degli Arashi, sono diventato parecchio popolare. Io, il brutto gobbo quattrocchi, sono diventato Nino, un idol bellissimo ed ammirato.

Nessun miracolo, la mia faccia è quella di sempre. Lo vedo ogni sera quando arrivo a casa. Ritorno ad essere il solito vecchio Ninomiya.

Spettino i miei capelli e levo le lenti a contatto sostituendole con dei fondi di bottiglia. Certo ora c'è la firma Gucci sui miei occhiali ma questo non li rende certo più belli.

Piccolo di statura, il mio corpo esile, unito alla faccia da eterno bambino è la cosa che detesto di più, eppure ora piaccio alle ragazze.

Ricevo in media, due o trecento lettere alla settimana di ragazze pazze d'amore per me.

Che stronzata...

Intanto l'amore è ad un punto di stallo. Non ho una ragazza, o meglio l'avevo sino ad una settimana fa. Era carina, ma era anche una delle tante.

Una ragazza noiosa ed impicciona, capace di entrare nel mio universo e distruggerlo con la sua vocetta fastidiosa. Sono felice di essermi liberato di lei, e anche di quel toporagno che si portava sempre dietro. Un bruttissimo cane nudo, che ci fissava persino quando facevamo sesso. Ogni volta mi metteva a disagio vedermelo davanti mentre...beh ecco...in quelle situazioni in cui un uomo e una donna beh...ci siamo capiti no?

Comunque sogno ancora di trovare quella giusta. Una che mi capisca, che abbia davvero amore per me e non interesse. Perchè, diciamoci la verità, ogni volta che una donna sta con me, lo fa per denaro e notorietà. Capita puntualmente. Ogni volta che mi lascio con una persona, questa sparge foto di noi nei momenti più intimi su internet o sui settimanali di gossip.

E' sempre così, lo fanno con me e con i miei compagni di band. Ohno ha quasi rischiato di essere cacciato dalla Johnny per una cosa così.

Ora che sono arrivato in Europa per la premiazione del film, torno a sentirmi come quando ero ragazzino: un brutto ragazzo gobbo.

Tutti sembrano più alti e belli di me. Le donne qui non sono certo attratte dal mio aspetto, non sanno nemmeno chi sono. Per loro sono un giapponese brutto e piccolo.

Mi sono persino tagliato i capelli per l'occasione. Faccio abbastanza schifo lo so. Senza contare il vestito. Me l'ha consigliato mia madre, ma forse, facevo meglio a fare di testa mia...

Mi sento così solo senza i miei compagni. Ormai gli Arashi, sono diventati come fratelli per me.

Mi mancano, e ora che sto per affrontare la folla, vorrei che fossero qui...

Sho kun mi starebbe accanto aiutandomi con le parole. Lui, così sicuro e controllato, non mi lascerebbe fare la figura dello stupido che certamente farò. Ohno san mi tranquillizzerebbe con il suo sguardo calmo e la sua sola vicinanza mi farebbe sentire a casa. MatsuJun poi, stregherebbe tutti con il suo sguardo sfacciato e sicuro, anche se ho l'impressione, che qui lo tratterebbero come tutti gli altri e forse è un bene che non ci sia. Non è molto sicuro di sé, sembra così ma non lo è, per niente.

Aiba kun...ah se solo fosse qui. Tutte le volte che ho paura o sono a disagio lui c'è. Il suo sorriso mi rassicura e la sua apprensione verso di me un po' mi lusinga.

La folla attende e io sento le gambe tremare. La macchina sfreccia verso il tappeto rosso.

Afferro il cellulare e compongo il numero...Non squilla nemmeno una volta perchè lui risponde subito:

Ciao...”- mi dice sorpreso

“ Sai che c'è amico? Ho paura...”

Fai un bel respiro e calmati. Non puoi sudare o ti si rovina il trucco”- sorride divertito

“ Sto dicendo sul serio...me la sto facendo sotto...vorrei...vorrei che foste qui”

Andrà bene...andrà tutto bene vedrai...non è da tutti sai?”

“ Già...che fai?”

il solito programma”

“ Ci credi che ti invidio? Vorrei essere lì con te in questo momento?”

Oh se ti piace tanto te lo registro così quando torni a casa te lo vedi!”

“ Ah ah ah...divertente...Mi sento un coglione...ho persino tagliato i capelli, senza contare questo vestito. Non avrei dovuto seguire i consigli di mia madre...”

Sento il mio amico ridere come un pazzo

“ Non c'è niente da ridere! Sembro un nano rachitico e malato! Lo giuro!”- dico sospirando

I nani rachitici e malati sono sexy”- risponde ridendosela

“ Simpatico...ma qui le donne nemmeno mi notano e non hanno tutti i torti. Ecco...ci siamo...”

Ganbatte Nino kun...”

“ grazie...Ah..Aiba kun...”

Mmmm...”

“ E' sciocco e stupido da dire ma...Ti voglio bene...”

Silenzio, un silenzio imbarazzato. Sì perchè nonostante noi ci consideriamo come fratelli non ci diciamo mai cose così, ecco mi sorprende sentirlo rispondere...

...ti voglio bene anch'io...”

Chiudo la chiamata, il tappeto rosso mi attende. Sto per scendere dall'auto quando ricevo un messaggio. E' di Aiba...sullo schermo ci sono le facce sorridenti dei miei compagni. Mi viene da piangere da quanto mi mancano. Sorrido mettendo i piedi su quel dannatissimo red carpet...ci siamo...il mondo mi aspetta, e per quanta paura io abbia ora so di non essere solo. I miei amici, i miei fratelli sono con me...in un modo o nell'altro...

  
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